Codice di Procedura Penale art. 582 - Presentazione dell'impugnazione 1 .

Raffaello Magi

Presentazione dell'impugnazione1.

1. Salvo che la legge disponga altrimenti [123], l'atto di impugnazione è presentato mediante deposito con le modalità previste dall'articolo 111- bis [583] nella cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato [164 att.]. [Il pubblico ufficiale addetto vi appone l'indicazione del giorno in cui riceve l'atto e della persona che lo presenta, lo sottoscrive [110], lo unisce agli atti del procedimento e rilascia, se richiesto, attestazione della ricezione [591] ]2.

1-bis. Le parti private possono presentare l'atto con le modalità di cui al comma 1 oppure personalmente, anche a mezzo di incaricato, nella cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato. In tal caso, il pubblico ufficiale addetto vi appone l'indicazione del giorno in cui riceve l'atto e della persona che lo presenta, lo sottoscrive, lo unisce agli atti del procedimento e rilascia, se richiesto, attestazione della ricezione3.

[2. Le parti private e i difensori [96, 97, 100] possono presentare l'atto di impugnazione anche nella cancelleria del tribunale o del giudice di pace del luogo in cui si trovano, se tale luogo è diverso da quello in cui fu emesso il provvedimento, ovvero davanti a un agente consolare all'estero. In tali casi, l'atto viene immediatamente trasmesso alla cancelleria del giudice che emise il provvedimento impugnato [163-ter att.] ]4.

 

[1]  V. inoltre l'art. 275, comma 2-bis.

[2] Comma modificato dall'articolo 33, comma 1, lett. e) num. 1) d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 che ha sostituito le parole: «mediante deposito con le modalità previste dall'articolo 111- bis» alle parole: «personalmente ovvero a mezzo di incaricato» ed ha soppresso il secondo periodo. Con riferimento alle disposizioni transitorie in materia di processo penale telematico, v. art. 87, comma 4 d.lgs. 150 , cit. che prevede:  «4. Sino al quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione dei regolamenti di cui ai commi 1 e 3, ovvero sino al diverso termine di transizione previsto dal regolamento di cui al comma 3 per gli uffici giudiziari e per le tipologie di atti in esso indicati, continuano ad applicarsi, nel testo vigente al momento dell'entrata in vigore del presente decreto, le disposizioni di cui agli articoli 110, 111, comma 1, 116, comma 3-bis, 125, comma 5, 134, comma 2, 135, comma 2, 162, comma 1, 311, comma 3, 391-octies, comma 3, 419, comma 5, primo periodo, 447, comma 1, primo periodo, 461, comma 1, 462, comma 1, 582, comma 1, 585, comma 4, del codice di procedura penale, nonché le disposizioni di cui l'articolo 154, commi 2, 3 e 4 delle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale, di cui al decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271» . Per le disposizioni transitorie in materia di videoregistrazioni e di giudizi di impugnazione vedi quanto disposto  dall'art. 94, comma 2, d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, come modificato dall’ art. 5-duodecies, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199 e da ultimo, dall'art. 17, comma 1, d.l. 22 giugno 2023, n. 75, conv., con modif., in l. 10 agosto 2023, n. 112.

[3] Comma inserito dall'articolo 33, comma 1, lett. e) num. 1) d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150.  Ai sensi dell' art. 87, comma 5, d.lgs. n. 150, cit., : «Le disposizioni di cui agli articoli 111, commi 2-bis, 2-ter e 2-quater, 111-bis, 111-ter, 122, comma 2-bis, 172, commi 6-bis e 6-ter, 175-bis, 386, comma 1-ter, 483, comma 1-bis, 582, comma 1-bis, del codice di procedura penale, così come introdotte dal presente decreto, si applicano a partire dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione dei regolamenti di cui ai commi 1 e 3, ovvero a partire dal diverso termine previsto dal regolamento di cui al comma 3 per gli uffici giudiziari e per le tipologie di atti in esso indicati. Sino alle stesse date, la dichiarazione e l'elezione di domicilio prevista dal comma 2 dell'articolo 153-bis del codice di procedura penale, come introdotto dall'articolo 10, comma 1, lettera e), del presente decreto, nonché le comunicazioni previste dal comma 3 dello stesso articolo 153-bis sono effettuate con le forme ivi previste in alternativa al deposito in via telematica». Per le disposizioni transitorie in materia di videoregistrazioni e di giudizi di impugnazione vedi quanto disposto  dall'art. 94, comma 2, d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, come modificato dall’ art. 5-duodecies, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199 e da ultimo, dall'art. 17, comma 1, d.l. 22 giugno 2023, n. 75, conv., con modif., in l. 10 agosto 2023, n. 112..

