Codice di Procedura Penale art. 282 - Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. 1. Con il provvedimento che dispone l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, il giudice [279] prescrive all'imputato [60, 61] di presentarsi a un determinato ufficio di polizia giudiziaria. 2. Il giudice fissa i giorni e le ore di presentazione tenendo conto dell'attività lavorativa e del luogo di abitazione dell'imputato. InquadramentoL'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è una misura coercitiva progressivamente meno afflittiva di quelle previste nei precedenti articoli del codice, ma rimane pur sempre assoggettata allo stesso regime delle misure coercitive sia con riguardo all'esistenza di gravi indizi di colpevolezza, sia con riferimento alle esigenze cautelari Modalità di applicazioneNell'applicare la misura coercitiva dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria il giudice deve tenere conto, con adeguata motivazione immune da vizi logici, delle esigenze lavorative prospettate e delle esigenze cautelari che devono essere privilegiate rispetto a quelle lavorative, da considerare solo nel caso in cui la relativa soddisfazione non pregiudichi le esigenze special-preventive poste alla base della misura. (Cass. IV, n. 46316/2005). La valutazione del giudice, inoltre, deve riguardare la proporzionalità all'entità del fatto, ma non deve tenere presente anche la durata della sanzione in concreto irrogabile, trattandosi di sanzione meno afflittiva per la quale non opera la preclusione derivante dalla ingiustizia della detenzione oltre la durata della pena detentiva inflitta (Cass. III, n. 38748/2003) Inapplicabilità ai minorenniLa misura dell'obbligo di presentazione periodica ad un ufficio di polizia giudiziaria non è applicabile agli imputati minorenni, data la tassatività delle misure che possono essere adottate nei confronti di questi ultimi e le finalità, esclusivamente educative, delle prescrizioni che possono essere impartite agli stessi a norma dell'art. 20 d.P.R. 448/1988 ( Cass. III, n. 24811/2016). ImpugnabilitàIn tema di misure coercitive non detentive, sono impugnabili i provvedimenti afferenti le modalità di esecuzione, che incidono in modo apprezzabile e prolungato sul regime di vita della persona e sul tasso di afflittività della misura. In applicazione di tale principio, si è ritenuto che anche la decisione sulla scelta del luogo di presentazione alla P.G. influendo in modo permanente sul regime di vita della persona e sul tasso di afflittività della misura stessa, imponendo limitazioni e sacrifici alla libertà personale di carattere permanente, deve ritenersi impugnabile perché in grado di incidere stabilmente e strutturalmente con effetti continuativi sul contenuto coercitivo proprio della misura cautelare adottata (Cass. VI, n. 13718/2020). Non applicandosi l'istituto della riparazione per ingiusta detenzione, è inammissibile, per carenza d'interesse, l'impugnazione dell'indagato avverso il provvedimento applicativo dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria quando, nelle more del procedimento incidentale de libertate, la misura sia stata revocata (Cass. VI, n. 43784/2008) In caso di espulsioneLa giurisprudenza ha affermato che, nel caso di espulsione disposta nei confronti di straniero sottoposto a procedimento penale, il nulla osta dell'autorità giudiziaria, previsto dall'art. 13, comma 3, d.lgs. n. 286/1998, comporta la dispensa dell'interessato dall'osservanza di qualsiasi misura cautelare (diversa dalla custodia in carcere) che sia incompatibile con l'adempimento dell'ordine del questore di lasciare il territorio nazionale. Proprio in applicazione di tale principio, è stato escluso che possa costituire giustificato motivo di inosservanza dell'ordine del questore il fatto che lo straniero fosse sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria (Cass. I, n. 5828/2008). BibliografiaAprile, Le misure cautelari nel processo penale, Milano, 2006; Scalfati (a cura di), Le misure cautelari, in Trattato di procedura penale, diretto da Spangher, Torino, 2008; Spangher, Le misure cautelari personali, in Procedura penale teoria e pratica del processo, Torino, 2015. |