Codice di Procedura Penale art. 238 bis - Sentenze irrevocabili 1 .Sentenze irrevocabili1. 1. Fermo quanto previsto dall'articolo 236, le sentenze divenute irrevocabili [648] possono essere acquisite ai fini della prova di fatto2 in esse accertato e sono valutate a norma degli articoli 187 e 192, comma 3.
[1] Articolo inserito dall'art. 3 d.l. 8 giugno 1992, n. 306, conv., con modif., nella l. 7 agosto 1992, n. 356. InquadramentoL'art. 238-bis, una volta fatto salvo quanto già sancito per le sentenze irrevocabili dall'art. 236, prevede l'acquisizione di esse ai fini dell'accertamento fattuale per quanto in esse svolto e ne delimita gli spazi valutativi entro il perimetro normativo dettato dagli artt. 187 e 192, comma 3. L'acquisizione delle sentenze irrevocabili: spazio e limitiProfili generali L'accertamento fattuale svolto in sede processuale, una volta che è stato sigillato dal c.d. passaggio in giudicato (irrevocabilità), acquisisce uno status di certezza che può essere speso in altri procedimenti. Scopo della norma è quello di evitare che fatti già processualmente provati, e statuiti in una decisione irrevocabile, debbano essere, nuovamente, oggetto di prova in un altro procedimento. Se questa è la finalità principale della norma ne costituisce collaterale corollario quello di impedire che si venga a creare un contrasto futuro tra giudicati, tale da ingenerare una successiva richiesta di revisione: è per tale ragione che il giudice, laddove nel corso del giudizio gli venga prodotta una sentenza irrevocabile che statuisce fatti non conciliabili con quelli sottoposti al suo esame, ha il dovere di verificare la possibile incidenza di tale decisione sulla posizione del “proprio” imputato (Cass. II, n. 292/2013). Modalità Lo spazio applicativo delle sentenze irrevocabili è il più ampio possibile e l'unico elemento estrinseco che le limita, nella possibile acquisizione da parte dell'autorità giudiziaria, è che esse devono avere quale elemento esclusivo il fatto in esse provato: tutto ciò che esula da quest'ultimo deve rimanere oggetto di prova. Ove così non fosse si introdurrebbe, surrettiziamente, nel processo un fatto dato per accertato e che, invece, non ha alcun sigillo di irrevocabilità riguardo alla sua certezza. Il principio di “legalità della prova” impedisce che si possa far ricorso ad altri strumenti processuali, come può essere l'acquisizione di sentenze irrevocabili, per aggirare specifiche garanzie poste a presidio della agibilità probatoria. Tipologia Per sentenze irrevocabili (cui sono equiparati i decreti penali) si intendono tutte quelle contro le quali “non è ammessa impugnazione diversa dalla revisione” - (art. 648). Non rientrano tra quest'ultime le sentenze di non doversi procedere di cui all'art. 425 essendo le stesse soggette alla revoca ex artt. 434 e ss. La sentenza di patteggiamento può essere utilizzata a fini probatori in altro procedimento penale, ai sensi dell’art. 238-bis, stante la sua equiparazione legislativa ad una sentenza di condanna, quanto al fatto ed alla sua attribuibilità (Cass. V, n. 12344/2017). La valutazione delle sentenze irrevocabili : spazio e limitiProfili generali L'acquisizione della sentenza irrevocabile non è solo sottoposta ad un limite interno, — e cioè che debba essere presa in considerazione relativamente al fatto in essa accertato —, ma è anche soggetta a limiti esterni di natura valutativa, costituiti dall'art. 187, — riguardo all'oggetto della prova —, e dall'art. 192, comma 3, in tema di dichiarazioni rese da coimputati nel medesimo reato ovvero da imputati in un procedimento connesso. La sentenza acquisita ex art. 238 bis cod. proc. pen. non ha efficacia vincolante riguardo ai fatti in essa accertati dovendo, comunque, gli stessi essere oggetto di valutazione probatoria secondo i parametri dettati dagli artt. 187 e 192, comma 3, cod. proc. pen. : il giudice di merito, pertanto, ne può disattendere la portata fattuale purché, anche in forza degli altri elementi di prova a sua disposizione, lo faccia a mezzo di una motivazione logica e congruente – (Cass., II, n. 46857/2021). Modalità Nel rispetto dei limiti valutativi esterni, i giudici di legittimità hanno avuto modo di precisare che le dichiarazioni rese “contra alios” da parte di chi si è sempre sottratto all'esame dell'imputato e del suo difensore sono inutilizzabili anche se contenute in una sentenza irrevocabile legittimamente acquisita ex art. 238-bis (Cass. V, n. 36080/2015). Laddove, infatti, l'art. 526, comma 1-bis, detta un presidio in merito alla legalità della prova, — sancendo un divieto assoluto di utilizzabilità —, esso non può essere aggirato a mezzo dell'acquisizione della sentenza irrevocabile in cui le dichiarazioni, — rese senza sottoporsi all'esame dell'imputato e del suo difensore —, sono contenute in quanto ciò è palesemente teso a distorcere lo strumento destinato a tutt'altro scopo. L’acquisizione della sentenza irrevocabile di assoluzione del coimputato del medesimo reato non vincola il giudice che, fermo restando il principio del “ne bis in idem” - che protegge l’assolto da ogni conseguenza -, può rivalutarne il comportamento al fine di accertare la sussistenza ed il grado di responsabilità dell’imputato sottoposto al suo giudizio (Cass., V, n. 15/2020). Incidenza in sede cautelare Di peculiare interesse è l'acquisizione, e la conseguente utilizzazione, delle sentenze irrevocabili allorquando le stesse vengono poste a fondamento di domande di applicazione di misure coercitive. Il caso più frequente è quello teso a dimostrare, anche in riferimento all'incidente cautelare, la cristallizzazione dell'esistenza di un'associazione di stampo mafioso a mezzo della sentenza irrevocabile statutiva di tale fatto storico. CasisticaLa sentenza irrevocabile, acquisita ai sensi dell'art. 238-bis, anche laddove contenente fatti favorevoli all'imputato è sottoposta alla medesima regola di giudizio di cui all'art. 192, comma 3 (Cass. I, n. 24383/2015). La separazione processuale della posizione di alcuni imputati, - in seguito al concordato ex art. 599 bis cod. proc. pen. -, non incide sulla contestazione formulata nei confronti dell'ente di appartenenza con la conseguenza che la sen tenza irrevocabile che le definisce è pienamente utilizzabile, ex art. 238 bis cod. proc. pen., nei confronti dello stesso in materia di responsabilità da reato degli enti – (Cass., III, n. 20559/2022). BibliografiaLaronga, La prova documentale, Torino, 2004; Picozza, La rilevanza delle pronunce del giudice amministrativo nel giudizio civile ed in quello penale, in Dir. proc. amm. n. 1/2013, 44. |