Codice di Procedura Penale art. 397 - Differimento dell'incidente probatorio.

Alessio Scarcella

Differimento dell'incidente probatorio.

1. Il pubblico ministero può chiedere che il giudice disponga il differimento dell'incidente probatorio richiesto dalla persona sottoposta alle indagini quando la sua esecuzione pregiudicherebbe uno o più atti di indagine preliminare. Il differimento non è consentito quando pregiudicherebbe l'assunzione della prova [402].

2. La richiesta di differimento è presentata a pena di inammissibilità nella cancelleria del giudice entro il termine [173] previsto dall'articolo 396, comma 1, e indica:

a) l'atto o gli atti di indagine preliminare che l'incidente probatorio pregiudicherebbe e le cause del pregiudizio;

b) il termine del differimento richiesto.

3. Il giudice, se non dichiara inammissibile o rigetta la richiesta di incidente probatorio, provvede entro due giorni con ordinanza con la quale accoglie, dichiara inammissibile o rigetta la richiesta di differimento. L'ordinanza di inammissibilità o di rigetto è immediatamente comunicata [153] al pubblico ministero.

4. Nell'accogliere la richiesta di differimento il giudice fissa l'udienza per l'incidente probatorio [398, 401] non oltre il termine strettamente necessario al compimento dell'atto o degli atti di indagine preliminare indicati nel comma 2, lettera a). L'ordinanza è immediatamente comunicata al pubblico ministero e notificata per estratto alle persone indicate nell'articolo 393, comma 1, lettera b). La richiesta di differimento e l'ordinanza sono depositate all'udienza.

Inquadramento

L'art. 397 detta la disciplina in materia di differimento dell'incidente probatorio, facoltizzando il P.m. a chiedere il differimento dell'incidente probatorio richiesto dall'indagato quando la sua esecuzione pregiudicherebbe uno o più atti di indagine preliminare, con esclusione dell'ipotesi in cui il differimento pregiudicherebbe l'assunzione della prova. La norma indica in due giorni il termine (la cui osservanza è prevista a pena di inammissibilità) entro cui dev'essere presentata la richiesta di differimento, stabilendo anche i contenuti: a) l'atto o gli atti di indagine preliminare che l'incidente probatorio pregiudicherebbe e le cause del pregiudizio; b) il termine del differimento richiesto. Il giudice ha tre possibilità: a) dichiarare inammissibile; b) rigettare; c) accogliere la richiesta di incidente probatorio. Il termine entro cui il giudice deve decidere è di due giorni (peraltro da intendersi come ordinatorio). La forma del provvedimento è quella dell'ordinanza che va immediatamente comunicata al P.m. in caso di inammissibilità o rigetto. Ove, invece, la richiesta di differimento sia accolta, il giudice fissa l'udienza per l'incidente probatorio non oltre il termine strettamente necessario al compimento dell'atto o degli atti di indagine preliminare sopra indicati. In caso di accoglimento, l'ordinanza è immediatamente comunicata al P.m. e notificata per estratto alle persone interessate, individuate mediante il richiamo all'art. 393, comma 1, lett. b), Infine, la norma processuale stabilisce che sia la richiesta di differimento che l'ordinanza devono comunque essere depositate all'udienza.

Il differimento dell'incidente probatorio

Profili generali

L'art. 397 detta la disciplina applicabile in caso di differimento dell'incidente probatorio, in attuazione dell'art. 2, direttiva n. 40, comma 5, della legge delega al codice.

Scopo della richiesta di differimento è, secondo la dottrina quello di salvaguardare la riservatezza delle indagini preliminari, così evitando possibili rischi di strumentalizzazione dell'incidente probatorio per un'anticipata discovery degli atti di indagine così pregiudicando l'attività investigativa del P.m.

I soggetti legittimati alla richiesta: il P.m.

Solo il P.m. è legittimato a richiedere il differimento dell'incidente probatorio, purché ricorrano congiuntamente due condizioni: a) vanno indicati l'atto o gli atti di indagine preliminare che l'incidente probatorio pregiudicherebbe e le cause del pregiudizio; b) va indicato anche il termine del differimento richiesto.

La legittimazione a sollecitare il differimento dell'incidente probatorio spetta soltanto al P.m. La norma di cui all'art. 397 prevede che ricorrano — necessariamente e congiuntamente — due presupposti: a) l'espletamento dell'incidente probatorio deve pregiudicare il compimento di uno o più atti di indagine; b) il differimento dell'incidente non deve nuocere all'assunzione della prova.

