Codice di Procedura Penale art. 369 - Informazione di garanzia 1.Informazione di garanzia 1. 1. A tutela del diritto di difesa quando deve compiere un atto al quale il difensore ha diritto di assistere [360, 364, 365], il pubblico ministero notifica alla persona sottoposta alle indagini e alla persona offesa[90; 7 min.] una informazione di garanzia contenente la descrizione sommaria del fatto, l'indicazione delle norme di legge che si assumono violate della data e del luogo del fatto [3753, 4063] e l'invito a esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia2. 1-bis. Il pubblico ministero informa altresì la persona sottoposta alle indagini e la persona offesa del diritto alla comunicazione previsto dall'articolo 335, comma 33 . 1-ter. Il pubblico ministero avvisa inoltre la persona sottoposta alle indagini e la persona offesa che hanno facoltà di accedere ai programmi di giustizia riparativa4. 1-quater. La notificazione, in deroga al disposto dell'articolo 148, comma 6, secondo periodo, puo' essere eseguita dalla polizia giudiziaria in presenza di situazioni di urgenza che non consentono il ricorso alle modalita' ordinarie. In questi casi, fermo il rispetto dell'articolo 148, comma 8, secondo periodo, la consegna deve essere effettuata in modo tale da garantire la riservatezza del destinatario 5. 1-quinquies. All'informazione di garanzia si applica l'articolo 114, comma 2» 6. 2. [Qualora ne ravvisi la necessità ovvero l'ufficio postale restituisca il piego per irreperibilità del destinatario, il pubblico ministero può disporre che l'informazione di garanzia sia notificata a norma dell'articolo 151.]7
[1] Per la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato, v. art. 57 d.lg. 8 giugno 2001, n. 231. [2] Comma così modificato dall'art. 18, comma 1, lett. c), n. 1), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, che ha sostituito la parola «notifica» alle parole «invia per posta, in piego chiuso raccomandato con ricevuta di ritorno,». Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199. Precedentemente, il comma era stato modificato dall'art. 19 l. 8 agosto 1995, n. 332. Il comma è stato successivamente modificato dall'art. 2, comma 1, lettera n), n. 1), l. 9 agosto 2024, n. 114, che ha sostituito le parole «A tutela del diritto di difesa,» alle parole: «Solo», le parole «contenente la descrizione sommaria del fatto, l'indicazione» alle parole: «con indicazione», e le parole «l'invito» alle parole «con invito». [3] Comma aggiunto dall'art. 1, comma 1, lett. b), d.lgs. 1° luglio 2014, n. 101. [4] Comma inserito dall'art. 18, comma 1, lett. c), n. 2), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150. Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199. Per l'applicazione vedi l’art. 92, comma 2-bis, d.lgs. n. 150 cit., come aggiunto, in sede di conversione, dall’art. 5-novies d.l. n. 162, cit. [5] Comma aggiunto dall'art. 2, comma 1, lettera n), n. 2), l. 9 agosto 2024, n. 114. [6] Comma aggiunto dall'art. 2, comma 1, lettera n), n. 2), l. 9 agosto 2024, n. 114. [7] Comma abrogato dall'art. 98, comma 1, lett. a), d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150. Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199. InquadramentoIl diritto di difesa può essere efficacemente esercitato solo se “informato”. La norma in commento disciplina lo strumento processuale tipico di informazione, regolandone presupposti, contenuti e modalità di recapito. L’informazione di garanziaL'indagine è segreta; la segretezza è posta a tutela dell'indagine stessa (in particolare della genuinità e non dispersione della prova) ma anche della reputazione della persona sottoposta alle indagini. Per questo l'informazione di garanzia deve essere emessa dal pubblico ministero solo (e necessariamente) quando deve procedere ad un atto al quale il difensore ha diritto di assistere (per tali atti e gli adempimenti successivi al loro compimento, si veda il commento degli artt. 364, 365 e 366). La giurisprudenza di legittimità ha precisato, al riguardo, che non è necessario il previo inoltro dell'informazione di garanzia ai fini del compimento degli atti diretti alla ricerca della prova per i quali non sia previsto l'avviso al difensore (c.d. atti “a sorpresa”: perquisizione, sequestro ed ispezione ex art. 364, comma 5, c.p.p.), né il pubblico ministero ha l'obbligo, ove l'indagato sia presente, di provvedere all'informazione contestualmente all'esecuzione degli atti medesimi, contemplando la legge in tali ipotesi una serie di adempimenti (notifica del decreto motivato, invito a nominare un difensore di fiducia ovvero, in mancanza, designazione di un difensore d'ufficio) di questa totalmente assorbenti e, nel concreto, sostitutivi; ove tuttavia la persona sottoposta alle