Codice di Procedura Penale art. 333 - Denuncia da parte di privati 1 .Denuncia da parte di privati1. 1. Ogni persona che ha notizia di un reato perseguibile di ufficio può farne denuncia [70 5 ord. giud.]. La legge determina i casi in cui la denuncia è obbligatoria [256 c.p.c.; 364, 709 c.p.]2. 2. La denuncia è presentata [107 att.] oralmente [357, 373] o per iscritto, personalmente o a mezzo di procuratore speciale [122], al pubblico ministero [51] o a un ufficiale di polizia giudiziaria [57]; se è presentata per iscritto, è sottoscritta [110] dal denunciante o da un suo procuratore speciale [122] 3. 3. Delle denunce anonime non può essere fatto alcun uso [191], salvo quanto disposto dall'articolo 240 [108 att.; 5 reg.].
[1] V. quanto disposto dall'art. 87, comma 6-bis, d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, come modificato dall' art. 5-quater, comma 1, lett. b), d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199. [2] Vedi l'art. 3 d.l. 15 gennaio 1991, n. 8, conv., con modif., nella l. 15 marzo 1991, n. 82, così come modificato dalla l. 13 febbraio 2001, n. 45. Per il c.d. «obbligo di rapporto» imposto agli organi delle federazioni sportive, v. l'art. 3 l. 13 dicembre 1989, n. 401. [3] Vedi sub art. 331. InquadramentoChiunque può informare l’autorità giudiziaria e la polizia giudiziaria di un reato. L’obbligo di denunziare sussiste, per il privato, nei soli casi previsti dalla legge. L’essenziale, perché una notizia di reato possa qualificarsi tale, è che ne sia noto l’autore. I destinatari dell’obbligoDenunziare un fatto-reato non è un obbligo per il privato che ne abbia notizia, purché non si tratti: a) di un delitto contro la personalità dello Stato per il quale la legge stabilisce la pena dell’ergastolo (art. 364, c.p.); b) di atti o fatti concernenti il delitto, anche tentato, di sequestro di persona a scopo di estorsione o di circostanze relative alla richiesta o al pagamento del prezzo della liberazione della persona sequestrata, ovvero di altre circostanze utili per l’individuazione o la cattura dei colpevoli o per la liberazione del sequestrato (art. 3, comma 1, l. d.l. n. 8/1991, conv. con mod. dalla l. n. 82/1991). In tali casi deve essere fatta denunzia all’autorità giudiziaria o alla polizia giudiziaria sotto minaccia, in caso contrario, di una pena: a) detentiva o pecuniaria nel caso di cui all’art. 364 c.p.; b) solo detentiva nei casi indicati dall’art. 3, comma 1, d.l. n. 8/1991, cit. Pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio che vengono a conoscenza di una notizia di reato al di fuori (né a causa) dell’esercizio delle funzioni o del servizio sono considerati, ai fini dell’obbligo di denunzia, alla stregua dei privati. Anche il magistrato addetto ad una procura della Repubblica, che, fuori dell’esercizio delle sue funzioni, viene comunque a conoscenza di fatti che possono determinare l’inizio dell’azione penale o di indagini preliminari, può segnalarli per iscritto al titolare dell’ufficio. Resta fermo l’obbligo della segnalazione in caso di delitti contro la personalità dello Stato per i quali la legge stabilisce la pena dell’ergastolo. I reati di altro tradimento o attentato alla Costituzione di cui all’art. 90, Cost., possono essere denunziati dal membro del Parlamento al Presidente della Camera di appartenenza (art. 5, l. n. 219/1989). Il contenuto e le modalità di assolvimento dell’obbligo La denunzia può essere presentata oralmente o per iscritto al pubblico ministero o a un ufficiale o agente di polizia giudiziaria che provvederanno, in caso di denunzia orale, a verbalizzarla nei modi previsti, rispettivamente, dall'art. 373, c. 1, lett. a) (per il P.M.) e dall'art. 357, c. 2, lett. a) (per la polizia giudiziaria). La denunzia può essere utilizzata ai fini delle contestazioni ai sensi dell'art. 500 , sia quando presentata per iscritto che oralmente, purché, in quest'ultimo caso, il relativo verbale sia sottoscritto anche dal denunziante. La denunzia ha un destinatario finale: il pubblico ministero (la polizia giudiziaria gliela trasmette se ad essa è materialmente recapitata). Per quanto l'art. 331 imponga la forma scritta non è escluso che possa essere oralmente resa a un agente o ad un ufficiale di polizia giudiziaria che provvederà a verbalizzarla (art. 357, comma 2). La denunzia