[4] Comma modificato dall'art. 201 d.lgs. 19 febbraio 1998, n. 51, con effetto dalla data indicata sub art. 6, successivamente modificato dall'art. 452l. 16 dicembre 1999, n. 479 e, da ultimo, abrogato dall'articolo 98, comma 1, lett. a) d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150. Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162,  conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199. Per le disposizioni transitorie in materia di videoregistrazioni e di giudizi di impugnazione vedi quanto disposto  dall'art. 94, comma 2, d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, come modificato dall’ art. 5-duodecies, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199 e da ultimo, dall'art. 17, comma 1, d.l. 22 giugno 2023, n. 75, conv., con modif., in l. 10 agosto 2023, n. 112.

Inquadramento

Le disposizioni relative alla forma (art.581) e alle modalità di presentazione (art. 582) o spedizione (art. 583) dell'atto di impugnazione vanno lette unitariamente, in quanto descrivono un delicato equilibrio realizzato dal legislatore a fini di assicurare la certezza della provenienza dell'atto dal soggetto legittimato nonchè in punto di tempestività del deposito (art.585). Va ricordato che la inosservanza di tali disposizioni (artt. 581, 582, 583, nonchè 585 e 586) è causa di inammissibilità dell'atto di impugnazione, per la sua obiettiva difformità dal relativo modello legale (art. 591 comma 1 lett. c), c.p.p. con correlata formazione del giudicato a seguito di dichiarazione operata dal giudice cui l'impugnazione è stata proposta o dal giudice del grado successivo (art. 591 comma 4). La giurisprudenza, pur nel rispetto del principio di rigidità delle forme, così regolamentato, tende tuttavia a bilanciare i valori in gioco attraverso la considerazione del favor impugnationis. Si è dunque costantemente affermato che la sanzione della inammissibilità per inosservanza delle formalità prescritte dall'art. 582 sussiste soltanto ove vi sia concreta incertezza circa la provenienza dell'atto da parte del titolare del relativo diritto e non dove tale incertezza sia superabile attraverso un complessivo esame dell'atto e delle modalità di avvenuta presentazione, con irregolarità derivanti da condotta non adeguata del pubblico ufficiale ricevente (da ultimo Cass. IV, n. 40254/2014).

Va  evidenziato che le norme di cui agli articoli 582 e 583 descrivono più fattispecie e ripartiscono gli oneri in maniera diversa in rapporto alle modalità di trasmissione dell'atto. Lì dove l'atto di impugnazione venga, infatti, presentato (personalmente dal titolare della relativa facoltà o da un incaricato) nella cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato (ipotesi ordinaria), la sua sottoscrizione (che in alcuni arresti non è stata neanche ritenuta condizione di validità) non va autenticata, posto che il soggetto presentatore è identificato dal pubblico ufficiale ricevente, che appone sull'atto medesimo l'indicazione del giorno della presentazione e  la sua sottoscrizione.

