Codice di Procedura Penale art. 150 - Forme particolari di notificazione disposte dal giudice.

Alessandro D'Andrea

Forme particolari di notificazione disposte dal giudice.

[1. Quando lo consigliano circostanze particolari, il giudice può prescrivere, anche di ufficio, con decreto motivato in calce all'atto, che la notificazione a persona diversa dall'imputato [60, 61] sia eseguita mediante l'impiego di mezzi tecnici che garantiscano la conoscenza dell'atto [171; 64 3 att.].

2. Nel decreto sono indicate le modalità necessarie per portare l'atto a conoscenza del destinatario.] 1

[1] Articolo abrogato dall'articolo 98, comma 1, lett. a) d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, a decorrere dalla data di entrata in vigore del medesimo decreto. Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199.

Inquadramento

L'art. 150 regola la notificazione a persone diverse dall'imputato mediante l'utilizzo di mezzi tecnici differenti da quelli ordinari; essa viene disposta dal giudice, eventualmente anche di ufficio, con decreto motivato, nella ricorrenza di circostanze particolari.

Profili generali

La norma presenta una chiara similitudine con la previsione dell'art. 148, comma 2-bis, dalla quale, tuttavia, si distingue: per l'indicazione dei destinatari, che nella fattispecie non sono solo i difensori, bensì tutti i soggetti diversi dall'imputato; per la forma richiesta, essendo necessaria l'adozione di un decreto motivato in calce all'atto; per l'autorità emittente, che l'art. 150 individua nel solo giudice, e non in generale nell'autorità giudiziaria; per i presupposti, essendo necessaria la ricorrenza di (non meglio precisate) circostanze particolari.

Tali ultime sono normalmente considerate in rapporto al profilo funzionale del mezzo, ovvero in ragione della sua concreta idoneità a portare a conoscenza del destinatario il contenuto dell'atto. Il mancato rispetto delle indicate circostanze particolari, tuttavia, non determina alcuna conseguenza negativa in ordine alla validità della notifica, in carenza di un'espressa disposizione che lo preveda.

Tra i destinatari di questa forma particolare di notificazione rientrano anche i difensori, rispetto ai quali viene utilizzata la notifica ex art. 150 soprattutto nei casi di particolare urgenza (Cass. VI, n. 2116/2000). In proposito è stato pure affermato che il difensore che abbia accettato il mandato fiduciario deve osservare la necessaria diligenza prevista per consentire la notificazione degli avvisi per i quali la legge preveda l'urgenza, apprestando a tal fine presso il recapito dello studio i mezzi tecnici idonei alla ricezione di tali avvisi e preoccupandosi di garantire l'accesso agli stessi mezzi (Cass. II, n. 2233/2014).

In base alla struttura della norma, appartiene al solo giudice, e non al pubblico ministero (che può solo sollecitare il giudice a tal fine), la decisione relativa al ricorso alla notificazione mediante l'utilizzo di mezzi tecnici. L'utilizzazione di questi ultimi è consentita unicamente ai funzionari di cancelleria (Cass. IV, n. 28244/2013), essendone esclusi, pertanto, sia i difensori che le parti private, cui ne è preclusa la possibilità di farvi ricorso per avanzare istanze (Cass. II, n. 21602/2013) o per proporre impugnazioni (Cass. VI, n. 6565/2012).

Quanto all'oggetto della notificazione, si ritiene che la norma, non riproponendo la stessa limitazione agli avvisi e alle comunicazioni prevista dall'art. 149, possa essere applicata per la notificazione di qualsiasi provvedimento.

La disposizione dell'art. 150, infine, è indicata dall'art. 64 disp. att. come forma di comunicazione cui fare ricorso nei casi di urgenza, ovvero quando l'atto contenga disposizioni concernenti la libertà personale.

I mezzi tecnici idonei a garantire la conoscenza dell'atto

Il legislatore ha adottato una generica formulazione normativa dei mezzi tecnici attraverso cui effettuare la notificazione, preferendo evitare ogni dettagliata specificazione di essi, facendo ricorso ad un'indicazione aperta, idonea a ricomprendere ogni successiva evoluzione tecnologica. L'unico requisito richiesto, come detto, è rappresentato dalla necessità che tali mezzi consentano l'effettiva conoscenza dell'atto.

Esclusi tra essi il telefono ed il telegramma, in quanto strumenti indicati dall'espressa previsione dell'art. 149, la giurisprudenza di legittimità ha già da tempo, e reiteratamente, considerato il telefax come mezzo tecnico idoneo per la comunicazione e la notificazione di atti, in quanto strumento equipollente al telegramma, al fonogramma e alla raccomandata (Cass. I, n. 2032/1999).

Risolvendo ogni possibile incertezza interpretativa al riguardo, le Sezioni Unite hanno chiarito che la notificazione di un atto all'imputato o ad altra parte privata, in ogni caso in cui possa o debba effettuarsi mediante consegna al difensore, può essere eseguita con telefax o altri mezzi idonei a norma dell'art. 148, comma 2-bis (Cass. S.U., n. 28451/2011).

