Codice di Procedura Penale art. 509 - Sospensione del dibattimento per esigenze istruttorie.Sospensione del dibattimento per esigenze istruttorie. 1. Nei casi previsti dagli articoli 495, comma 4, 506 e 507 il giudice, qualora non sia possibile provvedere nella medesima udienza, sospende [477] il dibattimento per il tempo strettamente necessario, fissando la data della nuova udienza. InquadramentoLa norma in esame contempla tre ipotesi di sospensione del dibattimento per consentire l'ampliamento della piattaforma probatoria mediante l'amissione di una prova precedentemente esclusa (art. 495, comma 4), l'esercizio dei poteri presidenziali ex art. 506 o l'introduzione d'ufficio di una nuova prova ai sensi dell'art. 507. Aspetti generaliDerogando ai principi di concentrazione ed immediatezza del contraddittorio, l'art. 508 consente al giudice di sospendere il dibattimento per assumere una prova precedentemente esclusa o procedere ad una integrazione probatoria ex artt. 506 e 507, qualora non sia possibile procedervi nella medesima udienza. La durata della sospensione deve essere contenuta entro il tempo strettamente necessario all'incombente. Taluno hanno ritenuto che, in attuazione di quanto previsto dall'art. 477, comma 2, il differimento dell'udienza non dovrebbe superare i dieci giorni, esclusi i festivi (Marzaduri, in Chiavario, V, 1991, 412). Tuttavia, la giurisprudenza considera il suddetto termine meramente ordinatorio, di talché il suo superamento è privo di conseguenza (Cass. I, n. 5247/2001). Si ritiene che l'ordinanza sospensiva debba essere motivata a pena di nullità (D'Andria, Art. 509, in Lattanzi-Lupo (a cura di), Codice di procedura penale. Rassegna di giurisprudenza e di dottrina, VI, Milano, 2008, 341). BibliografiaV. sub Artt. 496-507. |