Codice di Procedura Penale art. 346 - Atti compiuti in mancanza di una condizione di procedibilità.Atti compiuti in mancanza di una condizione di procedibilità. 1. Fermo quanto disposto dall'articolo 343, in mancanza di una condizione di procedibilità che può ancora sopravvenire, possono essere compiuti gli atti di indagine preliminare [112 att.] necessari ad assicurare le fonti di prova [348] e, quando vi è pericolo nel ritardo, possono essere assunte le prove previste dall'articolo 392. InquadramentoÈ norma che disciplina la sorte degli atti di indagine compiuti in assenza di condizione di procedibilità. La condizione di procedibilità come limite all’azione (e solo ad essa)La norma è chiara: la condizione di procedibilità limita l'esercizio dell'azione penale, non le indagini preliminari (che, in teoria, potrebbero anche determinare il P.M. a chiedere l'archiviazione del procedimento per insussistenza del fatto). Nulla di strano, dunque, che polizia giudiziaria e pubblico ministero possano compiere atti di indagine, anche per impedire la dispersione della prova in attesa del possibile verificarsi della condizione. Tale astratta possibilità legittima anche l'assunzione della prova nei casi e modi stabiliti dall'art. 392 in tema di incidente probatorio. Nemmeno la mancanza dell'autorizzazione a procedere impedisce l'apertura di un procedimento penale nei confronti della persona a cui favore è prevista, operando gli artt. 343 e 345 non come limite al procedimento ma solo al compimento degli specifici atti di indagine previsti dall'art. 343. La mancanza di condizione di procedibilità impedisce comunque l'applicazione di misure cautelari personali (Cass. I, n. 2128/1994, secondo cui tra le cause di punibilità la cui emergenza, in termini di certezza e non di mera possibilità, importa l'inapplicabilità delle misure cautelari, giusto il disposto del comma secondo dell'art. 273 c.p.p., rientra anche il difetto di una condizione di procedibilità, come è dato da argomentare anche da quanto previsto dall'art. 129, comma primo, stesso codice, che, nello stabilire l'obbligo della immediata declaratoria di determinate “cause di non punibilità”, ha riguardo anche alla mancanza di una condizione di procedibilità. Ne consegue che il giudice, investito del controllo di un'ordinanza in materia cautelare, ha il potere-dovere di sindacare anche l'esistenza della condizione di procedibilità eventualmente necessaria, disponendo la caducazione della misura ove accerti la mancanza della condizione in parola). CasisticaÈ legittimo il sequestro probatorio effettuato nel corso delle indagini preliminari, pur in mancanza di una condizione di procedibilità, essendo la stessa rilevabile solo nella fase processuale (Cass. IV, n. 43480/2014). BibliografiaSilvestri, sub art. 346, in Codice di procedura penale. Rassegna di giurisprudenza e dottrina, a cura di G. Lattanzi e E. Lupo, V, Milano, 2017. |