Quanto al requisito sub a), il P.m. è tenuto specificamente ad indicare il singolo atto od i singoli atti la cui esecuzione verrebbe compromessa dall'espletamento dell'incidente, esponendo, per ciascuno di essi, le cause del pregiudizio. In tanto, poi, il differimento può essere concesso in quanto si tratti di atti d'indagine ancora da compiersi, non potendo quindi prospettarsi un pregiudizio che attiene ai risultati di atti già compiuti.

Quanto al requisito sub b), si afferma in dottrina unanimemente che il diritto alla prova, desumibile dal combinato disposto degli artt. 190 e 495, resti pur sempre privilegiato rispetto all'interesse al regolare svolgimento delle indagini.

Il giudice, nel decidere sulla richiesta, deve far prevalere la regola di giudizio secondo cui la prova va assunta ogniqualvolta la stessa potrebbe risultare compromessa dall'accoglimento dell'istanza di differimento.

La procedura

Il P.m. deve presentare la richiesta di differimento nella cancelleria del g.i.p. entro due giorni dalla notifica della richiesta di incidente probatorio.

L'inosservanza della disposizione è prevista a pena di inammissibilità. L'inammissibilità deve ritenersi ricollegata non solo al deposito presso un ufficio diverso dalla cancelleria del giudice che ha disposto l'incidente probatorio, ma anche, da un lato, al mancato rispetto del termine e, dall'altro, al mancato rispetto dei requisiti contenutistici, ossia: a) l'omessa indicazione dell'atto o degli atti di indagine preliminare che l'incidente probatorio pregiudicherebbe e le cause del pregiudizio; b) l'omessa indicazione del termine del differimento richiesto.

Gli esiti definitori

Il comma 3 dell'art. 397 attribuisce al giudice il potere di dichiarare inammissibile o rigettare la richiesta.

Il termine entro cui il giudice deve pronunciare l'ordinanza è di due giorni, termine che — a differenza di quanto previsto per la richiesta di differimento — non è provvisto di sanzione processuale. L'ordinanza, nel caso in cui la richiesta di differimento sia dichiarata inammissibile o rigettata, deve essere immediatamente comunicata al P.m.

Nel silenzio del legislatore, ed in ossequio al principio di tassatività delle impugnazioni, l'ordinanza deve ritenersi non impugnabile.

Diversamente, nell'ipotesi di accoglimento della richiesta di differimento dell'incidente probatorio, il giudice fissa l'udienza per l'incidente probatorio non oltre il termine strettamente necessario (discrezionalmente individuato) per il compimento dell'atto o degli atti di indagine preliminare.

Il destinatario della richiesta di differimento, in questo caso, verrà a conoscenza della stessa solo all'udienza fissata per l'incidente probatorio, donde sulla medesima non viene ad instaurarsi alcuna forma di contraddittorio, ciò che la dottrina ritiene del tutto logico in quanto finalizzato a preservare la segretezza delle indagini.

Infine, l'ordinanza di accoglimento dev'essere immediatamente comunicata al P.m. e notificata “per estratto” alle persone interessate, tra cui vanno inclusi anche coloro che eventualmente siano stati indicati nelle deduzioni presentate ai sensi dell'art. 396.

Casistica

La richiesta d differimento dell'incidente probatorio: riepilogo

Con riferimento alla disciplina dettata dall'art. 397, la stessa può essere così sintetizzata:

a) solo il P.m. ha facoltà di richiedere il differimento dell'incidente probatorio richiesto dall'indagato;

b) condizione della richiesta è che la sua esecuzione pregiudicherebbe uno o più atti di indagine preliminare;

c) il differimento non può essere concesso nell'ipotesi in cui il differimento pregiudicherebbe l'assunzione della prova;

d) il termine di presentazione della richiesta è di due giorni (la cui osservanza è prevista a pena di inammissibilità),

e) quanto ai contenuti, la richiesta deve indicare: a) l'atto o gli atti di indagine preliminare che l'incidente probatorio pregiudicherebbe e le cause del pregiudizio; b) il termine del differimento richiesto;

f) tre sono i possibili esiti decisori: a) inammissibilità; b) rigetto; c) accoglimento;

g) il termine entro cui il giudice deve decidere è di due giorni (ordinatorio);

h) la forma del provvedimento è quella dell'ordinanza che va immediatamente comunicata al P.m. in caso di inammissibilità o rigetto;

i) se la richiesta di differimento è accolta, il giudice fissa l'udienza per l'incidente probatorio non oltre il termine strettamente necessario al compimento dell'atto o degli atti di indagine preliminare sopra indicati;

l) in caso di accoglimento, l'ordinanza è immediatamente comunicata al P.m. e notificata per estratto alle persone interessate, individuate mediante il richiamo all'art. 393, comma 1, lett. b);

m) infine, sia la richiesta di differimento che l'ordinanza devono comunque essere depositate all'udienza.

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