La riforma adottata con il d.lgs. n. 150/2022 ha: a) eliminato la possibilità di impugnazione cd. esterna, tramite l'abrogazione del comma 2 della disposizione in commento; b) previsto come modalità ordinaria il deposito dell'atto di impugnazione in via telematica ai sensi del nuovo art.111 bis c.p.p.; c) previsto come modalità alternativa il deposito personale, per le sole parti private, presso la cancelleria del giiudice che ha emesso il provvedimento che si intende impugnare.; in tal caso è da ritenersi possibile il deposito cartaceo. Va segnalato tuttavia che le nuove regole (ai sensi dell'art. 87 del medesimo d.lgs. n. 150/2022) non sono di immediata applicazione e diventeranno applicabili solo con l'emissione di regolamenti ad hoc, da adottare entro il 31 dicembre del 2023. Va pertanto mantenuta la illustrazione della giurisprudenza formatasi sulla disposizione precedente, ancora vigente nelle previsioni del comma 1, e va ulteriormente precisato che la disposizione transitoria prevede sino al momento di effettiva vigenza del nuovo testo: a) la possibilità di presentare l'atto di impugnazione davanti a un agente consolare all'estero; b) la possibilità di presentare l'atto di impugnazione a mezzo PEC da parte del difensore, con sottoscrizione digitale, all'indirizzo dell'ufficio che ha emesso il provvedimento impugnato (v. art. 87-bis del d.lgs. n. 150/2022, ove sono previste le modalità tecniche e le specifiche ipotesi di inammissibilità).

Quanto alla possibilità di trasmettere l'atto di impugnazione a mezzo PEC, nella vigenza della disciplina emergenziale, va ricordato che in tema di disciplina emergenziale per la pandemia da Covid-19, è legittimo l'utilizzo della posta elettronica certificata per gli atti di impugnazione proposti ai sensi dell'art. 24, comma 4, d.l. 28 ottobre 2020, n. 137, ove sottoscritti digitalmente e trasmessi alla casella di posta elettronica certificata del giudice competente, in virtù della conservazione di efficacia prevista dall'art. 24, comma 6-decies d.l. citato, introdotto, in sede di conversione, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176, che, tuttavia, non sana l'inammissibilità delle impugnazioni proposte nel periodo antecedente, per le quali siano previste specifiche forme e modalità di presentazione, stante la natura non derogatoria della norma rispetto alle previsioni processuali generali (Cass. I, n. 10941/2022).

Va ricordato, inoltre, che l'imputato detenuto ha facoltà (art.123) di presentare l'atto di impugnazione al direttore dell'istituto ove si trova ristretto, sia in ipotesi di atto sottoscritto personalmente che in ipotesi di atto sottoscritto dal difensore. La data di ricezione, a fini di tempestività della impugnazione, è quella della presentazione al direttore dell'istituto. Analoga facoltà è concessa al soggetto ristretto in regime di arresti o detenzione domiciliare (o custodia in luogo di cura) con presentazione dell'atto ad un ufficiale di polizia giudiziaria.

La sottoscrizione dell'atto di impugnazione in caso di presentazione.

Non è formalmente richiesta la sottoscrizione dell'atto di impugnazione da parte di chi lo propone, in caso di presentazione, atteso che in tal caso l'attività del pubblico ufficiale ricevente comporta in ogni caso l'individuazione della persona che la effettua, garantendo così circa la provenienza dell'atto stesso – (Tranchina).

Deve ritenersi rituale l'atto di opposizione a decreto penale di condanna privo della sottoscrizione del difensore impugnante, ove sia possibile risalire aliunde alla provenienza certa dell'atto dal difensore legittimato (Cass. III, n. 30404/2016).

La presentazione a mezzo di incaricato

Qualora l'impugnazione venga presentata a mezzo di incaricato, la qualità di questi deve essere documentata da esplicita delega o dall'attestazione che il pubblico ufficiale ricevente faccia circa la dichiarazione in tal senso rilasciatagli dall'incaricato (Cass. S.U., n. 32744/2015).