deve essere depositata presso la procura della Repubblica mediante deposito nel portale del processo telematico secondo quanto prevedono gli artt. 24, comma 1, d.l. 137/2020, conv. con modificazioni dalla legge n. 176/2020, e 1, d.m. Min. Giustizia, 13/01/2021. L'art. 87, comma 6-bis, d.lgs. n. 150/2022, aggiunto dall'art. 5-quater, d.l. n. 162/2022, conv. con modificazioni dalla legge n. 199/2022, ha disposto che tale modalità di deposito resti invariata sino ai 15 giorni successivi alla adozione del regolamento di attuazione del cd. processo penale telematico. La denunzia anonimaLa norma in commento non indica il contenuto minimo perché una denuncia possa essere qualificata come notizia di reato ma impone che ne sia noto l'autore. Della denunzia anonima non può esser fatto alcun uso (a meno che non costituisca essa stessa corpo di reato o non provenga dall'imputato; art. 240 al cui commento si rimanda) e, tuttavia, è idonea a stimolare l'attività del P.M. o della polizia giudiziaria al fine dell'assunzione di dati conoscitivi atti a verificare se da essa possano ricavarsi indicazioni utili per l'enucleazione di una “notitia criminis” suscettibile di essere approfondita con gli strumenti legali (Cass. S.U., n. 25932/2008; si veda anche il commento dell'art. 330). Denuncia anonima è quella di cui sia oggettivamente ignoto l'autore, non quella proveniente da autore noto la cui identità sia tutelata. Non è pertanto denunzia anonima la segnalazione proveniente dal “whistleblower”, in quanto l'identità del denunciate è nota, pur essendo coperta da riserbo al fine di tutelare il pubblico dipendente che segnali condotte illecite, sicché non si incorre nel divieto di utilizzazione delle fonti anonime previsto dall'art. 333, comma 3 (Cass. VI, n. 9041/2018che ha precisato che, in base all'art. 54-bis, del d.lgs. n. 165/2001, come modificato dalla l. n. 279/2017, nell'ambito del processo penale l'identità del segnalante è coperta dal segreto ai sensi dell'art. 329). Anonima non è nemmeno la fonte confidenziale, ma di essa non può essere fatto uso se non ne viene disvelata l'identità (artt. 203, 267, comma 1-bis, 273, comma 1-bis). La denunzia anonima vanifica il diritto dell'imputato di interrogare o far interrogare le persone che rendono dichiarazioni a suo carico (art. 111, comma 2, Cost.). Casistica. RinvioIn tema di stupefacenti è legittimo il sequestro della sostanza stupefacente eseguito dalla polizia giudiziaria d'iniziativa a seguito di perquisizione disposta ai sensi dell'art. 103 n. 309/1990, sulla base di una segnalazione proveniente da fonte confidenziale e anonima, non riferendosi il divieto di utilizzazione delle denunce anonime di cui all'art. 333, comma 3, alle iniziative investigative della polizia giudiziaria volte all'acquisizione della notizia di reato (Cass. IV, n. 2849/2020). Sulla base di una denuncia anonima non è possibile procedere a perquisizioni, sequestri e intercettazioni telefoniche, trattandosi di atti che implicano e presuppongono l'esistenza di indizi di reità. Tuttavia, gli elementi contenuti nelle denunce anonime possono stimolare l'attività di iniziativa del P.M. e della polizia giudiziaria al fine di assumere dati conoscitivi, diretti a verificare se dall'anonimo possano ricavarsi estremi utili per l'individuazione di una “notitia criminis” (Cass. VI, n. 34450/2016che ha ritenuto legittimi l'attività di perquisizione ed il sequestro di un telefono cellulare e di materiale informatico eseguiti a seguito di un'attività investigativa, avviata sulla base di una denuncia anonima, nel corso della quale era emersa la pubblicazione in rete di numerosi post a contenuto diffamatorio pubblicati mediante l'account creato sul social network facebook a nome dell'imputato, indagato in relazione ai reati di cui agli artt. 278,291 e 214 c.p.). Si veda anche la giurisprudenza indicata in sede di commento dell'art. 330. BibliografiaColaiacovo, L’anonimo nella ricerca della notizia di reato, in Cass. pen. 2011, fasc. 11, 4321; Nocerino, Le denunce anonime come strumento di indagine. Un difficile equilibrio tra efficienza e garanzie. (Denunce anonime), in Dir. pen. e proc., 2017, fasc. 12, 1607; Silvestri, Sub art. 333, in Codice di procedura penale. Rassegna di giurisprudenza e dottrina, a cura di G. Lattanzi e E. Lupo, Milano, V, 2017. |