Codice Penale art. 357 - Nozione del pubblico ufficiale (1).Nozione del pubblico ufficiale (1). [I]. Agli effetti della legge penale, sono pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa (2). [II]. Agli stessi effetti è pubblica la funzione amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi e caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della volontà della pubblica amministrazione o dal suo svolgersi per mezzo di poteri autoritativi o certificativi (3). (1) Articolo così sostituito dall'art. 17 l. 26 aprile 1990, n. 86. (2) Comma così modificato dall'art. 4 a l. 7 febbraio 1992, n. 181. (3) Comma così sostituito dall'art. 4b l. n. 181, cit. InquadramentoCon gli artt. da 357 a 360 il codice introduce le nozioni di pubblico ufficiale, incaricato di pubblico servizio ed esercente un servizio di pubblica necessità, richiamate poi nelle varie figure di reati contro la pubblica amministrazione ed altre norme del codice. L'attuale formulazione deriva dalla normativa introdotta nel 1990 che rivedeva le precedenti definizioni passando ad una modalità di individuazione delle varie figure sulla base del carattere oggettivo della attività svolta, laddove la precedente formulazione teneva conto anche della qualifica soggettiva dei vari soggetti nell'ambito della pubblica amministrazione. Certamente, ad es., tipo ed attività dell'ente potranno essere utili indizi per la ricostruzione della effettività della qualifica soggettiva, ma non sono (più) di per sé solo determinanti. Il rilievo della attività in concreto svolta si spinge sino a consentire di ritenere pubblico ufficiale anche il soggetto che operi di fatto per la pubblica amministrazione, senza alcuna attribuzione formale dei relativi poteri. Cominciando, quindi, dalla definizione del pubblico ufficiale nell'art. 357, questa è in sé apparentemente semplice, è il soggetto che esercita una pubblica funzione legislativa, giudiziaria e amministrativa. Alla definizione generale del primo comma si aggiunge una specificazione nel secondo: la funzione amministrativa si riconosce perché è disciplinata da norme di diritto pubblico ed atti autoritativi ed è caratterizzata dall'essere attività di formazione o manifestazione della volontà dell'amministrazione o di suo esercizio con poteri autoritativi o certificativi. Funzioni legislative e funzione giudiziaria non sono definite per la chiara ragione “che entrambe sono caratterizzate da connotazioni intrinseche così tipicizzate da non offrire certamente spazio a dubbi o perplessità, né in relazione alla disciplina normativa alla quale esse sono sottoposte, né con riferimento alle modalità del loro esercizio” (così Cass. S.U., n. 10086/1998), con la precisazione che nella funzione “giudiziaria”, secondo il modello italiano, è ricompreso anche il pubblico ministero. Per la funzione legislativa, si è precisato che la disposizione intende fare riferimento alla tradizionale tripartizione dei poteri per cui la nozione di "funzione legislativa”, quale esercitata dai parlamentari, ricomprende tutte le attività tipiche disciplinate dai regolamenti parlamentari, ivi compresi il voto di fiducia, elezioni di Presidente della Repubblica etc (Cass. VI, n. 40347/2018) nonchè i voti espressi e le altre attività svolte quali membri, nell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, in rappresentanza della propria Camera di appartenenza (Cass. VI, n. 36769/2017). Per quest’ultimo caso, si è precisato che il parlamentare è p.u. “nazionale” ai sensi dell’art. 357 e non p.u. “estero” ai sensi dell’art. 322-bis (Cass. VI, n. 28227/2023). Più complessa, invece, la individuazione della “funzione amministrativa”, sia per distinguerla da ciò che non è tale, sia perché nel suo ambito rientra anche l'incaricato di pubblico servizio (che si distingue per la “ mancanza di poteri tipici” della funzione). Non solo, difatti, non è più in sé determinante che l'attività sia svolta nell'ambito di un ente pubblico, ancorché possa essere un valido indizio, ma negli anni è cambiato lo stesso schema di esercizio di pubbliche funzioni. Queste sono spesso esercitate anche attraverso enti di diritto privato ancorché sostanzialmente in proprietà pubblica (si pensi al servizio postale, tuttora funzione pubblica, gestita da una società per azioni, Poste spa, di cui era unico azionista la Cassa Depositi e Prestiti, sino alla collocazione di parte del suo capitale nel mercato azionario; ovvero alle società “in house” degli enti territoriali). L'ente rimane, comunque, disciplinato da una normativa pubblicistica e persegue finalità pubbliche, anche se con gli strumenti privatistici (Cass. n. 10138/1998). È, però, indiscutibile che, con la privatizzazione, diventa più difficile la individuazione delle caratteristiche della pubblica funzione. Quindi: Per la funzione legislativa, si è precisato che la disposizione intende fare riferimento alla tradizionale tripartizione dei poteri per cui la nozione di "funzione legislativa”, quale esercitata dai parlamentari, ricomprende tutte le attività tipiche disciplinate dai regolamenti parlamentari, ivi compresi il voto di fiducia, elezioni di Presidente della Repubblica etc (Cass. VI, n. 40347/2018) nonchè i voti espressi e le altre attività svolte quali membri, nell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, in rappresentanza della propria Camera di appartenenza (Cass. VI, n. 36769/2017). Per quest’ultimo caso, si è precisato che il parlamentare è p.u. “nazionale” ai sensi dell’art. 357 e non p.u. “estero” ai sensi dell’art. 322-bis (Cass. VI, n. 28227/2023). Formazione o manifestazione della volontà: La definizione oltre che chiara è di facile applicazione una volta che sia stata individuata la “pubblica funzione”: formazione e manifestazione di volontà sono attività ben individuabili, con la precisazione che non conta che l'attività abbia rilevanza esterna, rientrando nella definizione ogni attività certificativa, valutativa o autoritativa, seppure destinata a produrre effetti solo interni alla pubblica amministrazione (Cass. VI, n. 5575/1998). Poteri autoritativi o certificativi: in questo caso si tratta di esercizio dei poteri del pubblico ufficiale ma che sono spesso riconosciuti anche a soggetti chiamati a svolgere compiti aventi carattere accessorio o sussidiario. Nel concetto di poteri autoritativi rientrano tutte quelle attività che sono esplicazione comunque di un potere pubblico discrezionale nei confronti di un soggetto, che viene a trovarsi così su un piano non paritetico rispetto alla attività pubblica. “Poteri certificativi" è un ambito che riguarda le attività di formazione di documentazione cui l'ordinamento assegna efficacia probatoria privilegiata perché attestata dall'amministrazione. È comunque fondamentale fare riferimento alla casistica giurisprudenziale, basata ovviamente sui principi sopra riportati ma talora ancora condizionata dal vecchio sistema di riferimento alla qualifica soggettiva nell'ambito della amministrazione. Va anche considerato che larga parte della casistica riguarda processi per peculato, individuandosi spesso la categoria in base al maneggiamento di denaro pubblico (rammentandosi che, per tale reato, non vi è distinzione tra pubblico ufficiale ed incaricato di pubblico servizio, per cui le decisioni non sempre hanno come obiettivo la chiara differenziazione tra le due qualifiche). Funzionario di fattoCome già detto, il rilievo dato all'esercizio oggettivo nella funzione comporta che le qualifiche degli artt. 357 e ss. valgano anche per i soggetti che esercitano di fatto una pubblica funzione. Più precisamente, agli effetti della legge penale il funzionario di fatto è equiparato al pubblico ufficiale, ove da parte di tale soggetto vi sia l'effettivo esercizio della pubblica funzione accompagnato, quanto meno, dall'acquiescenza o dalla tolleranza o dal tacito consenso della P.A. Una tale regola, innanzitutto risolve i problemi che nascono nei casi in cui sussistano irregolarità nell'investitura che hanno poi dato luogo alla declaratoria di invalidità della nomina. La qualifica di pubblico ufficiale, quindi, prescinde dalla investitura ufficiale se vi è dimostrazione, attraverso certi elementi probatori, che al soggetto, benché non legittimato, siano state affidate o continuino ad essere affidate pubbliche funzioni (Cass. VI, n. 19217/2017). La regola è stata applicata anche per la figura dell'incaricato di pubblico servizio (Cass. n. 34086/2013). Nella casistica, spesso il funzionario di fatto è comunque un dipendente cui vengano affidate mansioni diverse e che, appunto, importino l'esercizio delle funzioni che danno luogo alla qualifica. CasisticaPer un quadro più completo, si rinvia anche alla casistica di cui all'art. 358, considerando anche che, in alcuni casi, non è chiarito se il ruolo pubblicistico sia riconosciuto quale pubblico ufficiale o incaricato di p.s. Corpi di polizia; polizia giudiziaria; vigili del fuoco; guardie giurate I carabinieri sono considerati in servizio permanente e quindi non cessano mai dalla funzione di pubblico ufficiale (Cass. VI n. 9691/2003). Sono pubblici ufficiali: i vigili del fuoco, anche se in servizio volontario (Cass. VI n. 29772/2006); le guardie giurate nel solo ambito delle proprie attribuzioni istituzionali (Cass. VI n. 34641/2020); gli agenti di polizia penitenziaria che esercitano potere certificativo laddove riferiscano formalmente di condotte di detenuti (Cass. I, n. 41115/2012); i militari in servizio di pattugliamentourbano quali agenti di pubblica sicurezza (Cass. VI, 1658/2020); gli agenti di polizia ittica nell'esercizio dell'attività di sorveglianza sulla pesca (Cass. VI, n. 24637/2012); il direttore sanitario di una Casa circondariale (Cass. VI, n. 10443/2011); le guardie venatorie in quanto, pur non essendo agenti di polizia giudiziaria, esercitano poteri autoritativi e certificativi (Cass. V, n. 4898/1997). Enti locali La qualifica di pubblico ufficiale è stata riconosciuta: al presidente di un gruppo consiliare regionale in quanto esercita la funzione legislativa (Cass., VI, n. 1561/2019) nonché quando la normativa regionale gli attribuisce la gestione e il controllo del rispetto del vincolo di destinazione dei contributi erogati al gruppo consiliare (Cass. VI, n. 14580/2017); all'assessore di un ente territoriale per la parte in cui concorre alla formazione della volontà dell'ente (Cass. VI, n. 30175/2013); al dipendente comunale incaricato di funzioni preparatorie di determine di competenza dei dirigenti in quanto partecipa alla formazione della volontà dell'ente (Cass. n. 22707/2014); ai presidenti dei consorzi formati da enti pubblici territoriali (Cass. VI, n. 15723/2013) dovendosi rilevare che, quando l'ente consortile svolge attività quali lo smaltimento dei rifiuti, i suoi dirigenti sarebbero quantomeno degli incaricati di pubblico servizio; ai funzionari di vertice ed ai componenti della commissione amministratrice di una azienda municipalizzata in quanto concorrono a formarne la volontà, nonché a certificarne le spese e la gestione finanziaria (Cass. VI, n. 38698/2006;Cass. VI, n. 20953/2003); al dirigente dell'ufficio tecnico comunale nelle attività di accertamento di irregolarità edilizie (Cass. VI, n. 1407/1998); all'operatore comunale della viabilità in quanto, avendo il potere di elevare contravvenzioni per infrazioni al traffico di veicoli, è altresì titolare del potere di certificazione dei fatti caduti sotto la sua diretta percezione; all'esattore della società privata incaricata dal Comune del recupero di crediti per infrazioni al codice della strada (Cass. VI, n. 41307/2010). È pubblico ufficiale il coadiutore dell'esattore concessionario del servizio di tesoreria di un ente territoriale (Cass. VI, n. 28125/2010). Notaio Il Notaio è pubblico ufficiale in tutta la sua complessa attività, disciplinata da norme di diritto pubblico (legge notarile) e diretta alla formazione di atti pubblici (negozi giuridici notarili), ivi compresa l'attività di adempimento dell'obbligazione tributaria, rispondendo di peculato quando si appropria di somme incassate dai clienti a titolo di imposta di registro, non versandola all'amministrazione (Cass. VI, 55753/2018); nonché quale delegato del giudice per le operazioni di vendita nell'ambito di procedure di valutazione immobiliare (Cass. n. 30976/2007). Professioni Sono pubblici ufficiali i presidenti degli ordini professionali in quanto enti pubblici deputati alla tutela degli interessi