Codice di Procedura Penale art. 243 - Rilascio di copie.

Enrico Campoli

Rilascio di copie.

1. Quando dispone l'acquisizione di un documento che non deve rimanere segreto [329], il giudice, a richiesta di chi ne abbia interesse, può autorizzare la cancelleria a rilasciare copia autentica a norma dell'articolo 116 [258].

Inquadramento

L'art. 243 chiude il capo dedicato alla prova documentale preoccupandosi di assicurare il rilascio della copia del documento acquisito al procedimento ai soggetti interessati che, laddove non sia sussistente il segreto, possono ottenerne copia autentica.

Acquisizione e segreto

Profili generali

Contestualmente all'acquisizione della prova documentale l'autorità giudiziaria, — laddove specificamente compulsata —, può rilasciarne copia ma solo in presenza di determinati presupposti, sia soggettivi che oggettivi.

Segretezza

È fatto divieto di rilasciare copia della documentazione acquisita nei casi in cui sulla stessa esiste vincolo di segretezza.

È evidente, in questa circostanza, il richiamo alla disciplina dettata dall'art. 114 nel quale vengono espressamente previste, — nel dettaglio —, le varie scansioni procedimentali cui è direttamente connessa la possibile discovery degli atti.

I soggetti interessati

Profili generali

Affinché l'autorità giudiziaria possa concedere l'autorizzazione al rilascio delle copie dei documenti acquisiti al procedimento occorre, oltre alla verifica della non sussistenza del segreto, anche che chi avanza la richiesta sia riconosciuto come titolare di un interesse qualificato ad ottenerle.

L'art. 43 disp. att., prevede che non debbano passare per l'autorizzazione dell'autorità giudiziaria le richieste di copie da parte dei soggetti legittimati in quanto agli stessi tale diritto è già espressamente riconosciuto (difensori costituiti; imputato; etc.).

Va da sé che tale diritto trova specifica regolamentazione nel codice e, quindi, implicitamente vincola il rilascio di copie al loro disvelamento processuale — (si pensi, ad esempio, al diritto riconosciuto dall'art. 293 alla difesa, in seguito all'emissione di un'ordinanza di applicazione di misura coercitiva personale).

Individuazione

L'art. 116, — peraltro espressamente richiamato nella norma in commento —, disciplina espressamente la possibilità che chi vi abbia interesse possa ottenere copia dei documenti acquisiti.

Nell'individuare il soggetto processuale che, volta per volta, a seconda della fase in cui il procedimento si trova, è titolare del potere di rilascio delle copie il legislatore ne riconosce anche implicitamente la discrezionalità riguardo all'individuazione dell'interesse da parte del soggetto richiedente.

Interesse qualificato

La natura dell'interesse non è necessariamente di natura processuale ben potendo il soggetto formulare la propria richiesta in forza di altra legittima causale.

È per questo motivo che la richiesta può essere riproposta laddove i presupposti del diniego si siano nel corso del tempo, evoluti o per lo sviluppo processuale ovvero per altre ragioni.

La copia autentica

Profili generali

Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, — individuata, a seconda del momento processuale, ex art. 116, comma 2 —, autorizza il rilascio di copie, sulle stesse deve essere attestata la conformità all'originale.

Tale potere di attestazione, riconosciuto dalla norma in commento, in capo alla cancelleria del giudice va esteso alla segreteria del pubblico ministero nei casi in cui l'autorità che procede venga individuata in tale organo.

Spese

Fermo restando quanto previsto dall'art. 258, comma 1, in tema di documenti sequestrati, le spese per il rilascio delle copie di quelli acquisiti nel procedimento sono a carico dei soggetti richiedenti ex art. 116, comma 1.

È per questo che laddove i documenti acquisiti al procedimento siano stati prodotti dalla parte, a prescindere dal fatto che essi siano o meno dalla stessa provenienti, il diritto ad ottenerne copia si forma sin dall'origine: in tali casi, difatti, chi produce l'atto ottiene, anche in calce ad una copia, — e senza il pagamento dei diritti di cancelleria — l'attestazione dell'avvenuta consegna.

Casistica

Il mancato rilascio in tempo utile di copie di registrazioni audio video, dovuto alla colpevole inerzia dell'imputato che, sebbene informato, non poneva a disposizione dell'autorità giudiziaria il supporto informatico esterno, non comporta alcuna nullità o inutilizzabilità delle stesse (Cass. VI, n. 53425/2014).

Bibliografia

Laronga, La prova documentale, Torino, 2004; Riccardo - Rinaldi, Processo penale e prova documentale, Padova, 2004.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario