Codice di Procedura Penale art. 651 bis - Efficacia della sentenza di proscioglimento per particolare tenuità del fatto nel giudizio civile o amministrativo di danno 1 .Efficacia della sentenza di proscioglimento per particolare tenuità del fatto nel giudizio civile o amministrativo di danno 1. 1. La sentenza penale irrevocabile di proscioglimento pronunciata per particolare tenuità del fatto in seguito a dibattimento ha efficacia di giudicato quanto all'accertamento della sussistenza del fatto, della sua illiceità penale e all'affermazione che l'imputato lo ha commesso, nel giudizio civile o amministrativo per le restituzioni e il risarcimento del danno promosso nei confronti del prosciolto e del responsabile civile che sia stato citato ovvero sia intervenuto nel processo penale. 2. La stessa efficacia ha la sentenza irrevocabile di proscioglimento pronunciata per particolare tenuità del fatto a norma dell'articolo 442, salvo che vi si opponga la parte civile che non abbia accettato il rito abbreviato.
[1] Articolo inserito dall'art. 3 d.lg. 16 marzo 2015, n. 28. V. avviso di rettifica pubblicato in GU n. 68 del 23 marzo 2015. InquadramentoCon l’introduzione nel sistema processual-penalistico della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) si è reso necessario adeguare le ripercussioni di tali pronunce anche nei giudizi civili ed amministrativi di danno. La novella dell’art. 651-bis replica le medesime disposizioni previste dall’art. 651 anche per le ipotesi di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto e ciò sia nel caso che alle decisioni si sia giunti a seguito del dibattimento che a mezzo del rito abbreviato, fatta salva per quest’ultime la situazione in cui la parte civile -. appositamente compulsata ex art. 75 – abbia deciso di rinunciare alla partecipazione. La sentenza irrevocabile di proscioglimento per particolare tenuità del fatto: l’efficacia di giudicato nei giudizi non penali
Profili generali Proprio in considerazione del fatto che l’art. 651-bis abbia inteso estendere alle sentenze di proscioglimento in cui si applica la causa di non punibilità di cui all’art. 131-bis c.p., - siano esse emesse a seguito del dibattimento ovvero all’esito del rito abbreviato - i medesimi effetti penali connessi alle sentenze di condanna comporta che, allorquando viene promosso il giudizio civile o amministrativo di danno, ad esse possano ritenersi applicabili le medesime conclusioni giurisprudenziali affermate in relazione a quest’ultime. Applicazione in sede di legittimità La causa di non punibilità della particolare tenuità del fatto è rilevabile anche in sede di legittimità : pertanto, tutte le volte in cui la Corte di Cassazione evince dagli atti i presupposti per l’applicabilità dell’istituto annulla senza rinvio, lasciando ferme le statuizioni civili disposte dal giudice di merito (Cass., V, n. 48020/2015), destinate a fare stato nelle diverse sedi riguardo all'accertamento del fatto, alla sua illiceità penale ed all'affermazione di responsabilità del condannato. In sede di legittimità ai fini dell’applicazione della causa di non punibilità ex art. 131-bis c.p.., a differenza di quanto previsto sia in sede di archiviazione che in sede di merito, non è prevista alcuna interlocuzione obbligatoria con la persona offesa (Cass., VI, n. 44683/2015). La sentenza di non luogo a procedere e la particolare tenuità : una “efficacia” problematica.Nel replicare le formule di cui all’art. 651, la novella introdotta con l’art. 651-bis ha espressamente escluso dall'ambito di applicazione la sentenza di non luogo a procedere ex art. 425 in quanto quest’ultima non esplica alcuna efficacia nei giudizi extrapenali o in ambiti extragiudiziari (Cass. VI, 6687/2014). Nelle pronunce relative al nuovo istituto la Suprema Corte ha avuto modo di evidenziare che anche in sede di udienza preliminare può trovare applicazione l’istituto della particolare tenuità del fatto essendo ricompresa nella formula di proscioglimento della non punibilità “per qualsiasi causa” anche quest’ultima (Cass. V, n. 21409/2016). Alla luce di quanto da ultimo menzionato appare evidente che il giudice dell’udienza preliminare nell’applicare la causa di non punibilità dettata dall’art. 131-bis c.p. deve svolgere il medesimo percorso motivazionale del giudice del dibattimento (o del giudice dell’abbreviato) in merito all’accertamento del fatto, alla sua illiceità penale ed alla riconducibilità della responsabilità in capo all’imputato con quel che di problematico ne consegue sotto il profilo della non estensione anche ad essa dei medesimi effetti nei giudizi extrapenali connessi alle analoghe pronunce. La sentenza di proscioglimento emessa dal giudice di pace in sede pre-dibattimentale non ha efficacia di giudicato nell’eventuale giudizio civile per il risarcimento del danno in quanto l’art. 651-bis riserva alle pronunce emesse “in seguito a dibattimento” tale efficacia (Cass. V, n. 7264/2015). I riflessi sull'interesse all'impugnazioneL'efficacia di giudicato extrapenale della sentenza irrevocabile di proscioglimento per particolare tenuità del fatto fonda anche autonomamente l'interesse dell'imputato ad impugnarla). Pertanto, anche se si tratta di sentenza di proscioglimento, l'imputato conserva l'interesse ad impugnarla non solo per ottenere l'assoluzione, ma anche soltanto al fine di ottenere una diversa e più favorevole ricostruzione del fatto che gli giovi dal punto di vista del successivo giudizio civile od amministrativo per danno o restituzioni. La sentenza del giudice di pace che proscioglie l’imputato per la particolare tenuità del fatto, contestualmente condannandolo al risarcimento del danno in favore della parte civile, è appellabile – (Cass., V, n. 47630/2019). CasisticaSussiste l'interesse dell'imputato ad impugnare la sentenza che esclude la punibilità del reato ai sensi dell'art. 131-bis c.p. trattandosi di pronuncia che : 1) ha efficacia di giudicato quanto all'accertamento della sussistenza del fatto, della sua illiceità penale ed all'affermazione che l'imputato lo ha commesso (art. 651-bis); 2) è soggetta ad iscrizione nel casellario giudiziale (art. 3, lett. f), d.P.R. n. 313/2002); 3) può ostare alla futura applicazione della medesima causa di non punibilità – (Cass., III, n. 18891/2018). E' inammissibile, per mancanza di interesse, il ricorso della parte civile proposto, in assenza di impugnazione da parte del P.M., avverso la sentenza con cui si è dichiarata la non punibilità per particolare tenuità del fatto atteso che quest'ultima non produce alcun effetto nel giudizio civile secondo quanto previsto dall'art. 651-bis c.p.p. (Cass., V, n. 21906/2018). BibliografiaV. sub art. 651. |