Codice di Procedura Penale art. 637 - Sentenza.Sentenza. 1. La sentenza è deliberata secondo le disposizioni degli articoli 525, 526, 527 e 528. 2. In caso di accoglimento della richiesta di revisione, il giudice revoca la sentenza di condanna [533 s.] o il decreto penale di condanna [460] e pronuncia il proscioglimento indicandone la causa nel dispositivo [529-531]. 3. Il giudice non può pronunciare il proscioglimento esclusivamente sulla base di una diversa valutazione delle prove assunte nel precedente giudizio. 4. In caso di rigetto della richiesta, il giudice condanna la parte privata che l'ha proposta al pagamento delle spese processuali [592] e, se è stata disposta la sospensione [635], dispone che riprenda l'esecuzione della pena o della misura di sicurezza. InquadramentoIl provvedimento finale è costituito da una sentenza che può accogliere o rigettare la domanda ovvero valutare funditus l'ammissibilità della richiesta (Cass. V, n. 7263/1998). In caso di rigetto, la Corte dispone, ai sensi dell'art. 637 comma 4, la ripresa dell'esecuzione della pena, precedentemente sospesa ai sensi dell'art. 635. Tale provvedimento ha effetto immediato, indipendentemente dall'eventuale impugnazione della suddetta sentenza; ciò in considerazione sia del principio generale dell'immediata eseguibilità dei provvedimenti in materia di libertà (art. 588 comma 2), sia del fatto che tanto la sospensione quanto il ripristino dell'esecuzione costituiscono vicende interne ad un unico rapporto esecutivo, avente il suo titolo nella sentenza irrevocabile che ha formato oggetto della richiesta di revisione e non in quella che respinge tale richiesta (Cass. I, n. 12081/2000). In caso di accoglimento, vi è contestuale revoca del provvedimento impugnato e pronuncia del proscioglimento con indicazione della causa in dispositivo. Il provvedimento con cui viene dichiarata l'inammissibilità della richiesta di revisione deve essere notificato sia al condannato, sia al soggetto impugnante, qualora questi sia diverso dal condannato. Il provvedimento di rigetto della richiesta di revisione con cui viene disposta, ai sensi dell'art . 637, comma 4, la ripresa dell'esecuzione della pena, precedentemente sospesa ai sensi dell'art. 635 stesso codice, ha effetto immediato, indipendentemente dall'eventuale impugnazione della suddetta sentenza, in considerazione sia del principio generale dell'immediata eseguibilità dei provvedimenti in materia di libertà (art. 588, comma 2), sia del fatto che tanto la sospensione quanto il ripristino dell'esecuzione costituiscono vicende interne ad un unico rapporto esecutivo, avente il suo titolo nella sentenza irrevocabile che ha formato oggetto della richiesta di revisione e non in quella che respinge tale richiesta. (Cass. I, n. 44704/2016). BibliografiaAprile, Le impugnazioni penali, Milano, 2004; Astarita, Revisione, in Dig. d. pen., III, agg., Torino, 2005, 1356; Bellantoni, La revisione dei giudicati penali, Milano, 2000; Dean, La revisione, Padova, 1999, 108; D'Orazi, La revisione del giudicato penale. Percorsi costituzionali e requisiti di ammissibilità, Padova, 2003; Normando, Il sistema dei rimedi revocatori del giudicato penale, Torino, 1996, 132; Presutti, Revisione del processo penale, in Enc. Giur. Treccani, XXVII, Roma, 1991, 9; Ramajoli, Le impugnazioni penali: appello, Cassazione revisione, Padova, 1994, 221; Spangher, Revisione, in Dig. d. pen. XII, Torino, 1997, 140; Vanni, Revisione del giudicato penale, in Enc. Dir., XL, Milano, 1989, 187. |