Codice di Procedura Penale art. 551 - Procedimenti connessi1.Procedimenti connessi1. 1. Nel caso di procedimenti connessi [12-16], se la citazione diretta a giudizio è ammessa solo per alcuni di essi, il pubblico ministero presenta per tutti la richiesta di rinvio a giudizio a norma dell'articolo 416.
[1] [1] Il libro VIII del codice, comprendente gli articoli da 549 a 567, è stato interamente sostituito dall'art. 44 , comma 1, l. 16 dicembre 1999, n. 479. InquadramentoNel caso di procedimenti connessi, se la citazione diretta a giudizio è ammessa soltanto per alcuni di essi, si prevede la prevalenza del rito maggiormente garantito, e quindi la celebrazione dell'udienza preliminare: il pubblico ministero dovrà, pertanto, formulare per tutti i reati la richiesta di rinvio a giudizio a norma dell'art. 416. In dottrina, appare dominante la tesi per la quale la disposizione riguarda procedimenti connessi aventi ad oggetto reati tutti rientranti nell'ambito delle attribuzioni del giudice monocratico, ma per alcuni soltanto dei quali debba procedersi con citazione diretta: ciò in quanto soltanto questa situazione processuale non rientra nell'ambito di cui agli artt. 15 e 33-quater (diversamente dal caso dei procedimenti connessi, alcuni di competenza della corte d'assise, del tribunale collegiale o del giudice monocratico con udienza preliminare, ed altri rientranti tra le attribuzioni del giudice monocratico con citazione diretta) (Garuti. 96). In giurisprudenza, si è ritenuto che è abnorme, in quanto incompatibile con i principi generali dell'ordinamento, e perché causa una stasi del procedimento non altrimenti superabile se non con la risoluzione del conflitto, l'ordinanza del tribunale monocratico che, investito della citazione a giudizio per reati rispettivamente di competenza del giudice monocratico e del tribunale in composizione collegiale, tra i quali non sussista un'ipotesi di connessione qualificata, disponga la restituzione di tutti gli atti al p.m., così determinando la regressione alla fase delle indagini preliminari dell'intero procedimento, anche per i reati di competenza del giudice monocratico per i quali l'azione penale era stata validamente esercitata mediante citazione diretta (Cass. I, n. 23958/2004; conforme, Cass. VI, n. 15519/2009, per la quale « è abnorme l'ordinanza del tribunale monocratico che, investito del giudizio per reati di competenza del giudice monocratico e del giudice collegiale, tra i quali non sussiste un'ipotesi di connessione qualificata, dispone la restituzione degli atti al p.m., determinando in tal modo la regressione dell'intero procedimento alla fase delle indagini preliminari ». Non è abnorme l'ordinanza con la quale il tribunale in composizione monocratica — sul presupposto che a carico dell'imputato fosse configurabile un altro reato (nella specie, sequestro di persona ex art. 605, comma 2, n. 1 c.p.) erroneamente ritenuto di cognizione del tribunale in composizione collegiale — dispone la restituzione degli atti al p.m., allorché si tratti di delitto per il quale occorre procedere con il rito dell'udienza preliminare (come nel caso del reato di cui all'art. 605, comma 2, n. 1, c.p.), in quanto, in tal caso, deve, comunque, aver luogo il provvedimento di restituzione degli atti al p.m., il quale è imposto e non precluso anche nell'ipotesi dell'integrazione della contestazione a norma dell'art. 517 (Cass. V, n. 30011/2003). Si è anche ritenuto che la forza attrattiva della competenza del tribunale in composizione collegiale, prevista dall'art. 33-quater quando vi è connessione di reati, solo alcuni dei quali attribuiti alla sua cognizione, viene meno qualora il g.u.p. ritenga — a seguito dell'attribuzione al fatto contestato di una qualificazione giuridica diversa ovvero del venir meno delle ragioni di connessione — di essere stato erroneamente investito della richiesta di rinvio a giudizio in relazione ad un reato per il quale è prevista la citazione diretta, dovendo, pertanto, disporre la trasmissione degli atti al p.m. a norma dell'art. 33-sexies (Cass. VI, n. 38298/2003: in applicazione del principio, la S.C. ha ritenuto che correttamente il g.u.p., dopo aver prosciolto gli imputati dal reato che aveva determinato la competenza del giudice in composizione collegiale, avesse trasmesso gli atti al p.m. per l'emissione per i restanti reati del decreto di citazione a giudizio a norma dell'art. 552). Le conseguenze delle violazioni
L'art. 551 non disciplina espressamente le conseguenze delle eventuali violazioni della disciplina stabilita: la dottrina ritiene « che debba trovare applicazione la previsione contenuta nell'art. 550 comma 3: se quindi viene disposta la citazione diretta a giudizio in riferimento ad uno o più reati connessi con altro per il quale era prevista l'udienza preliminare, e la relativa eccezione sia stata tempestivamente sollevata dalle parti nel termine di cui all'art. 491 (non può essere rilevata dal giudice), deve essere ordinata la restituzione degli atti al pubblico ministero al fine di procedere mediante richiesta di rinvio a giudizio » (Fidelbo-Gallucci, 322). Per la riunione di processi pendenti, alcuni dinanzi al tribunale collegiale ed altri dinanzi a quello monocratico, si rinvia al commento sub art. 17. CasisticaÈ legittimo il decreto di giudizio immediato emesso congiuntamente per reati a citazione diretta connessi ad altri per i quali è prevista l'udienza preliminare, se per entrambi i reati sussistono i presupposti di cui all'art. 453 c.p.p. (Cass. I, n. 49821/2016 e Cass. V, n. 15189/2016). BibliografiaAmodio, Lineamenti della riforma in Giudice unico e garanzie difensive. La procedura penale riformata, Milano, 2000; Aprile, Giudice unico e processo penale, Milano, 2000; Aprile-Silvestri, Il giudizio dibattimentale, Milano, 2006; Beltrani, Il dibattimento penale monocratico, Torino, 2003; Bucci-Ariolli, Manuale pratico del giudice unico nel processo penale, Padova, 2000; Corbetta, Il procedimento dinanzi al tribunale in composizione monocratica in Peroni (a cura di), Il processo penale dopo la riforma del giudice unico, Padova, 2000; Garuti Il procedimento per citazione diretta a giudizio, Milano, 2015; Riviezzo, Il procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica in AA. VV. Il nuovo processo penale davanti al giudice unico, Milano, 2000; Ruggeri, La citazione diretta a giudizio in AA.VV. Le recenti modifiche all codice di procedura penale, II, Milano, 2000. |