Codice di Procedura Penale art. 137 - Sottoscrizione del verbale.

Francesco Mancini

Sottoscrizione del verbale.

1. Salvo quanto previsto dall'articolo 483, comma 1, il verbale, previa lettura, è sottoscritto [110] alla fine di ogni foglio dal pubblico ufficiale che lo ha redatto, dal giudice e dalle persone intervenute, anche quando le operazioni non sono esaurite e vengono rinviate ad altro momento.

2. Se alcuno degli intervenuti non vuole o non è in grado di sottoscrivere, ne è fatta menzione con l'indicazione del motivo1.

[1] Per talune disposizioni per favorire  l'esercizio dell’attività  giurisdizionale  nella  vigenza dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, in particolare per il collegamento da remoto per la partecipazione alle udienze o nel corso delle indagini preliminari vedi l’art. 23, commi 2 e 5, del d.l. 28 ottobre 2020, n. 137, conv., con modif., in l. 18 dicembre 2020, n. 176. Da ultimo, da ultimo v. art. 16, comma 1, d.l. 30 dicembre 2021, n. 228, conv., con modif., in l. 25 febbraio 2022, n. 15, che stabilisce che « Le disposizioni di cui all'articolo 221, commi 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 10 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, nonché le disposizioni di cui all'articolo 23, commi 2, 6, 7, 8, primo, secondo, terzo, quarto e quinto periodo, 8-bis, primo, secondo, terzo e quarto periodo, 9, 9-bis e 10, e agli articoli 3-bis, commi 1, 2, 3, 4 e 7, e 24 del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176, in materia di processo civile e penale, continuano ad applicarsi fino alla data del 31 dicembre 2022»; v. anche art. 16, comma 2, d.l. n. 228, cit.

Inquadramento

La norma, collegata alle precedenti, ha la finalità di determinare il contenuto essenziale del verbale, ovvero dell'atto attraverso il quale si procede alla documentazione degli atti processuali, disciplinandone la sottoscrizione. E tale disciplina ha significative diversità rispetto alla norma a carattere generale contenuta nell'art. 110.

Le specificità rispetto alla norma a carattere generale posta dall'art. 110

Per la funzione che il verbale assolve nel nostro ordinamento processuale si rinvia al commento sub art. 134; il successivo art. 135 individua il soggetto deputato alla sua redazione, ovvero il cancelliere, e l'art. 136 ne stabilisce il contenuto essenziale.

La norma in commento, invece, ne disciplina la sottoscrizione. Essa è lo strumento attraverso il quale l'autore di un atto ne assume la paternità, conferendogli effetti giuridici; e si perfeziona con la mera apposizione olografa del nome e del cognome del sottoscrivente in calce all'atto.

La regola che impone la necessaria sottoscrizione degli atti assolve nell'ordinamento ad una duplice finalità: assicura che l'atto provenga effettivamente da chi ne risulti autore apparente, e garantisce che il contenuto sia espressione della sua reale volontà. Sempre che siano rispettate le formalità di deposito di cui all'art. 121, infatti, la introduzione nel processo di un atto ritualmente sottoscritto legittima una presunzione processuale iuris tantum che investe sia la autenticità del documento e sia la conformità del suo contenuto al volere dell'autore.

La norma di carattere generale che disciplina la sottoscrizione è l'art. 110, ed al relativo commento si rinvia per ogni utile approfondimento. In questa sede preme rilevare che mentre tale disposizione generale richiede che la sottoscrizione sia apposta dall'autore dell'atto in calce ad esso, la disposizione in commento richiede, per la sottoscrizione del verbale, tre ulteriori adempimenti:

a) la sottoscrizione non solo ad opera del cancelliere, ma anche del giudice e di tutte le persone intervenute;

b) la sottoscrizione — sempre di tutti — non in calce al documento, ma alla fine di ogni foglio di cui esso si compone, anche quando le operazioni siano rinviate;

c) l'indicazione di coloro che, benché intervenuti, non possano o non vogliano sottoscrivere, con indicazione del motivo.

