Codice di Procedura Penale art. 595 - Appello incidentale.Appello incidentale. 1. L'imputato che non ha proposto impugnazione può proporre appello incidentale entro quindici giorni da quello in cui ha ricevuto la notificazione prevista dall'articolo 5841. 2. L'appello incidentale è proposto, presentato e notificato a norma degli articoli 581, 582 [, 583] e 5842. 3. Entro quindici giorni dalla notificazione dell'impugnazione presentata dalle altre parti, l'imputato può presentare al giudice, mediante deposito in cancelleria, memorie o richieste scritte3. 4. L'appello incidentale perde efficacia in caso di inammissibilità [591] dell'appello principale o di rinuncia [589] allo stesso. [1] L'art. 4, comma 1, lett. a) del d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11 ha sostituito il presente comma, il testo precedente era il seguente: «La parte che non ha proposto impugnazione può proporre appello incidentale entro quindici giorni da quello in cui ha ricevuto la comunicazione o la notificazione previste dall'articolo 584». [2] Comma modificato dall'articolo 34, comma 1, lett. b) d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 che ha soppresso le parole: «, 583». Per l'entrata in vigore delle modifiche disposte dal citato d.lgs. n. 150/2022, vedi art. 99-bis, come aggiunto dall'art. 6, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199. Per le disposizioni transitorie in materia di videoregistrazioni e di giudizi di impugnazione vedi quanto disposto dall'art. 94, comma 2, d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, come modificato dall' art. 5-duodecies, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, conv., con modif., in l. 30 dicembre 2022, n. 199 e, da ultimo, dall'art. 17 , comma 1, d.l. 22 giugno 2023, n. 75, conv., con modif., in l. 10 agosto 2023, n. 112. [3] L'art. 4, comma 1, lett. b) del d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11 ha sostituito il presente comma, il testo precedente era il seguente: «L'appello incidentale del pubblico ministero [166 att.] produce gli effetti previsti dall'articolo 597, comma 2; esso tuttavia non ha effetti nei confronti del coimputato non appellante che non ha partecipato al giudizio di appello. Si osservano le disposizioni previste dall'articolo 587». InquadramentoLa novella legislativa del 2017 (legge delega) realizzata nel 2018 (d.lgs. n. 11/2018) ha portato all'abolizione di uno degli istituiti più controversi dell'intero sistema delle impugnazioni, rappresentato dall'appello incidentale del pubblico ministero. La voluntas legis appare del tutto univoca, posto che la variazione del lemma.. 'la parte' (che non ha proposto impugnazione) con.. 'l'imputato' (che non ha proposto impugnazione) è inevitabilmente espressiva dell'effetto di riduzione al solo imputato (non appellante ma titolare della relativa facoltà) di simile potere, da esercitarsi entro quindici giorni da quello in cui ha ricevuto la notificazione prevista dall'articolo 584 (disposizione che impone la notificazione alle parti private dell'atto di impugnazione proposto dal pubblico ministero). La nuova disposizione appare, in tale chiave, sollevare problematiche interpretative in gran parte diverse dalla precedente, atteso che il vero 'cuore pulsante' dell'art. 595 pre-riforma era rappresentato dalla deroga al divieto di reformatio in peius - correlata alla valida introduzione dell'appello incidentale del PM - in ipotesi di appello proposto dal solo imputato. Nel sistema attuale tale funzione viene meno ed il pubblico ministero appare da un lato 'responsabilizzato' ad esercitare - ove lo ritenga necessario - il proprio potere di critica della decisione di primo grado solo in via principale, dall'altro sconta i limiti di proponibilità dello stesso appello principale (v. sub art.593) specie in ipotesi di sentenza di condanna. Va inoltre precisato che, così come congegnato, il comma 1 non appare destinato ad avere massiccia applicazione, atteso che la norma non regolamenta la possibile proposizione tardiva di un atto di appello lì dove l'appellante in via principale sia un coimputato (posto che a tal fine soccorre il diverso istituto di cui all'art. 587 in tema di effetto estensivo della impugnazione) , ma regolamenta l'appello incidentale dell'imputato in rapporto ad una prima impugnazione proposta dal pubblico ministero. E se la sentenza è di assoluzione con formula piena, ad esempio, si è già osservato che l'imputato - non essendo titolare del potere in via principale - non potrebbe proporre alcun appello incidentale. E' evidente, inoltre, che lì dove la sentenza sia di condanna, dunque soggetta a gravame essenzialmente da parte dell'imputato, costui difficilmente attenderà, allo scopo di impugnare, una attivazione della controparte che, dati i limiti di appellabilità, ben potrebbe mancare. Va dichiarato inammissibile, per difetto di legittimazione, l'appello incidentale proposto dalla parte civile a seguito della modifica dell'art. 595 cod. proc. pen. ad opera dell'art. 4, comma 1, lett. a), d.lgs. 6 febbraio 2018, n. 11, posto che tale facoltà è attribuita al solo imputato (Cass., III, n. 45249/2022). Di maggior interesse e rilievo è, in tale quadro, la previsione del comma 3 (peraltro non coperta espressamente dai contenuti della direttiva di delega ) , tesa a realizzare una forma di contraddittorio (deposito di memorie o richieste) nelle ipotesi di assenza della facoltà di impugnare anche in via incidentale da parte dell'imputato (è il caso del coimputato rispetto alla impugnazione già proposta da altra parte privata o dell'imputato assolto con formula piena rispetto alla impugnazione principale del P.M.). In tal modo l'imputato che subisce l'effetto della impugnazione principale del Pubblico Ministero - e che non può, a sua volta, impugnare - può anticipare linee difensive tese ad evidenziare, ad esempio, le ragioni di adesione ai contenuti della decisione impugnata dalla controparte e tale assetto regolativo dei poteri processuali contribuisce a sviluppare la dialettica processuale in secondo grado. L'appello incidentale non può avere ad oggetto un capo della sentenza diverso da quello coinvolto dall'appello principale (Cass. S.U., 17 ottobre 2006) ed è soggetto alla disciplina generale in punto di forma e modalità di proposizione (con necessaria specificità dei motivi). L'appello incidentale perde efficacia in ipotesi di inammissibilità o rinunzia relative all'appello principale. L'appello proposto dall'imputato non va notificato ai coimputati, non potendo gli stessi proporre appello incidentale, dato che – anche dopo le modifiche normative intervenute nel 2018 l'appello incidentale non ha modificato la propria configurazione strutturale di impugnazione esclusivamente antagonista rispetto a quella di una parte processualmente avversa (Cass. I, n. 12824/2020). Si ritiene di non riprodurre gli arresti giurisprudenziali elaborati sulla disciplina previgente, dato che riguardavano essenzialmente la parte della disposizione (appello incidentale del pubblico ministero) oggetto di intervenuta abrogazione nel 2018. BibliografiaSpangher, Atti processuali penali, Milano, 2013; Bargis, Impugnazioni, in Conso-Grevi-Bargis, Compendio di procedura penale, Padova, 2012; Lozzi, Lezioni di procedura penale, Milano, 2013 |