Codice di Procedura Penale art. 463 - Opposizione proposta soltanto da alcuni interessati.

Andrea Pellegrino

Opposizione proposta soltanto da alcuni interessati.

1. L'esecuzione del decreto di condanna pronunciato a carico di più persone imputate dello stesso reato [12 1a] rimane sospesa nei confronti di coloro che non hanno proposto opposizione [461] fino a quando il giudizio conseguente all'opposizione proposta da altri coimputati non sia definito con pronuncia irrevocabile [464 5, 648].

2. Se l'opposizione è proposta dal solo imputato o dalla sola persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria [89], gli effetti si estendono anche a quella fra le dette parti che non ha proposto opposizione.

Inquadramento

In quanto collegata agli effetti favorevoli dell'art. 463, comma 5, la sospensione dell'esecuzione della condanna prevista dall'art. 463, comma 1, si pone “quale norma di garanzia” per i non opponenti. L'effetto sospensivo, infatti, è funzionale all'operatività dell'effetto estensivo delle ipotesi di assoluzione indicate nell'art. 464, comma 5, e conseguenti al giudizio di opposizione. Se, infatti, non esistesse l'effetto sospensivo dell'esecuzione del decreto, gli imputati non opponenti correrebbero il rischio di non poter usufruire dei vantaggi derivanti dal suddetto effetto estensivo a causa dei tempi di definizione del processo.

Gli effetti estensivi dell'opposizione

La rimozione del decreto consegue, ope legis, all'accoglimento della richiesta oppositiva, quale che sia la derivazione processuale scelta dall'imputato. Tale effetto, tuttavia, non opera nei confronti degli eventuali coimputati che abbiano prestato acquiescenza al provvedimento monitorio. Invero, nemmeno il giudizio discendente dall'opposizione, contempla la partecipazione necessaria od eventuale dei coimputati. Fuori dalla stretta correlazione tra imputato e civilmente obbligato per la pena pecuniaria, la rimozione del decreto in favore delle persone imputate dello stesso reato, non opponenti, anche qualora destinatari di distinti decreti di condanna (Cass. I, n. 2806/2000) consegue esclusivamente alla sentenza che proscioglie l'imputato con le formule “il fatto non sussiste”, “non è previsto dalla legge come reato” ovvero “è stato commesso in presenza di una causa di giustificazione” (cfr.Cass. III, n. 3309/2018, in fattispecie in cui la S.C. ha ritenuto immune da vizi la decisione del giudice dell'esecuzione che aveva considerato definitivo il decreto penale per il non opponente, con conseguente impossibilità per lo stesso di avvalersi degli effetti favorevoli della declaratoria di estinzione del reato per prescrizione con revoca dell'ordine di demolizione pronunciata nei confronti del coimputato opponente, non essendo tali ipotesi contemplata dall'art. 464).

Frattanto, opera l'effetto sospensivo fino all'irrevocabilità della pronuncia che definisce il giudizio conseguente all'opposizione.

La simmetria con l'art. 587 non è completa. Le due norme hanno contenuti dissimili, anche se in parte sovrapponibili: l'una è costruita in positivo, con l'indicazione dei casi che consentono di estendere gli effetti della sentenza di proscioglimento, l'altra in negativo, giacché esclude l'estensione dell'impugnazione solo quando è fondata su motivi personali non comunicabili agli altri correi. Eventuali opposizioni concorrenti, in grado di condurre ad esiti diversi, non rilevano ai fini dell'applicazione della disciplina, in quanto l'effetto estensivo è limitato ai (soli) coimputati “non opponenti”.

L'unica estensione ex lege degli effetti dell'opposizione è quella che si verifica tra imputato e civilmente obbligato per la pena pecuniaria, per cui entrambi divengono parti del giudizio d'impugnazione.

Il conflitto tra più opposizioni

La legge non regola il caso in cui l'imputato ed il civilmente obbligato per la pena pecuniaria presentino entrambi opposizione al decreto penale ma con contenuti tra loro incompatibili: ad esempio, il primo potrebbe richiedere un rito alternativo che gli assicuri la riduzione della pena ed il secondo invocare l'instaurazione del giudizio immediato. Dovendosi trovare una soluzione che garantisca entrambi i diritti (quello della parte eventuale di difendersi con le forme ordinarie del dibattimento e quello dell'imputato di accettare l'offerta premiale senza rischiare i possibili esiti negativi del giudizio immediato), è possibile ipotizzare il seguente scenario: instaurato il dibattimento, l'eventuale esito assolutorio coinvolgerà sia il civilmente obbligato per la pena pecuniaria che l'imputato, mentre l'esito negativo non precluderà a quest'ultimo di usufruire comunque dei benefici propri del rito speciale originariamente richiesto, sempre che, evidentemente, il giudice accerti la sussistenza dei relativi presupposti. Qualora l'incompatibilità riguardi le opposizioni presentate da più imputati condannati con il medesimo decreto (nel senso che alcuni optano per il rito ordinario ed altri per un rito speciale), sarà inevitabile la separazione dei procedimenti, ferma restando la possibilità di intervenire in sede di revisione delle sentenze tra loro inconciliabili ex art. 630, comma 1, lett. a).

Casistica

Nell'ipotesi in cui l'esecuzione del decreto di condanna pronunciato a carico di più persone imputate dello stesso reato rimane sospesa nei confronti di coloro che non hanno proposto opposizione, la sospensione non può comportare per questi ultimi l'effetto negativo del mantenimento del sequestro preventivo, poiché la non opposizione del decreto di condanna ha determinato la definitiva cessazione dell'attività illecita che la misura cautelare ha inteso impedire (Cass. III, n. 14884/2003).

Bibliografia

Cordero, Procedura penale, Milano, 2003; Giustozzi, I procedimenti speciali, in Fortuna-Dragone-Fassone-Giustozzi, Nuovo manuale pratico del processo penale, Padova, 2002; Paolozzi, Il procedimento per decreto, in I giudizi semplificati, in Gaito (a cura di), Padova, 1989; Piziali, Il procedimento per decreto, in Pisani (a cura di), I procedimenti speciali in materia penale, Milano, 2003.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario