Codice Penale art. 184 - Estinzione della pena [di morte,] (1) dell'ergastolo o di pene temporanee nel caso di concorso di reati.

Donatella Perna

Estinzione della pena [di morte,] (1) dell'ergastolo o di pene temporanee nel caso di concorso di reati.

[I]. Quando, per effetto di amnistia, indulto o grazia [151, 174], la pena [di morte o] (1) dell'ergastolo è estinta, la pena detentiva temporanea, inflitta per il reato concorrente, è eseguita per intero. Nondimeno, se il condannato ha già interamente subito l'isolamento diurno, applicato a norma del capoverso (2) dell'articolo 72, la pena per il reato concorrente è ridotta alla metà; ed è estinta, se il condannato è stato detenuto per oltre trenta anni.

[II]. Se, per effetto di alcuna delle dette cause estintive, non deve essere scontata la pena detentiva temporanea inflitta, per il reato concorrente, al condannato all'ergastolo, non si applica l'isolamento diurno, stabilito nel capoverso (2) dell'articolo 72. Se la pena detentiva deve essere scontata solo in parte, il periodo dell'isolamento diurno, applicato a norma del predetto articolo, può essere ridotto fino a tre mesi.

(1) Per i delitti previsti nel codice penale e in altre leggi diverse da quelle militari di guerra, la pena di morte è stata soppressa e sostituita con l'ergastolo: d.lg.lt. 10 agosto 1944, n. 224 e d.lg. 22 gennaio 1948, n. 21. Per i delitti previsti dalle leggi militari di guerra, la pena di morte è stata abolita e sostituita con quella «massima prevista dal codice penale» (l. 13 ottobre 1994, n. 589). V. ora anche art. 27 4 Cost., come modificato dall'art. 1, l. cost. 2 ottobre 2007, n. 1. V. inoltre la l. 15 ottobre 2008 n. 179, di ratifica del Protocollo n. 13 del 3 maggio 2002 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'Uomo e delle libertà fondamentali, relativo all'abolizione della pena di morte in qualsiasi circostanza.

(2) Il rinvio deve intendersi al primo capoverso dell'art. 72 a seguito dell'aggiunta di un terzo comma ex art. 2 l. 25 novembre 1962 n. 1634.

Inquadramento

La disposizione in commento considera gli effetti che talune cause estintive della pena incidenti sull'ergastolo, producono sulla pena temporanea inflitta per il reato concorrente o i reati concorrenti con quello per cui vi è stata condanna all'ergastolo; nonché gli effetti che l'estinzione totale o parziale della pena detentiva temporanea, ad opera delle medesime cause estintive, produce sull'ergastolo (Romano-Grasso-Padovani, Commentario, 329).

Profili generali

Estinzione dell'ergastolo ed effetti sulla pena detentiva breve inflitta per il reato concorrente

La norma in esame stabilisce al primo comma che, quando l'amnistia impropria, l'indulto e la grazia, estinguono l'ergastolo (la pena di morte non è più contemplata neppure dalle leggi penali militari di guerra: cfr. art. 27, comma 4 Cost., così come modificato dall'art. 1, comma 1, l. cost. 2 ottobre 2007, n. 1), la pena temporanea eventualmente applicata per il reato o i reati concorrenti è eseguita per intero, il che vuol dire che non subisce a sua volta alcuna riduzione (sempre che anch'essa non rientri nel provvedimento di clemenza: Romano-Grasso-Padovani, Commentario, 329).

Tuttavia, se il condannato ha già espiato interamente l'isolamento diurno (sanzione penale di inasprimento dell'ergastolo: Cass., I, n. 9300/2014), la pena detentiva temporanea per il reato concorrente è ridotta alla metà, senza alcun potere discrezionale per il giudice dell'esecuzione (cfr. art. 665 e 672, comma 1, c.p.p.), e nel caso in cui il condannato abbia già scontato più di trent'anni di reclusione, la pena detentiva temporanea è a sua volta estinta.

In dottrina vedi Romano-Grasso-Padovani, Commentario, 329.

Estinzione della pena detentiva breve e suoi effetti sull'ergastolo

L'art. 184 comma 2, regola la situazione opposta a quella su descritta.

Se l'amnistia impropria, l'indulto o la grazia intervengono sulla pena detentiva inflitta per il reato o i reati concorrenti con quello per cui vi è stata condanna all'ergastolo, e la estinguono completamente, allora all'ergastolo non si applica l'isolamento diurno, o non si esegue, o ne cessa l'esecuzione; se invece l'estinzione della pena detentiva temporanea è solo parziale, l'isolamento diurno può essere ridotto fino a tre mesi (Romano-Grasso-Padovani, Commentario, 330).

Casistica

L'isolamento diurno ha sicuramente funzione sanzionatoria per i delitti commessi in concorso con quello punito con l'ergastolo, che resterebbero altrimenti impuniti, in quanto la pena per essi prevista, perpetua o temporanea, non sarebbe concretamente applicabile (v. Corte cost., n. 115/1964). Da ciò consegue che esso non può essere applicato dal Pubblico Ministero in sede di cumulo, ma va determinato ed applicato dal giudice in sede di cognizione, ovvero, quando si sia già in sede esecutiva, dal giudice dell'esecuzione. Quando l'isolamento diurno derivi da più condanne all'ergastolo, non può venire meno, né essere ridotto, in conseguenza della scissione del cumulo, restando indifferenti in tale ambito le sanzioni per i reati satelliti minori, sicché in tal caso non è invocabile l'art. 184, comma 2 (Cass. I, n. 149/2008).

Bibliografia

A. Martini, Le cause di estinzione del reato e della pena, in Le conseguenze sanzionatorie del reato, a cura di De Francesco, Torino, 2011.

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