indagini non abbia assistito all'atto, una volta che questo sia compiuto viene ad esaurirsi l'esigenza preclusiva connessa alla “sorpresa”, con la conseguenza che riemerge l'obbligo del pubblico ministero del tempestivo inoltro dell'informazione predetta, anche al fine di assicurare all'interessato la pienezza delle facoltà difensive riconducibili al deposito degli atti previsto dall'art. 366 c.p.p. (Cass. S.U., n. 7/2000 che, nell'affermare tale principio, ha altresì precisato che nei casi indicati, non sussistendo alcun obbligo di comunicazione preventiva, nessuna conseguenza per il mancato inoltro dell'informazione di garanzia si produce su un atto già compiuto, la cui validità resta legata soltanto al rispetto delle condizioni specifiche ad esso relative). Certamente l'atto a sorpresa non tollera preventive informazioni sulla sua esecuzione; ciò nondimeno la circostanza che l'informazione di garanzia non debba più essere spedita per posta, bensì notificata (infra), rende più difficile accertare l'idea che essa non debba essere contestualmente contenuta nel decreto che dispone l'esecuzione dell'atto a sorpresa destinato ad essere consegnato alla persona sottoposta alle indagini (decreto di sequestro, di perquisizione o di ispezione di cui all'art. 364, c. 5; infra, § “Casistica”). L'informazione di garanzia non è atto di accusa ma di partecipazione di un procedimento penale ancora in corso (perciò deve essere tradotta alla persona alloglotta; infra Casistica); non deve contenere le notizie imposte dall'art. 6, § 3, lett. a, Convenzione E.D.U., né l'enunciazione in forma chiara e precisa di un fatto ancora da accertare. È richiesta la generica indicazione del fatto per il quale si procede (nelle sue dimensioni spaziali e temporali) e delle norme di legge che si ritengono violate, notizie ritenute essenziali per dare sostanza all'invito – che pure deve essere espressamente formulato – a nominare un difensore di fiducia. L'informazione e l'invito alla nomina assicurano alla persona sottoposta alle indagini il diritto di intervenire nel procedimento e di esservi assistito e rappresentato. In mancanza di atti di indagine “assistiti”, quando non siano adottate misure cautelari, personali o reali, la persona sottoposta a indagini può venire a conoscenza per la prima volta dell'esistenza di un procedimento penale a suo carico con la notificazione dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari di cui all'art. 415-bis e, prima ancora, eventualmente dalla notificazione della richiesta di proroga dei termini delle indagini, oppure in caso di richiesta di archiviazione non accolta o di opposizione alla richiesta. In nessuno di questi casi, però, il pubblico ministero deve emettere l'informazione di garanzia. La cd. Riforma Cartabia, attuata con d.lgs. n. 150/2022, ha modificato la norma in commento nei termini che seguono: ha stabilito che l'informazione di garanzia debba essere notificata, non più inviata per posta (art. 18, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 150, cit.; l'art. 98, comma 1, lett. a), stesso decreto ha contestualmente abrogato il quarto comma); l'ha arricchita di contenuti prevedendo che l'atto informi i suoi destinatari della facoltà di accedere ai programmi di giustizia riparativa (art. 18, comma 1, lett. c), d.lgs. n. 150, cit.; l'art. 92, comma 2-bis, dello stesso decreto ha stabilito che la modifica si applica nei procedimenti penali e nella fase dell'esecuzione della pena decorsi sei mesi dalla sua entrata in vigore e, dunque, dal 30/06/2023). Profili di diritto intertemporaleLa cd. Riforma Cartabia, attuata con d.lgs. n. 150/2022, ha modificato la norma in commento nei termini che seguono: a ) ha stabilito che l'informazione di garanzia debba essere notificata, non più inviata per posta (art. 18, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 150, cit.; l'art. 98, comma 1, lett. a), stesso decreto ha contestualmente abrogato il quarto comma; trattandosi di norma processuale, se ne deve ritenere l'applicabilità a tutti i procedimenti pendenti alla data del 30/12/2022 e, dunque, a tutte le informazioni di garanzia da notificare successivamente a tale data). b ) l'ha arricchita di contenuti prevedendo che l'atto informi i suoi destinatari della facoltà di accedere ai programmi di giustizia riparativa (art. 18, comma 1, lett. c), d.lgs. n. 150, cit.; l'art. 92, comma 2-bis, dello stesso decreto ha stabilito che la modifica si applica nei procedimenti penali e nella fase dell'esecuzione della pena decorsi sei mesi dalla sua entrata in vigore e, dunque, dal 30/06/2023). CasisticaL'omissione dell'informazione di garanzia prima dell'adozione del decreto di sequestro preventivo (nella specie funzionale alla confisca per equivalente), ovvero