Deve ritenersi ammissibile l'attribuzione dell'incarico al soggetto incaricato anche in forma orale, purchè attraverso la natura o il contenuto della relazione di colui che presenta l'atto con chi lo ha posto in essere - nota al pubblico ufficiale ricevente - si abbia la garanzia della autenticità della provenienza – (Tranchina)

L'incaricato, si è risposto da parte della giurisprudenza, non deve possedere alcuna qualità soggettiva, essendo sufficiente che sia stato incaricato della presentazione (Cass. V, n. 46481/2014) e che sia stato identificato (Cass. III, n. 26753/2010), anche per diretta conoscenza (Cass. V, n. 14465/2011; Cass. V, n. 506/2007; Cass. II, n. 35345/2002), o sia identificabile dagli atti anche in via presuntiva (Cass. II, n. 40254/2014; Cass. V, n. 38722/2010; Cass. I, n. 46171/2009), ed una volta accertate tali circostanze non occorre l'autenticazione della sottoscrizione dell'impugnazione (Cass. S.U., n. 20300/2010). Nel caso in cui il presentatore sia incaricato dal pubblico ministero, è rilevante esclusivamente che il delegante sia un magistrato in servizio presso il pubblico ministero impugnante e l'incaricato sia legato da rapporto di servizio o di collaborazione con l'ufficio medesimo (Cass. VI, n. 16540/2010), sicché è inammissibile l'appello del pubblico ministero che sia presentato in cancelleria dal difensore della parte civile (Cass. V, n. 42064/2008). Vi è contrasto sulle conseguenze della mancata prova della avvenuta identificazione - da parte del funzionario dell'ufficio ricevente - del soggetto che presenta l'atto di impugnazione, specie nelle ipotesi di impugnazione che appare 'proveniente' dall' Ufficio del Pubblico Ministero. Secondo Cass. I n. 3820/2017 la mancata indicazione onomastica del presentatore nella attestazione di avvenuto deposito è motivo di inammissibilità della impugnazione, mentre secondo Cass. VI n.57871/2018 la mancata annotazione sull'attestazione resa dal funzionario dell'ufficio ricevente del nominativo della persona che ha provveduto alla consegna dell'atto è irrilevante lì dove altre circostanze di fatto (ad es. le risultanze del registro di passaggio) consentano di desumere con certezza la provenienza dell'atto dal titolare del potere di impugnare.  

La richiesta di rescissione del giudicato ex art. 629-bis cod. proc. pen. può essere presentata, nell'interesse del condannato, anche da persona diversa dal difensore munito di procura speciale ex art. 122 cod. proc. pen., da quest'ultimo delegata al mero deposito dell'atto. (Cass. VI n.15957/2021).

La data di presentazione

La data di presentazione dell'impugnazione deve ordinariamente risultare dall'attestazione fattane dal pubblico ufficiale che la riceve. Tuttavia, qualora tale attestazione manchi, la data stessa può essere oggetto di prova e di accertamento nel merito, come ogni altro fatto processualmente rilevante (Cass. II, n. 49038/2014).

Casistica

E' inammissibile l'appello proposto a mezzo fax dal Pubblico Ministero (Cass. II n. 8868/2019), in virtù del fatto che la dichiarazione di impugnazione è da ritenersi atto a forma vincolata (fattispecie in cui l'atto di impugnazione era stato anticipato a mezzo fax e successivamente era stato trasmesso alla cancelleria del giudice di primo grado ma l'attestazione di cancelleria era stata posta sulla busta che lo conteneva e non già sull'originale dell'atto, come previsto dalla legge). 

È inammissibile l'impugnazione sottoscritta con crocesegno e priva dell'attestazione del pubblico ufficiale ricevente circa l'identità del presentatore ed il suo analfabetismo (Cass. I, n. 27162/2013);

È inammissibile per carenza di autenticazione l'impugnazione spedita dalla persona detenuta tramite la direzione dell'istituto di detenzione in busta chiusa (Cass. IV, n. 1773/2009).

E' inammissibile la richiesta di rescissione del giudicato depositata, con le forme di cui agli artt. 582 e 583 cod. proc. pen., in un luogo diverso dalla cancelleria della Corte di appello nel cui distretto ha sede il giudice che ha emesso il provvedimento, stante la tassatività delle modalità di presentazione previste dall'art. 629-bis, comma 2, cod. proc. pen. (Cass. V, n. 23075/2021).

Bibliografia

Bassi, Impugnazioni. L’appello. In la riforma del sistema penale, Milano, 2022

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