Tra i mezzi tecnici indicati per la notifica dall'art. 150 rientra, senz'altro, anche la posta elettronica certificata, in ragione della clausola generale utilizzata dalla norma.

In giurisprudenza è stato affermato che alle parti private non è consentito effettuare comunicazioni e notificazioni mediante l’utilizzo della posta elettronica certificata, fermo restando che, non essendo le stesse irricevibili, possono essere prese in considerazione dal giudice se poste alla sua attenzione (Cass. VI, n. 2951/2020).

Con riferimento, poi, alla notificazione al difensore tramite posta certificata, deve considerarsi regolarmente perfezionata la comunicazione o la notificazione dell’atto mediante deposito in cancelleria nel caso in cui la mancata consegna del messaggio di posta elettronica certificata sia imputabile al destinatario (Cass. V, n. 41697/2019).

È ritenuta valida, inoltre, la notificazione a mezzo di posta elettronica certificata al difensore dell'udienza di convalida dell'arresto (Cass. IV, n. 9892/2015), nonché l’effettuazione di notificazioni e comunicazioni a persona diversa dell’imputato nel procedimento di prevenzione (Cass. VI, n. 21740/2018), mentre non determina nessuna nullità ex art. 178, lett. c) lo svolgimento della relazione introduttiva nel dibattimento di appello, anche prima della costituzione del rapporto processuale, mediante invio alle parti tramite posta elettronica e contestuale messa a disposizione dei componenti del collegio (Cass. I, n. 9284/2014).In tema di notificazione al difensore mediante invio dell’atto tramite posta elettronica certificata, è stato affermato che l’accettazione del sistema e la ricezione del messaggio di consegna, ad una determinata data e ora, dell’allegato notificato sono sufficienti a far ritenere perfezionata e pienamente valida la notifica, senza alcuna necessità di ulteriori verifiche in ordine alla sua effettiva visualizzazione da parte del destinatario, il quale deve effettuare ogni intervento tecnico necessario a recepire la notifica ed i relativi allegati, restando a suo carico ogni conseguenza derivante dalla non idonea gestione dei propri strumenti informatici (Cass. VI, n. 51137/2019).

Il procedimento

Come osservato, qualora il giudice ritenga, in presenza di circostanze particolari, di ricorrere alla notificazione mediante l'utilizzo di mezzi tecnici, lo deve disporre con decreto motivato apposto in calce all'atto, in cui deve specificare le modalità necessarie per portare l'atto stesso alla conoscenza del destinatario.

Il mancato rispetto delle modalità indicate determina la nullità della notificazione, ai sensi dell'art. 171 lett. h), sempre che, tuttavia, l'atto non sia comunque giunto alla conoscenza del destinatario, atteso che, per come chiarito in giurisprudenza, è legittima la notificazione di avvisi al difensore mediante telefax, anche in assenza di un provvedimento ad hoc del giudice, che rileva solo allorché manchi la prova della ricezione del fax da parte del destinatario o sia stata formalmente dedotta la mancata ricezione (Cass. IV, n. 24842/2007).

Le notificazioni ex art. 150, pur potendo essere disposte anche di ufficio, sono normalmente precedute da un'apposita istanza di parte, considerato che l'esistenza delle circostanze particolari, giustificative del ricorso a tale forma di notificazione, sono per lo più note alle sole parti processuali.

Abrogazione normativa disposta dal d.lgs. n. 150/2022  (c.d. “riforma Cartabia”)

L'art. 98, comma 1, lett. a), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, ha abrogato l'art. 150. Per come chiarito nella Relazione illustrativa, il nuovo sistema di disciplina delle notificazioni, con previsione dell'ordinario espletamento di esse mediante il ricorso alle modalità telematiche, ha reso superfluo il mantenimento di una norma specificamente dedicata alle forme particolari di notificazioni a persone diverse dall'imputato disposte dal giudice, da eseguirsi «mediante l'impiego di mezzi tecnici che garantiscano la conoscenza dell'atto».

Decorrenza dell’abrogazione

L'art. 150 è abrogato a decorrere dal 30 dicembre 2022, data di entrata in vigore del d.lgs. n. 251/2022, in ossequio a quanto disposto dall'art. 6 del d.l. 31 ottobre 2022, n. 162.

Bibliografia

Bartolini-Bartolini-Savarro, Le notificazioni nel processo civile e nel processo penale, Piacenza, 2010; Bassi, Un ulteriore passo in avanti nella semplificazione degli avvisi urgenti al difensore, in Cass. pen., 2003, 1285; Carbone-Frangini-Spirito, Le notificazioni, Milano, 2004; Cerqua, Le notificazioni nel processo penale, Milano, 2004; Della Marra, In tema di notificazioni mediante telefax al difensore, in Giur. it., 1992, II, 375; Gialuz, Per un processo penale più efficiente e giusto. Guida alla lettura della riforma Cartabia, Profili processuali, in Sistema penale, 2022, 1; Jazzetti-Pacini, La disciplina degli atti nel nuovo processo penale, Milano, 1993.

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