Codice di Procedura Penale art. 246 - Ispezione di luoghi o di cose.Ispezione di luoghi o di cose. 1. All'imputato [60, 61] e in ogni caso a chi abbia l'attuale disponibilità del luogo in cui è eseguita l'ispezione è consegnata, nell'atto di iniziare le operazioni e sempre che essi siano presenti, copia del decreto che dispone tale accertamento [103 3]. 2. Nel procedere all'ispezione dei luoghi, l'autorità giudiziaria può ordinare, enunciando nel verbale [134 s., 373] i motivi del provvedimento, che taluno non si allontani prima che le operazioni siano concluse e può far ricondurre coattivamente sul posto il trasgressore [131, 378]. InquadramentoL'art. 246 regolamenta le ispezioni di cose e luoghi sancendo il diritto di informazione dei soggetti cui gli stessi sono riconducibili e prevedendo specifiche modalità riguardo alla necessaria presenza, — anche coattiva —, di alcune persone al momento della loro esecuzione. L'ispezione dei luoghi e delle coseProfili generali Sebbene l'incipit della norma individui l'imputato come soggetto cui sia da ricondurre il luogo (o le cose) da ispezionare è ovvio che ad esso vada equiparato, ex art. 61, l'indagato, estendendosi a quest'ultimo le medesime garanzie e gli stessi diritti riconosciuti al primo. Soggetti interessati La categoria dei soggetti interessati all'atto di ispezione non necessariamente va individuata in quella dell'imputato/indagato ma ben può essere altra diversa da essa. Il criterio di individuazione non va, difatti, connesso con la qualità assunta dal soggetto interessato nell'ambito del procedimento bensì con la circostanza fattuale, in concreto, di avere la disponibilità “del luogo” o “delle cose” ovvero, di entrambe, cioè del luogo in cui esse si trovino. Disponibilità Quello di “disponibilità” è un concetto volutamente aperto in quanto teso a rendere più agevole lo svolgimento dell'atto investigativo, spesso caratterizzato dalla necessità di essere compiuto con estrema celerità. Proprio per le ragioni di somma urgenza, e perché affidato allo svolgimento in concreto della polizia giudiziaria quest'ultima, sommariamente, deve dare luogo all'individuazione della disponibilità del luogo o delle cose in capo a determinati soggetti, — laddove individuabili —, e procedere all'ispezione. È da ritenere, implicitamente, che tutte le volte in cui il soggetto cui sia riconducibile la disponibilità del luogo o delle cose non è individuabile ciò non costituisca ragione idonea per interrompere o ritardare l'atto. Forma L'atto a mezzo del quale viene disposta l'ispezione dei luoghi e delle cose da parte dell'autorità giudiziaria è quella del decreto motivato. Consegna copia Al momento in cui viene posto in esecuzione l’atto investigativo la polizia giudiziaria delegata ad essa deve consegnare il decreto motivato, in copia, al soggetto interessato. Di tale consegna viene dato atto nel verbale di operazioni, così come di ogni altro evento che riguardi il momento esecutivo. Svolgimento dell'ispezione L'eventuale assenza del soggetto interessato, o la sua non immediata reperibilità, non comporta alcuna interruzione dell'ispezione dei luoghi e/o delle cose purché ovviamente entrambe siano concretamente disponibili. Ove così non fosse, necessitando per l’accesso ai luoghi e/o alle cose, dell’intervento del soggetto cui essi siano riconducibili, occorrerà trasmettere all’autorità giudiziaria la richiesta di un atto di perquisizione. L'ordine di essere presentiContenuto Per necessità investigative dell'atto d'ispezione l'autorità giudiziaria può ritenere utile la presenza di un soggetto individuato prescrivendo che lo stesso non si allontani per la durata dell'atto (o parte di esso). Tale prescrizione è perimetrata dalla norma unicamente per l'ispezione dei luoghi implicitamente individuandone la causale nel fatto che avendone la disponibilità quel soggetto sia in grado di favorire l'accesso facilitato agli stessi (possesso di chiavi; codici di sicurezza; etc. etc.). All'individuazione può procedersi anche in sede di verbalizzazione in quanto alla stessa non necessariamente può addivenirsi al momento della formazione del decreto motivato dovendo accertarsi la disponibilità dei luoghi. Coattività della presenza Proprio per assicurare l'accesso facilitato a mezzo della persona che ha la disponibilità dei luoghi è previsto il potere di disporre la presenza coattiva del soggetto interessato per tutto il tempo delle operazioni (o per parte di esse). Per la medesima ragione è possibile disporre la riconduzione coattiva sul luogo dell'ispezione del soggetto che, sebbene ammonito circa la necessità che non si allontani, lo abbia fatto. Soccorrono, a tal fine, i poteri di cui agli artt. 378 e 131 e ss. CasisticaL’accesso autorizzato presso un luogo di privata dimora da parte della polizia giudiziaria al fine di posizionare microscopie non può essere deviato all’acquisizione di rilievi fotografici su documenti ovvero oggetti rinvenuti nell’interno della stessa essendo quest’ultima attività investigativa assimilabile ad un’ispezione dei luoghi (Cass. IV, n. 31869/2019). Poiché l’ispezione è un mezzo di ricerca della prova – e non una prova – il diniego da parte del giudice di merito a svolgerla non è sindacabile in sede di legittimità fuoriuscendo dal perimetro (sanzionatorio) dettato dall’art. 495, comma 2, cod. proc. pen. – (Cass., II, n. 6153/2020). BibliografiaFelicioni, Le ispezioni e le perquisizioni, Milano, 2012. |