Codice di Procedura Penale art. 167 - Notificazioni ad altri soggetti 1.Notificazioni ad altri soggetti 1. 1.Le notificazioni a soggetti diversi da quelli indicati negli articoli precedenti si eseguono a norma dell'articolo 148, comma 1. Nel caso previsto dal comma 4 dell'articolo 148, si eseguono a norma dell'articolo 157, commi 1, 2, 3, 4 e 8, salvi i casi di urgenza previsti dall'articolo 1492. [1] [1] Per l'elezione di domicilio di coloro che collaborano con la giustizia, v. il comma 12 dell'art. 13 d.l. 15 gennaio 1991, n. 8, conv., con modif., nella l. 15 marzo 1991, n. 82, così come sostituito dall'art. 6 l. 13 febbraio 2001, n. 45. Per la particolare residenza di queste persone, v. d.lg. 29 marzo 1993, n. 119. [2] [2] Comma sostituito dall'articolo 10, comma 1, lett. t) d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, il testo precedente alla sostituzione era il seguente: <<Le notificazioni a soggetti diversi da quelli indicati negli articoli precedenti si eseguono a norma dell'articolo 157, commi 1, 2, 3, 4 e 8 [65 att.], salvi i casi di urgenza previsti dall'articolo 149 [726].>>; per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199. InquadramentoL'art. 167 indica la disciplina da applicarsi per le notificazioni a quei soggetti cui il legislatore non abbia riservato una specifica disposizione normativa ad hoc. Profili generaliL'art. 167 rappresenta la norma di chiusura del sistema delle notificazioni, prevedendo la peculiare disciplina con cui devono essere effettuate le notificazioni degli atti a quelle persone che, pur partecipi del processo penale, non sono state indicate in modo espresso in nessun'altra disposizione normativa. La scelta legislativa è stata quelle di estendere a queste figure “residuali” le disposizioni previste per l'imputato dai commi 1, 2, 3, 4 e 8 dell'art. 157, applicando tali disposizioni con le modalità a “scalare” precisate dall'indicata norma, e cioè mediante consegna di copia dell'atto al destinatario, ai conviventi, al portiere e, in extrema ratio, attraverso il deposito nella casa comunale. L'art. 167 fa, tuttavia, salve le modalità di notificazione di urgenza dettate dall'art. 149. Deve applicarsi ai soggetti “diversi” anche la disciplina della notifica nel domicilio dichiarato o eletto, in ragione del rinvio effettuato dall'art. 157, comma 1, alle previsioni degli artt. 161 e 162. Si ritiene estensibile a tali figure, pur in assenza di specifico richiamo, anche la notifica mediante l'impiego di mezzi tecnici, di cui all'art. 150. Ambito di applicazioneL'art. 167 non si applica: al pubblico ministero; all'imputato libero, detenuto, in servizio militare, latitante o evaso; al soggetto irreperibile; all'interdetto o infermo di mente; alla persona offesa o parte civile; al responsabile civile; alla persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria; agli enti, in caso di responsabilità amministrativa da reato delle persone giuridiche, stante la specifica disciplina prevista dall'art. 43 d.lgs. n. 231/2001, che peraltro rimanda, per la prima notificazione, alle forme stabilite dal processo civile. Residualmente, quindi, la disciplina dell'art. 167 si applica, con elencazione esemplificativa e non esaustiva: ai difensori, ai testimoni, alle persone informate sui fatti, ai periti e agli esercenti la potestà genitoriale nel rito minorile. Le notificazioni ai difensoriLa tematica dell'effettuazione delle notificazioni ai difensori è stata oggetto di diverse pronunce da parte della giurisprudenza di legittimità, a soluzione di particolari problematiche interpretative insorte. Così, è stato osservato che, anche nel caso in cui le notificazioni all'imputato non detenuto debbano essere effettuate, successivamente alla prima, a norma dell'art. 157, comma 8-bis — e cioè mediante consegna al difensore di fiducia, a meno che questi non dichiari immediatamente di non accettare la notificazione — deve, comunque, ritenersi operante la disposizione del comma 1 dello stesso art. 157, applicabile in ragione del rinvio diretto effettuato dall'art. 167, per la quale, in caso di assenza del destinatario, la notifica è eseguita mediante consegna a persona che conviva anche temporaneamente con il difensore. In ragione di tale interpretazione, è sempre valida la notificazione effettuata al difensore mediante consegna dell'atto nelle mani della segretaria di studio (Cass. I, n. 2873/1971). Allo stesso modo, è valida la notificazione al difensore effettuata a persona diversa presente nello studio professionale — benché ivi non residente, né in possesso di laurea in giurisprudenza — in quanto soggetto indicato come “collega di studio”, con espressione attestante, quindi, l'esistenza di un rapporto di convivenza temporanea con il destinatario dell'atto, a nulla rilevando che, in concreto, il rapporto non si qualifichi per lo svolgimento della medesima attività di lavoro (Cass. II, n. 24540/2009). In caso di sostituzione del difensore, ex art. 97, comma 4, il difensore designato di ufficio assume la qualità di sostituto e, giusta applicazione dell'art. 102, comma 2, esercita i diritti ed assume i doveri del difensore precedente fino a quando quest'ultimo non vi provveda personalmente quale titolare dell'ufficio di difesa, cosicché è a quest'ultimo che devono essere effettuate le notifiche degli atti destinati alla difesa (Cass. V, n. 5620/2015). Le Sezioni Unite hanno risolto un conflitto interpretativo stabilendo che — estendendosi l'applicazione dell'art. 157, comma 3, anche alle notifiche effettuate ai sensi dell'art. 167, in ragione del richiamo previsto da tale ultima norma — nel caso di notificazione di atti al difensore eseguita mediante consegna di copia al portiere o a chi ne fa le veci, l'ufficiale giudiziario ha l'obbligo di dare notizia al destinatario dell'avvenuta notifica dell'atto a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento (Cass. S.U., n. 36634/2005) e gli effetti della notificazione decorrono dal ricevimento della raccomandata (Cass. III, n. 8315/2005). Questione particolarmente controversa, infine, è quella relativa all'ipotesi in cui, in presenza di due difensori, la notifica venga eseguita solo in favore di uno. Le Sezioni Unite hanno risolto un insorto conflitto esegetico (Cass. S.U., n. 39060/2009) affermando che l'omesso avviso di fissazione dell'udienza ad uno dei due difensori di fiducia dell'imputato è causa di nullità di ordine generale a regime intermedio, che rimane sanata se non tempestivamente dedotta dall'altro difensore ritualmente intervenuto, pur quando l'imputato non sia presente in udienza. Nella circostanza è stato anche precisato che è onere del difensore presente, anche se nominato di ufficio in sostituzione di quello di fiducia regolarmente avvisato e non comparso, verificare se sia stato avvisato anche l'altro difensore di fiducia ed il motivo della sua mancata comparizione, eventualmente interpellando il giudice. Le notificazioni ai testimoniLe modalità attraverso cui devono essere effettuate le notificazioni ai testimoni sono , in realtà, indirettamente richiamate nella disposizione dell'art. 726 che, nel disciplinare la citazione dei testimoni a richiesta dell'autorità straniera, prevede espressamente che il procuratore della Repubblica del luogo in cui deve essere eseguita la citazione dei testimoni residenti o dimoranti nel territorio dello Stato debba provvedere a norma dell'art. 167. CasisticaIn materia di notificazioni al difensore, è stato precisato che il termine “collega di studio”, utilizzato nella prassi notificatoria, indica l'esistenza di un rapporto di temporanea convivenza tra il consegnatario ed il destinatario, in quanto rientrante nella più ampia nozione di “persona che conviva anche temporaneamente” con il destinatario dell'atto da notificare; l'indicato termine, pertanto, assume valore non nella parte in cui documenta l'identità dell'attività di lavoro svolta dal consegnatario e dal destinatario, bensì il rapporto funzionale esistente tra i due soggetti. Ne deriva che la norma trova valida applicazione pure nel caso di notifica effettuata in una struttura formata da professionisti anche di discipline diverse, i cui studi siano ubicati nello stesso stabile, in quanto l'attestazione, da parte dell'ufficiale giudiziario, di aver consegnato l'atto a “collega di studio” sta comunque a significare l'esistenza di un collegamento diretto di convivenza temporanea tra consegnatario e destinatario, che solo interessa il codice di rito al fine di assicurare la ricezione finale dell'atto da parte del soggetto interessato (Cass. II, n. 5303/1998). Modifiche introdotte dal d.lgs. n. 150/2022 (c.d. “riforma Cartabia”)L’art. 10, comma 1, lett. t), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, ha modificato il testo della norma di chiusura del sistema delle notificazioni, di disciplina delle modalità di effettuazione delle notifiche degli atti a quelle persone che, pur partecipi del processo penale, non sono state indicate in modo espresso in nessun’altra previsione normativa, specificando, in conformità con il generale principio fissato dalla legge delega, che anche per le suddette persone, ove possibile, deve essere previamente esperita la via telematica. Il nuovo dettato normativo prevede, infatti, che le notificazioni siano effettuate a tali soggetti nelle forme indicate dall’art. 148, comma 1, e solo ove ciò non sia possibile secondo il previgente sistema, e cioè a norma dell’art. 157, commi 1, 2, 3, 4 e 8, salvi i casi di urgenza previsti dall’art. 149. Entrata in vigore della riforma La modifica dell’art. 167 ha decorrenza dal 30 dicembre 2022, secondo quanto disposto dell’art. 6 del d.l. 31 ottobre 2022, n. 162. In difetto di una normativa transitoria ad hoc, la novella si applicherà secondo il principio tempus regit actum. BibliografiaBartolini-Bartolini-Savarro, Le notificazioni nel processo civile e nel processo penale, Piacenza, 2010; Batà-Carbone, Le notificazioni. Dottrina e giurisprudenza, Milano, 2010; Carcano, Pluralità dei difensori e relativi avvisi, in Cass. pen., 2002, 72; Cerqua, Le notificazioni nel processo penale, Milano, 2004; Cusato, La notificazione degli atti civili, penali, amministrativi e tributari, Padova, 2008; Gialuz, Per un processo penale più efficiente e giusto. Guida alla lettura della riforma Cartabia, Profili processuali,in Sistema penale, 2022, 1; Grilli, Le notificazioni penali, Milano, 1990. |