Codice di Procedura Penale art. 664 - Esecuzione di altre sanzioni pecuniarie.Esecuzione di altre sanzioni pecuniarie. 1. Le somme dovute per sanzioni disciplinari pecuniarie [44, 48, 133, 147, 231, 616, 634, 694] o per condanna alla perdita della cauzione [259, 262, 319, 320] o in conseguenza della dichiarazione di inammissibilità o di rigetto di una richiesta, sono devolute alla cassa delle ammende anche quando ciò non sia espressamente stabilito [184 att.]. 2. I relativi provvedimenti possono essere revocati dal giudice, su richiesta dell'interessato o del pubblico ministero, prima della conclusione della fase del procedimento nella quale sono stati adottati, sempre che la revoca non sia vietata. 3. (1). 4. Per l'esecuzione delle sanzioni conseguenti a violazioni amministrative accertate nel processo penale, il pubblico ministero trasmette l'estratto della sentenza esecutiva all'autorità amministrativa competente. (1) Comma abrogato dall'art. 299 d.P.R. 30 maggio 2002, n. 115. Vedi ora l'art. 202 d.P.R. n. 115, cit. InquadramentoL'art. 664 è una norma di chiusura. Essa dispone che le somme dovute dal condannato per sanzioni disciplinari pecuniarie, per perdita di cauzione dovuta alla condanna o in seguito alla inammissibilità o al rigetto di una richiesta sono in ogni caso devolute alla cassa delle ammende con provvedimento del giudice che, prima della conclusione della fase del procedimento in cui sono stati adottati, può essere revocato su istanza dell'interessato o del pubblico ministero, sempre che la revoca non sia vietata dalla legge. Tra le principali ipotesi previste dal codice di rito e ricomprese nella disciplina dettata dall’art. 664 rientrano il rigetto o l’inammissibilità della ricusazione (44) e della rimessione (48), l’assenza ingiustificata in sede di testimonianza (133), l’operato negligente dell’interprete (147) o del perito (231), il rigetto o l’inammissibilità del ricorso per cassazione (616). Il pubblico ministero trasmette l'estratto della sentenza esecutiva all'autorità amministrativa competente per l'esecuzione di sanzioni conseguenti a violazioni amministrative accertate nel processo penale. Il regime di revocabilità della devoluzione alla cassa delle ammendeIl provvedimento che dispone la devoluzione alla cassa delle ammende può essere revocato prima della conclusione della fase del giudizio in cui è stato pronunziato, salvo che sia vietato dalla legge. In giurisprudenza è stato precisato che deve ritenersi irrevocabile il provvedimento con cui la devoluzione è disposta in conseguenza del rigetto o dell'inammissibilità di una istanza (Cass. VI, n. 4210/1994), anche quando si tratti di ricorso per cassazione (Cass. VI, n. 1610/1993). La dottrina ha ritenuto che il procedimento applicabile sia la decisione de plano, in assenza di contraddittorio, e ferma restando la facoltà di proporre opposizione (Guardata, 516). CasisticaQuando, a seguito della declaratoria di inammissibilità o di rigetto dell’impugnazione, è ordinato il pagamento di somme alla cassa delle ammende tale disposizione è irrevocabile.(Cass. VI, n. 4210/1994). BibliografiaGuardata, Art. 664, in Chiavario, Commento al nuovo codice di procedura penale, Torino, 1989-1991. |