Codice di Procedura Penale art. 206 - Assunzione della testimonianza di agenti diplomatici.

Piercamillo Davigo
Giuseppe Riccardi

Assunzione della testimonianza di agenti diplomatici.

1. Se deve essere esaminato un agente diplomatico o l'incaricato di una missione diplomatica all'estero durante la sua permanenza fuori dal territorio dello Stato, la richiesta per l'esame è trasmessa, per mezzo del ministero di grazia e giustizia (1), all'autorità consolare del luogo. Si procede tuttavia nelle forme ordinarie nei casi previsti dall'articolo 205, comma 3.

2. Per ricevere le deposizioni di agenti diplomatici della Santa Sede accreditati presso lo Stato italiano ovvero di agenti diplomatici di uno Stato estero accreditati presso lo Stato italiano o la Santa Sede si osservano le convenzioni e le consuetudini internazionali.

(1) Ora Ministro della giustizia, ai sensi del d.lg. 30 luglio 1999, n. 300, come da ultimo modificato dal d.l. 18 maggio 2006, n. 181, conv., con modif., in l. 17 luglio 2006, n. 233.

Inquadramento

La norma disciplina, nel primo comma, l’ipotesi in cui la testimonianza di un agente diplomatico italiano all’estero debba essere raccolta durante la sua permanenza fuori dal territorio dello Stato; in tal caso, l’assunzione della testimonianza è demandata all’autorità consolare.

Il comma 2 stabilisce che l’assunzione della testimonianza di agenti diplomatici di Stati esteri o della Santa Sede accreditati presso lo Stato italiano debba avvenire nel rispetto delle convenzioni e delle consuetudini internazionali.

La testimonianza degli agenti diplomatici all'estero

La testimonianza degli agenti diplomatici italiani all'estero è demandata all'autorità consolare, salva l'applicazione dell'ultimo comma dell'art. 205 nel caso di indispensabilità della convocazione nel luogo del processo.

Benché la disposizione parli genericamente di agenti diplomatici all'estero si ritiene che valga solo con riferimento agli agenti dello Stato italiano e non anche a quelli di altri Stati all'estero rispetto allo Stato che rappresentano, non essendovi in tal caso ragioni per derogare alle disposizioni sull'assistenza giudiziaria internazionale.

La testimonianza degli agenti diplomatici stranieri in Italia

La norma si limita a rinviare alle convenzioni ed alle consuetudini internazionali, anche con riferimento implicito alle immunità diplomatiche.

Al riguardo, l'art. 31, § 2, della Convenzione sulle relazioni diplomatiche, firmata a Vienna il 18 aprile 1961, prevede che l'agente diplomatico non è tenuto a prestare testimonianza.

Le modalità dell'assunzione della testimonianza

Anche in questa ipotesi, per rispettare la regola dell’assunzione della prova in contraddittorio, deve essere consentito l’intervento delle parti private, in applicazione dell’art. 502. 

Bibliografia

Ruggieri, La particolare disciplina dell’assunzione della testimonianza del Presidente della Repubblica, dei grandi ufficiali dello Stato e degli agenti diplomatici, in Galantini - Ruggieri, Scritti inediti di procedura penale, Trento, 1998, 49.

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