Codice di Procedura Penale art. 138 - Trascrizione del verbale redatto con il mezzo della stenotipia.Trascrizione del verbale redatto con il mezzo della stenotipia. 1. Salvo quanto previsto dall'articolo 483, comma 2, i nastri impressi con i caratteri della stenotipia [134] sono trascritti in caratteri comuni non oltre il giorno successivo a quello in cui sono stati formati. Essi sono uniti agli atti del processo, insieme con la trascrizione. 2. Se la persona che ha impresso i nastri è impedita, il giudice dispone che la trascrizione sia affidata a persona idonea anche estranea all'amministrazione dello Stato [51 att.]. InquadramentoLa norma fissa i termini per il deposito delle trascrizioni dei nastri stenotipici da parte del personale tecnico incaricato, distinguendo fra termini ordinari e termini, più lunghi, fissati per il dibattimento. Profili generaliPer la disciplina generale delle modalità di documentazione degli atti processuali si rinvia al commento sub art. 134. In questa sede è sufficiente ricordare che il verbale, assuma esso la forma integrale o riassuntiva, è comunque redatto con la stenotipia o altri strumenti tecnici, e solo in caso di indisponibilità di essi, con scrittura manuale. In coerenza con tale impostazione il legislatore processuale si è opportunamente indotto a fissare dei termini entro i quali “i nastri impressi con i caratteri della stenotipia sono trascritti in caratteri comuni”. Tali termini risultano i seguenti: a) tre giorni per i verbali del dibattimento (art. 483); b) un giorno per tutti gli altri. Le trascrizioni, una volta depositate, devono essere inserite agli atti del processo (ovvero del dibattimento a norma dell'art. 483) unitamente ai nastri, per essere a disposizione delle parti, immediatamente, come avviene nel dibattimento, o quando sia cessato il segreto endoprocessuale (art. 329) negli altri casi. Estensione della disciplina alle trascrizioni delle fonoregistrazioniLa norma codicistica, ormai risalente negli anni, contempla espressamente una sola modalità tecnica di documentazione degli atti: la stenotipia. Essa, pur avendo avuto nei primi anni di applicazione del vigente codice di procedura penale una ampia diffusione, con il tempo è stata vieppiù sostituita da uno strumento meno costoso, più accessibile ed anche più garantito, quale la fonoregistrazione. Infatti, con decisione organizzativa adottata dal Ministero della Giustizia, che ha stipulato in tutto il territorio nazionale contratti con società private, è stato affidato a personale tecnico ausiliario il compito di assistere in modo stabile i cancellieri in pressoché tutti i casi nei quali debba procedersi a verbalizzazione integrale, che materialmente viene eseguita attraverso la fonoregistrazione degli atti, specie a natura dichiarativa, e la successiva trascrizione su supporto cartaceo. E non pare esservi dubbio che la disciplina prevista per la trascrizione dei nastri stenotipici debba trovare applicazione in via analogica anche alle trascrizioni dei supporti (digitali od informatici) contenenti fonoregistrazioni e videoregistrazioni, non espressamente contemplati dalla norma. In difetto di diverse disposizioni espressamente applicabili, e non essendo vietata l'analogia in procedura penale, non vi è motivo alcuno per ipotizzare una diversa disciplina fra istituti aventi identica natura e finalità. Natura ordinatoria del termineAl mancato rispetto dei termini per il deposito delle trascrizioni l'ordinamento non riconnette alcuna sanzione processuale di nullità od inutilizzabilità. E, del resto, in materia vige un ferreo principio di tassatività talché, in difetto di una specifica comminatoria, si è in presenza di una mera irregolarità. In coerenza, la giurisprudenza ritiene che il tardivo deposito del verbale stenotipico dell'udienza di primo grado, anche se successivo alla sentenza, non ne determina la nullità processuale, trattandosi in ogni caso di atto formato in contraddittorio (Cass. VI, n. 14404/2019). Ciò non toglie che, quando i contratti stipulati dal Ministero della Giustizia con le varie società incaricate delle trascrizioni dei verbali fissino dei termini (e normalmente riproducono quelli processuali di cui al paragrafo precedente), il loro mancato rispetto potrà dar luogo alla applicazioni di penali, o configurerà in ogni caso un inadempimento civilistico a carico del contraente del Ministero. Ma la giurisprudenza è sul punto ferma nell'escludere la sussistenza di vizi procedurali. Si è infatti affermato che: a) nell'ipotesi in cui il mancato o ritardato deposito delle trascrizioni interferisca con i termini per proporre appello (consumandoli in tutto od in parte) non si determina nullità della sentenza, posto che la parte ha facoltà di presentare tempestiva dichiarazione di appello richiedendo copia dei nastri magnetici oppure utilizzando i verbali redatti in forma riassuntiva, presentando poi motivi aggiunti successivamente al deposito delle trascrizioni (Cass. III, n. 956/2014); b) l'eventuale ritardo nel deposito della trascrizione non comporta alcuna nullità processuale, essendo facoltà della parte interessata richiedere un termine allo scopo di verificare la corrispondenza tra il contenuto della trascrizione e quello della registrazione (Cass. IV, n. 8007/1996). La sottoscrizione delle trascrizioni delle registrazioni fonografiche o stenograficheVedi sub art. 135. La divergenza fra il verbale riassuntivo e la trascrizioneVedi sub art. 134. CasisticaIn applicazione di tali principi la giurisprudenza ha ritenuto: a) non determina alcuna nullità la mancanza sopravvenuta, per qualsiasi causa, dei nastri delle fonoregistrazioni delle deposizioni testimoniali regolarmente trascritte, sia per il principio di tassatività delle nullità sia perché la documentazione di quanto avvenuto in udienza è attestata dalle trascrizioni, costituenti parte integrante del processo verbale (Cass. S. U., n. 12778/2020). b) non determina nullità la mancata sottoscrizione da parte del tecnico delle trascrizioni stenotipiche delle udienze (Cass. I, n. 857/2019); c) il verbale riassuntivo deve necessariamente essere sottoscritto a pena di nullità ai sensi dell'art. 142 dall'ausiliario del giudice, ma la omessa sottoscrizione da parte del tecnico delle trascrizioni non è prevista a pena di nullità anche perché è sempre possibile procedere ad una rilettura o trascrizione dei nastri allegati agli atti (Cass. I, n. 8452/2007); d) il tardivo deposito del verbale stenotipico dell'udienza di primo grado non comporta alcuna nullità processuale della sentenza (Cass. III, n. 6664/2011), né legittima il tardivo deposito dell'atto di appello (Cass. III, n. 956/2014); e) in caso di discordanza tra il verbale redatto in forma riassuntiva e quello stenotipico non è possibile stabilire in astratto quale prevalga sull'altro, ma occorre tenere conto delle diverse situazioni del caso concreto e la valutazione effettuata dal giudice di merito in ordine alla maggiore affidabilità di uno dei due documenti, ove adeguatamente argomentata, non è sindacabile in sede di legittimità (Cass. IV, n. 1517/2013); f) non è affetto da nullità l'esame del teste al termine del quale non sia stato concesso, alle altre parti presenti, un rinvio per effettuare il controesame dopo l'acquisizione della trascrizione del verbale (Cass. II, n. 47845/2012). BibliografiaVedi sub art. 134. |