Codice di Procedura Penale art. 658 - Esecuzione delle misure di sicurezza ordinate con sentenza.

Enrico Campoli

Esecuzione delle misure di sicurezza ordinate con sentenza.

1. Quando deve essere eseguita una misura di sicurezza [199 s. c.p.], diversa dalla confisca [240 c.p.], ordinata con sentenza, il pubblico ministero presso il giudice indicato nell'articolo 665 trasmette gli atti al pubblico ministero presso il magistrato di sorveglianza competente per i provvedimenti previsti dall'articolo 679 [678 3; 31 reg.]. Le misure di sicurezza di cui sia stata ordinata l'applicazione provvisoria a norma dell'articolo 312 sono eseguite dal pubblico ministero presso il giudice che ha emesso il provvedimento, il quale provvede a norma dell'articolo 659, comma 2.

Inquadramento

Le misure di sicurezza (diverse dalla confisca) quando sono ordinate con sentenza trovano nel pubblico ministero l'organo funzionalmente deputato alla loro esecuzione. L'art. 658 disciplina sia le regole interne alla competenza funzionale, – non necessariamente coincidente con quella territoriale –, che i contenuti che la riguardano rimandando espressamente ai provvedimenti che il magistrato di sorveglianza dovrà adottare ai sensi dell'art. 679.

Sebbene fuori fuoco sistemico la disciplina in esame si occupa anche dell'individuazione del pubblico ministero competente all'esecuzione delle misure di sicurezza (personali) di cui sia ordinata dal giudice l'applicazione provvisoria ex art. 312.

La competenza funzionale del pubblico ministero

Nei casi in cui le misure di sicurezza personali sono applicate con sentenza il pubblico ministero presso il giudice dell'esecuzione può tanto essere territorialmente coincidente con quello presso il magistrato di sorveglianza quanto diverso : in questo caso il primo provvederà ad individuare, e trasmettere gli atti utili, a quello correttamente individuato come competente.

 La dottrina ha opportunamente precisato che nel novero delle sentenze che applicano misure di sicurezza (personali) vanno ricomprese sia le sentenze di condanna che di assoluzione mentre tale cosa non avviene con le sentenze di non luogo a procedere (Caprioli, 219) : quest'ultime, difatti, ex art. 425, comma 4, sono espressamente escluse da tale novero con formula ribaltata – (“Il giudice non può pronunciare sentenza di non luogo a procedere se ritiene che dal proscioglimento dovrebbe conseguire l'applicazione di una misura di sicurezza diversa dalla confisca”).

Quando a dover essere eseguite sono misure di sicurezza (personali) provvisorie,  – applicate dal giudice ex artt. 312 e ss. –, il pubblico ministero funzionalmente competente è quello insediato presso il giudice che le ha emesse nelle forme di cui all'art. 659, comma 2.

 

L’intervento del magistrato di sorveglianza

Per le misure di sicurezza personali disposte con sentenza una volta individuato correttamente il pubblico ministero presso il magistrato di sorveglianza competente questi interviene ai fini dell’adozione dei provvedimenti dettati dall’art. 679.

La cancelleria del magistrato di sorveglianza (art. 31, reg. es. c.p.p.) provvede all’iscrizione in apposito registro delle misure di sicurezza applicate e forma autonomo fascicolo dell’esecuzione nel quale vengono raccolti tutti gli atti utili ad essa.

La competenza all’esecuzione nella fase delle indagini preliminari

La necessità di prevedere l'individuazione dell'organo competente all'esecuzione delle misure di sicurezza personali applicate ex art. 312, – ma è così anche per l'intervento disciplinato dall'art. 73  -, trova ragione nel fatto che sebbene il capo che le regolamenti sia inserito nel titolo I (libro IV) delle misure cautelari, a differenza che per quest'ultime, esso non risulta compiutamente individuato (art. 92 att. c.p.p.).

Nelle norme di attuazione, difatti, è disciplinata solo l'ipotesi in cui debba applicarsi la custodia cautelare nei confronti di una persona internata per misura di sicurezza (art. 95 att. c.p.p.) prevedendosi, in tal caso, il trasferimento in istituto di custodia, fatta salva l'ipotesi in cui “la persona ….si trova in uno stato di infermità di mente che ne esclude o ne diminuisce grandemente la capacità di intendere e di volere” nel qual caso va disposto “il ricovero provvisorio in idonea struttura del servizio psichiatrico ospedaliero …” (art. 286).

La prevalenza della custodia cautelare in relazione a tutte le misure di sicurezza personali è sempre affermata fatta salva l'ipotesi in cui quest'ultima si sostanzi anch'essa nella necessità di una salvaguardia restrittiva.

Casistica

È abnorme il provvedimento del giudice dell'esecuzione che trasmetta gli atti al pubblico ministero affinchè provveda all'esecuzione della confisca  e dell'ordine di bonifica ai sensi degli artt. 256, comma 3, d.lgs. n. 152/2006 e 181 d.lgs. n. 42/2004 (Cass. III, n. 19174/2018; Cass., III, n. 19916/2019). 

In tema di misure di sicurezza, il magistrato di sorveglianza, in sede di accertamento dell’attualità della pericolosità sociale ex art. 679, non può assegnare al condannato la misura dell’assegnazione ad una casa di lavoro o ad una colonia agricola in sostituzione di quella della libertà vigilata disposta con la sentenza e non ancora eseguita, pur quando, nelle more, siano sopravvenuti fatti indicativi di una maggiore pericolosità del predetto condannato, ostandovi la mancanza di un’espressa previsione di legge in tal senso – (Cass., I, n. 37843/2019). 

Bibliografia

Caprioli, L'esecuzione degli altri provvedimenti sanzionatori penali, in Caprioli-Vicoli, Procedura penale dell'esecuzione, Torino, 2011.

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