Benché l'argomento costituisce oggetto del commento subart. 142 al quale in ogni caso si rinvia, appare anche in questa sede opportuno ricordare che, tuttavia, la mancanza della sottoscrizione del giudice o degli altri soggetti intervenuti dà luogo ad una mera irregolarità, ma non già ad una nullità dell'atto. Così come non determina la nullità la mancata sottoscrizione del verbale di udienza in ogni foglio, in quanto tale sanzione è prevista solo per il caso in cui manchi del tutto la sottoscrizione da parte del pubblico ufficiale redigente.

Ciò non toglie che, a norma dell'art. 124, la disposizione debba comunque essere osservata, pena eventuale responsabilità disciplinare del magistrato e del cancelliere, secondo quanto riportato nel commento sub tale articolo.

Stranamente il legislatore, nell'approvare il d. lgs. 10 Ottobre 2022 n. 150 (cd. Riforma Cartabia) non è intervenuto su questa norma. E questo benché abbia trasformato tutti gli atti da analogici in digitali (art. 110), ne abbia previsto in generale una sottoscrizione con firma elettronica qualificata (111) ed un deposito esclusivamente telematico (111 bis). Dal che consegue che i verbali di udienza, dovendo essere sottoscritti anche da soggetti privi di firma digitale (lo stesso giudice penale ne è attualmente privo) non potranno mai essere nativi digitali, ma solo la copia per immagini di un documento cartaceo e sottoscritto “a penna” da tutti coloro che dovevano farlo.

La sottoscrizione delle trascrizioni delle registrazioni fonografiche o stenografiche

Si rinvia al commento sub art. 135.

Casistica

a) È valida la sottoscrizione apposta mediante segno grafico, quali iniziali o sigla, non agevolmente decifrabili, purché siano idonei, anche con il concorso di altri elementi desumibili dall'atto stesso, quale la intestazione del verbale, ad identificare il soggetto (Cass. I, n. 6535/1991); più in generale, la non decifrabilità della firma in un atto di un procedimento penale non ne determina l'invalidità, allorché la sottoscrizione sia suscettibile di essere abbinata, anche sulla base di elementi esterni, a una determinata persona fisica (Cass. II, n. 7951/2007);

b) non determina nullità la mancata sottoscrizione del verbale di udienza in ogni foglio, in quanto tale sanzione è prevista solo per il caso in cui manchi del tutto la sottoscrizione da parte del pubblico ufficiale redigente ma non riguarda ogni inosservanza delle formalità indicate dall'art. 137 (Cass. V, n. 1740/2010);

c) non determina nullità del verbale contenente l'elezione di domicilio la mancata sottoscrizione, da parte dell'indagato, salvo che risulti che egli abbia rifiutato di sottoscrivere l'atto eccependone la difformità rispetto alle dichiarazioni rese o all'intenzione di non dare più corso all'elezione di domicilio (Cass. IV, n. 40950/2018);

d) sono inutilizzabili le informazioni documentate nel verbale di investigazioni difensive mancante di sottoscrizione alla fine di ogni foglio (Cass. II, n. 6524/2011);

e) valido è il verbale di arresto in cui siano indicati i nominativi di tutti gli operanti ma che sia sottoscritto mediante sigle autografe solo da alcuni di essi (Cass. VI, n. 28133/2010);

f) configura una nullità relativa da eccepire immediatamente dopo il compimento dell'atto la omessa sottoscrizione del verbale da parte del pubblico ufficiale che lo ha redatto, sempre che non sussista incertezza assoluta sulle persone intervenute all'atto (Cass. IV, n. 10181/2004);

g) la sottoscrizione quale requisito di validità del verbale deve esser presente sull'originale, mentre è irrilevante che le sottoscrizioni del dichiarante e del pubblico ufficiale redigente non risultino anche sulla copia depositata innanzi al tribunale del riesame (Cass. I, n. 2902/1993).

Bibliografia

Vedi sub art. 134.

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