Codice di Procedura Penale art. 387 - Avviso dell'arresto o del fermo ai familiari.Avviso dell'arresto o del fermo ai familiari. 1. La polizia giudiziaria, con il consenso dell'arrestato [380, 381, 383] o del fermato [384], deve senza ritardo dare notizia dell'avvenuto arresto o fermo ai familiari dell'arrestato o del fermato o ad altra persona da essi indicata [96 3; 18 min.]1. [1] Comma modificato dall'art. 3, comma 1, lett. d) d.l. 16 settembre 2024, n. 131, non ancora convertito, che ha sostituito le parole: «dell'avvenuto arresto o fermo ai familiari dell'arrestato o del fermato o ad altra persona da essi indicata» alle seguenti: «ai familiari dell'avvenuto arresto o fermo». InquadramentoL'art. 387 prevede che la polizia giudiziaria, se vi è il consenso dell'arrestato del fermato, deve informare senza ritardo i suoi familiari dell'intervenuto arresto o fermo. La disposizione, oltre ad avere l'evidente finalità di garantire un trattamento umano ad un soggetto sottoposto – sia pur allo stato per un breve lasso di tempo (48 ore) – ad una restrizione della sua libertà, e che necessita, quindi, di assistenza morale, prima ancora che economica, mira anche a consentire ai familiari l'esercizio dei diritti di cui all'art. 96, comma 2, c.p.p. (cui si rinvia), ed in particolare la nomina di un difensore di fiducia. Analoghe disposizioni sono previste dagli artt. 18 s. d.P.R. n. 448 del 1998 con riferimento al processo penale nei confronti dei minorenni, nell'ambito del quale, peraltro, i genitori dell'indagato sono ipso iure legittimati, anche in assenza di procura speciale, a nominargli un difensore di fiducia, in quanto non sono una parte autonoma, né sono portatori di un proprio interesse, ma, al contrario, agiscono in nome dell'indagato, lo rappresentano ed interpretano il suo interesse processuale (Cass. II, n. 9246/2004). La “notizia” dell’avvenuto arresto o fermoLa prescritta informazione dell'avvenuto arresto o fermo va effettuata: – solo se l'arrestato od il fermato vi consentano (e dell'intervenuto consenso va redatto necessariamente verbale in forma scritta, onde lasciarne in atti formale documentazione); – senza ritardo, ovvero nel minor tempo possibile; – con libertà di forme; – a cura dalla p.g. che ha eseguito l'arresto od il fermo: la giurisprudenza ha, peraltro, ritenuto che è possibile consentire allo stesso arrestato o fermato, purché in presenza della p.g., di dare notizia, a mezzo telefono, dell'arresto ai propri familiari (Cass. II, n. 14759/1978: la decisione ha anche escluso che l'ascolto della predetta comunicazione da parte della p.g. potesse integrare una illegale intercettazione telefonica del contenuto di essa, che presupporrebbe la violazione del diritto di libertà e segretezza nei confronti di persone, che non siano né consapevoli, né consenzienti, al contrario di quelle coinvolte in siffatta situazione); – all'indirizzo di familiari dell'arrestato o del fermato (anche nel caso in cui siano essi stessi indagati od imputati: così, in dottrina, D'Ambrosio 422 ss.), che risultino tali ex actis, o siano motivatamente indicati come tali dal predetto soggetto (attraverso l'enunciazione almeno del grado di parentela, non essendo consentito dalla norma informate terzi estranei al nucleo familiare): quanto all'individuazione dei familiari, si è ritenuto che «essendo stato utilizzato il termine “familiari” e non invece ”congiunti”, può ritenersi che il novero dei soggetti da avvisare sia più ampio di quello fissato dall'art. 307 c.p., tradizionalmente inteso quale referente interpretativo generale del concetto di “prossimi congiunti” e si estenda, quindi, anche ai conviventi more uxorio dell'interessato, con la precisazione che tale dilatazione risponde alle sole ragioni di umanità di trattamento sottese alla norma in oggetto, non potendo i soggetti diversi dai prossimi congiunti effettuare la nomina del difensore di fiducia ai sensi dell'art. 96, comma 3, c.p.p.» (Ciarniello2010, 3398 s.). Le conseguenze dell’omissioneSecondo la giurisprudenza, l'inosservanza, da parte della polizia giudiziaria, dell'obbligo di avviso immediato al difensore di fiducia dell'avvenuto arresto (cfr. sub art. 386), non è sanzionata sul piano processuale, e non determina, quindi, alcuna forma di invalidità o di inefficacia dell'atto (Cass. IV, n. 36941/2007; Cass. I, n. 26163/2019); a maggior ragione, sembrerebbe priva di conseguenze processuali l'omissione dell'informativa in oggetto in favore dei familiari dell'arrestato o fermato, che non potrebbe essere ricondotta alla previsione dell'art. 178, comma 1, lett. c), c.p.p., atteso che l'obbligo di informazione dell'arresto non attiene, in modo diretto, all'assistenza dell'imputato, e non incide, quindi, sul diritto di difesa, al cui esercizio è finalizzato il successivo interrogatorio da parte del giudice competente per la convalida. Le modifiche introdotte con d.l. n. 131 del 16 settembre 2024L'art. 3, comma 1, lett. d), del d.l. n. 131 del 16 settembre 2024, entrato in vigore dal 17 settembre 2024 (e da convertire entro il 16 novembre 2024) ha novellato il comma 1 della disposizione in commento, sostituendo – come già avvenuto all'interno del comma 1, lett. f), dell'art. 386 c.p.p. -, le parole «ai familiari dell'avvenuto arresto o fermo» con le parole «dell'avvenuto arresto o fermo ai familiari dell'arrestato o del fermato o ad altra persona da essi indicata», in tal modo ampliando il novero dei soggetti legittimati ad essere notiziati senza ritardo dell'avvenuto arresto o fermo dalla polizia giudiziaria. In difetto di disposizioni transitorie ad hoc, la disposizione (all'evidenza in re ipsa insuscettibile di utile applicazione retroattiva) si applica agli arresti ed ai fermi avvenuti a partire dal momento della sua entrata in vigore. BibliografiaCiarniello, sub art. 387, in AA.VV., Codice di procedura penale commentato, a cura di Giarda e Spangher, Torino 2010; D’Ambrosio, sub art. 387, in AA.VV., Commento al nuovo codice di procedura penale, coordinato da Chiavario, vol. IV, Torino. Cfr anche sub art. 381. |