Codice di Procedura Penale art. 298 - Sospensione dell'esecuzione delle misure.

Franco Fiandanese

Sospensione dell'esecuzione delle misure.

1. L'esecuzione di un ordine con cui si dispone la carcerazione [656] nei confronti di un imputato [60, 61] al quale sia stata applicata una misura cautelare personale per un altro reato ne sospende l'esecuzione, salvo che gli effetti della misura disposta siano compatibili con la espiazione della pena.

2. La sospensione non opera quando la pena è espiata in regime di misure alternative alla detenzione [245 2f trans.] (1).

(1) Per le misure alternative alla detenzione v. artt. 47 s. l. 26 luglio 1975, n. 354.

Inquadramento

L'art. 298 recepisce il principio di cui all'art. 297, comma 5, della compatibilità tra la custodia cautelare e l'espiazione della pena e disciplina i reciproci rapporti, oltre a quelli tra misura cautelar e misura alternativa alla detenzione.

Misura cautelare ed esecuzione della pena

In applicazione del principio della compatibilità tra la custodia cautelare e l'espiazione della pena l'esecuzione di un ordine con il quale si dispone la carcerazione nei confronti di un soggetto al quale sia stata anche applicata una misura cautelare personale in relazione ad altro procedimento e per il quale non sia ancora intervenuta una sentenza definitiva di condanna, comporta la sospensione della misura cautelare soltanto se questa è incompatibile, per motivi intrinseci alla sua struttura, ovvero a causa delle concrete modalità esecutive, con la espiazione della pena (Cass. V, n. 7227/1991).

La compatibilità è determinata dalla natura della misura cautelare e deve perciò ritenersi che la misura degli arresti domiciliari sia compatibile con l'espiazione della pena, infatti sia l'esecuzione di un ordine di carcerazione che il provvedimento di arresti domiciliari privano la persona della libertà di locomozione, indipendentemente dal luogo in cui è ristretta. Nè l'incompatibilità può derivare da prescrizioni collaterali alla misura cautelare, che ne segnano esclusivamente le modalità esecutive, dal momento che esse non ne mutano la natura e gli effetti (Cass. V, n. 4941/1997). Ne consegue che gli effetti della misura cautelare decorrono dal giorno di notificazione della relativa ordinanza e non da quello, eventualmente successivo, in cui si estingue la pena in corso di esecuzione (Cass. VI, n. 5556/2000).

Misura cautelare e misura alternativa alla detenzione

Sulla base del disposto dell'art. 298 comma 2, per il quale la misura cautelare non è sospesa, ma trova invece esecuzione quando la pena deve essere espiata in regime di misura alternativa alla detenzione, è da ritenere possibile in linea di principio la contestuale esecuzione di una delle misure alternative alla detenzione previste dalla l. n. 354/1975 e di una misura cautelare personale, dovendosi poi solo verificare, in concreto, avuto riguardo alla natura delle limitazioni connaturali alla misura alternativa e alla misura cautelare, la effettiva compatibilità fra l'una e l'altra, nel rispetto, dalla legge ritenuto preminente, della misura cautelare (Cass. I, n. 877/1993; Cass. I, n. 320/1997).

Sono stati ritenuti compatibili:

– l'affidamento in prova al servizio sociale e gli arresti domiciliari (Cass. I, n. 877/1993; Cass. I, n. 14827/2012; Cass. I, n. 42579/2013; Cass. I, n. 35781/2020: Contra: Cass. I, n. 6360/1997); in particolare, anche l'affidamento in prova ex art. 94 d.P.R. 309/1990 è stato ritenuto compatibile con gli arresti domiciliari (Cass. I, n. 1067/2009);

la detenzione domiciliare e gli arresti domiciliari (Cass. I, n. 56/1993; Cass. I, n. 1395/2001);

gli arresti domiciliari e la libertà vigilata (Cass. I, n. 903/1998);

Poiché La valutazione di compatibilità deve essere effettuata in concreto, è illegittima la declaratoria di inammissibilità di domanda di ammissione a benefici penitenziari adottata de plano dal presidente del tribunale di sorveglianza sul rilievo dell'incompatibilità della misura alternativa alla detenzione con una misura cautelare personale, in quanto tale incompatibilità non è configurabile in linea di principio, ma va accertata in concreto, sicché la sua ricorrenza va affidata esclusivamente al giudizio del tribunale di sorveglianza (Cass. I, n. 3054/2004; Cass. I, n. 28588/2004; Cass. I, n. 50172/2004; Cass. I, n. 30973/2019).

Bibliografia

Aprile, Le misure cautelari nel processo penale, Milano, 2006; Spangher, Le misure cautelari personali, in Procedura penale teoria e pratica del processo, Torino, 2015; AA.VV., La carcerazione preventiva, Milano, 2012; Nuove norme sulle misure cautelari e sul diritto di difesa, a cura di Amodio, Milano, 1996; Canzio, in Codice di procedura penale. Rassegna di giurisprudenza e di dottrina, diretto da Lattanzi-Lupo, III, Agg. 2003-2007, Misure cautelari (Artt. 272-325), a cura di Canzio-De Amicis-Lattanzi-Silvestri-Spagnolo, Milano, 2008; Di Chiara, Libertà personale dell'imputato e presunzione di non colpevolezza, in Fiandaca - Di Chiara, Una introduzione al sistema penale, Napoli, 2003; D Maria, sub art. 298, in Codice di procedura penale, a cura di Tranchina, I, Milano, 2008; De Maria, sub art. 298, in Codice di procedura penale, a cura di Tranchina, I, Milano, 2008; Zappalà, Le misure cautelari, in Siracusano - Galati - Tranchina - Zappalà, Diritto processuale penale, Milano, 2011.

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