la mancata indicazione degli elementi di essa nello stesso decreto, in caso di contestualità, in tanto comportano la nullità del provvedimento per violazione dell'art. 178, comma primo, lett. c), c.p.p., in quanto determinino la violazione del diritto di difesa per la mancata possibilità di partecipazione del difensore alle operazioni di esecuzione del sequestro (Cass. V, n. 28336/2013). L'omissione dell'informazione di garanzia prima dell'adozione del decreto di sequestro, ovvero la mancata indicazione degli elementi di essa nello stesso decreto in caso di contestualità, comporta la nullità del provvedimento per violazione dell'art. 178, lett. c), c.p.p., posto che dette omissioni impediscono l'intervento del difensore di fiducia o di ufficio alle operazioni di esecuzione del sequestro; nullità che si verifica anche quando il provvedimento rechi tutti gli elementi richiesti dall'art. 369 c.p.p. (qualificazione giuridica, data e luogo del fatto), ad eccezione dell'invito all'indagato ad esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia, giacché la relativa omissione determina la violazione del diritto di difesa per la mancata possibilità di partecipazione, conseguente a tale omissione, del difensore alle suddette operazioni. In tale ultima ipotesi, tuttavia, la mancanza dell'invito di cui all'art. 369 c.p.p. diviene irrilevante ai fini della validità dell'atto qualora il pubblico ministero ovvero l'ufficiale della polizia giudiziaria abbiano chiesto all'indagato presente, in adempimento dell'obbligo imposto dall'art. 365 c.p.p., se è assistito da un difensore di fiducia ovvero, in mancanza, ne abbiano designato uno d'ufficio: e ciò in quanto non potrebbe parlarsi di intempestività dell'interpello rispetto all'avviso di cui all'art. 369 c.p.p., considerato che l'interessato viene a conoscenza del decreto di sequestro (e della eventuale informazione di garanzia), quale tipico atto a sorpresa, solo al momento della sua esecuzione (Cass. II, n. 5752/1998). È nullo per violazione del diritto di difesa il decreto di sequestro preventivo non notificato e contenente un'imputazione diversa da quella indicata nell'informazione di garanzia, a sua volta peraltro nulla per mancanza di elementi essenziali all'indicazione completa del fatto, come il luogo e la data di consumazione del reato (Cass. V, n. 2079/1998, in fattispecie relativa al reato di falso in cambiali, mentre il decreto di sequestro conteneva l'indicazione anche del reato di truffa, di cui l'indagato non era a conoscenza). L'art. 369 prevede che l'informazione di garanzia, con l'indicazione delle norme di legge che si assumono violate, della data e del luogo del fatto, sia spedita o notificata a norma dell'art. 151, solo in occasione del compimento di un atto al quale il difensore abbia diritto di assistere. Ciò non esclude che tale informazione possa essere notificata all'indagato dalla polizia giudiziaria, appunto, in occasione del compimento di un atto al quale abbia diritto di assistere il difensore, sempre che tale informazione preceda l'atto di indagine, al fine di consentire all'indagato di farsi assistere dal difensore di fiducia, ove ritenga di avvalersi di tale facoltà (Cass. III, n. 603/1992 che ha ritenuto che l'informazione di garanzia era contenuta nel decreto di perquisizione e sequestro, con esplicito invito rivolto all'indagato di farsi assistere da un difensore di fiducia). Il decreto di sequestro quando contenga anche l'informazione di garanzia deve includere gli elementi elencati dall'art. 369 e cioè non solo l'indicazione delle norme di legge che si assumono violate e della data e del luogo del fatto, ma anche l'invito ad esercitare la facoltà di nomina di un difensore di fiducia. La omissione di uno qualunque di tali elementi rende invalido l'atto compiuto (Cass. III, n. 806/1992). La nullità a regime intermedio conseguente all'omessa traduzione dell'informazione di garanzia in lingua nota all'indagato alloglotta è sanata dalla presenza dell'interprete all'udienza di convalida dell'arresto e dalla presenza del difensore di ufficio (Cass. IV, n. 32231/2009). Il pubblico ministero che procede ad un accertamento tecnico non ripetibile deve darne avviso non solo alla persona il cui nominativo è già iscritto nel registro degli indagati, ma anche a quella che risulta nello stesso momento raggiunta da indizi di reità quale autore del reato, alla quale, in mancanza della nomina di un difensore di fiducia, deve essere nominato un difensore d'ufficio in vista dell'esecuzione dell'accertamento (Cass. IV, n. 33404/2008; Cass. II, n. 34745/2018). BibliografiaMari A., Sub artt. 369, in Codice di procedura penale. Rassegna di giurisprudenza e dottrina, a cura di G. Lattanzi e E. Lupo, Vol. V, Milano, 2017 |