Codice di Procedura Penale art. 433 - Fascicolo del pubblico ministero.Fascicolo del pubblico ministero. 1. Gli atti diversi da quelli previsti dall'articolo 431 sono trasmessi al pubblico ministero con gli atti acquisiti all'udienza preliminare [417-422] unitamente al verbale dell'udienza [19 reg.]. 2. I difensori hanno facoltà di prendere visione ed estrarre copia, nella segreteria del pubblico ministero, degli atti raccolti nel fascicolo formato a norma del comma 1. 3. Nel fascicolo del pubblico ministero ed in quello del difensore [391-octies] è altresì inserita la documentazione dell'attività prevista dall'articolo 430 quando di essa le parti si sono servite per la formulazione di richieste al giudice del dibattimento e quest'ultimo le ha accolte [19 reg.]1.
[1] Comma così modificato dall'art. 16 l. 7 dicembre 2000, n. 397. InquadramentoL'art. 433 costituisce il contraltare del fascicolo per il dibattimento: mentre in quest'ultimo confluisce il meno possibile, — in quanto va preservata la “verginità” probatoria del giudice dibattimentale —, nel fascicolo del pubblico ministero resta tutto quanto non inserito nel primo e che potrà essere utile, nel corso del dibattimento, in presenza di determinate situazioni processuali. La formazione, “per sottrazione”, del fascicolo del pubblico ministeroProfili generali Dal fascicolo dell'udienza preliminare ne germinano due, uno quello destinato al giudice del dibattimento, — formato secondo i dettami dell'art. 431 —, e l'altro, “per sottrazione”, quello che il pubblico ministero utilizzerà per la fase dibattimentale e che è anche a disposizione delle difese. Formazione Più che di vera e propria formazione, e più che di “sottrazione”, il fascicolo del pubblico ministero è costituito da tutti gli atti che sono stati raccolti nel corso delle indagini preliminari e nel corso dell'attività integrativa successiva all'esercizio dell'azione penale. Tale integrità resta intatta anche dopo la formazione del fascicolo per il dibattimento in quanto gli atti che vengono inseriti in quest'ultimo altro non sono che le copie conformi di quelli che sono presenti nel fascicolo del pubblico ministero (a sua volta, contenitivo di quello della difesa). Gli stessi atti dell'udienza preliminare, — fatta eccezione per quelli aventi ad oggetto l'esercizio dell'azione civile —, restano all'interno del fascicolo del pubblico ministero tant'è che tutte le volte in cui il giudice del dibattimento ha necessità di consultarli, in relazione a specifiche questioni, ne disporrà la transitoria ostensione (vedi però sul punto, Cass. S.U., n. 7697/2017, sub art. 431). Trasmissione del fascicolo del pubblico ministero Le attività di formazione dei fascicoli, rispettivamente, del dibattimento e del pubblico ministero, comportano che la trasmissione degli stessi ai due diversi organi sia simultanea anche in considerazione del fatto che possono innestarsi richieste ed istanze che necessitano della disponibilità materiale degli atti. È frequente, nella prassi applicativa, sebbene normativamente non sia consentito, che, già al momento della richiesta di rinvio a giudizio, all'interno del fascicolo del pubblico ministero sia allegata, informalmente, la lista testi (art. 468) di modo che la trasmissione del fascicolo alla segreteria di tale organo consenta alla stessa di inoltrare, nel termine di legge, la richiesta al giudice dibattimentale. Accesso al fascicolo del pubblico ministero Il giudice dibattimentale potrà avere accesso agli atti del fascicolo del pubblico ministero tutte le volte in cui dovrà verificare aspetti formali e sostanziali delle questioni propostegli, basti por mente ai casi in cui si eccepisce la irregolarità formale dello svolgimento dell'udienza preliminare ovvero delle eventuali richieste di rito alternativo che non hanno trovato spazio in quella sede, ecc. I diritti della difesaProfili generali Una volta che il fascicolo del pubblico ministero è stato formato e trasmesso alla segreteria di quest'ultimo i difensori hanno facoltà di prenderne visione ed il diritto di estrarre copia di tutti gli atti in esso depositati. Copie cartacee ed informatiche I diritti dei difensori di estrarre copia degli atti del fascicolo del pubblico ministero non hanno ad oggetto solo la documentazione cartacea ma anche quella informatica in esso contenuta. Si intende per essa quella, in particolare, legata ad eventuali files audio, registrazioni, supporti magnetici contenenti documentazione, il tutto regolamentato a mezzo delle disposizioni generali riguardanti gli specifici istituti processuali presi in considerazione. Gli atti relativi all'attività d'indagine integrativa del pubblico ministero e del difensoreProfili generali L'attività d'indagine del pubblico ministero e, parallelamente, quella del difensore non cessano con l'esercizio dell'azione penale ma possono trovare sviluppo anche successivamente ad esso con la conseguenza che esse, così come regolamentate dall'art. 430, confluiscono nei rispettivi fascicoli Richieste Tutta l'attività d'indagine svolta dalle parti, sia nella fase delle indagini preliminari che in quella successiva all'esercizio dell'azione penale e prima del rinvio a giudizio, può essere posta a fondamento di richieste istruttorie al giudice del dibattimento e laddove accolte inserite nei rispettivi fascicoli onde dar modo di accedervi reciprocamente al fine della formulazione dell'eventuale prova contraria. CasisticaLa non disponibilità del fascicolo del pubblico ministero fino a pochi giorni prima dell'udienza dibattimentale non vulnera il diritto di difesa in quanto la visione e l'estrazione di copie degli atti è comunque possibile fin dalla richiesta di rinvio a giudizio (Cass. III, n. 20891/2012). BibliografiaCassibba, L'udienza preliminare, Milano, 2007. |