della categoria che rappresentano (Cass. n. 10140/2015); anche il direttore amministrativo ed impiegato di un ordine professionale possono assumere la qualità di pubblico ufficiale (Cass. n. 39351/2010). È pubblico ufficiale il libero professionista cui l'ente pubblico affidi l'incarico di svolgere attività amministrative (Cass. VI, n. 11265/1998). Attività giudiziaria; tutele Sono, in linea generale, pubblici ufficiali tutti gli ausiliari dei giudici. In particolare sono stati ritenuti pubblici ufficiali il curatore fallimentare (tale per espressa previsione di legge), il coadiutore del curatore fallimentare (Cass. VI, n. 13107/2009) anche in assenza di nomina formale se eserciti di fatto le relative funzioni (Cass. VI, n. 18031/2022); il coadiutore giudiziario nominato nell'ambito di una procedura di amministrazione giudiziaria (Cass. VI, n. 33724/2010); gli operatori esperti che assistono il curatore fallimentare nella stima dei beni (Cass. VI, n. 38350/2014); il commissionario per la vendita delle cose pignorate (Cass. VI, n. 10886/2014). Non lo è, invece, il commissario, designato, ex art. 161, comma 3, l. fall., per la stesura della relazione sul piano di fattibilità del concordato preventivo; la legislazione fallimentare, difatti, attribuisce espressamente la qualifica solo a soggetti diversi (Cass. V, n. 9542/2016). Non hanno tale qualifica, invece, le persone informate dei fatti sentite dalla p.g. (Cass. VI, n. 39280/2018) Sono pubblici ufficiali il consulente tecnico del pubblico ministero (Cass. V, n. 18521/2020) e gli esperti nominati dalla polizia giudiziaria a norma dell'articolo 348 comma 4 c.p.p. (Cass. VI, n. 2675/1996). Sono pubblici ufficiali il tutore dell'incapace (Cass. VI, 23353/2014); il protutore che ne eserciti di fatto le funzioni (Cass. n. 41004/2015); l'amministratore di sostegno (Cass. VI, n. 29617/2016). Con riferimento all'ufficiale giudiziario, del quale non è dubbia la qualifica quando agisca per conto del Ministero della Giustizia e quale ausiliario del giudice, si è ritenuto che sia pubblico ufficiale anche nell'esercizio di quelle attività, quali il servizio protesti e l' attività di incasso dei crediti cambiari, che può esercitare autonomamente sulla scorta del suo tipico ruolo di ufficiale fidefaciente (Cass. VI, n. 27945/2016). Attività sanitarie Il medico convenzionato con l'A.S.L. riveste la qualifica di pubblico ufficiale e non quella di incaricato di pubblico servizio (Cass. VI, n. 35836/2007), anche se opera fuori dell'ambito territoriale, ovvero in favore di un paziente non residente nella Regione (Cass. VI, n. 29788/2017). La stessa qualifica spetta anche se il medico opera in virtù di un rapporto di diritto privato con una casa di cura convenzionata con con l'ente pubblico, esercitando comunque poteri per conto di quest'ultimo (Cass. S.U., n 7958/1992). Anche il medico ospedaliero è pubblico ufficiale, anche quando effettua prestazioni in “intra moenia” (Cass. VI, 20264/2019) rispondendo di peculato laddove non versi all'ente quanto percepito per prestazioni in attività intramuraria (Cass. VI, n.15945/2021). Diversa giurisprudenza, invece, afferma che il medico convenzionato con il servizio sanitario nazionale riveste la qualità di incaricato di pubblico servizio (Cass. VI, n. 51946/2018; Cass. III, n. 1913/2000). Il primario di un ospedale dipendente da un ente religioso è pubblico ufficiale in quanto l'ente è esercente il pubblico servizio di assistenza agli infermi (Cass. VI, n. 11611/2000). Istruzione; cultura
La legge n. 25 del 2024 (Modifiche agli articoli 61,336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico) ha apportato modifiche agli artt. 336 e 341-bis al cui commento si rinvia quanto alla possibile qualifica ex lege di tale personale come pubblici ufficiali o incaricati di p.s.. Secondo la giurisprudenza precedente la novella: I dirigenti scolastici sono pubblici ufficiali anche nell'ambito disciplinare (Cass. VI, n. 34280/2012), e gli insegnanti lo sono anche per le attività preparatorie, contestuali e successive, all'insegnamento, ivi compresi gli incontri con i genitori degli allievi (Cass. V, n. 15367/2014). Sono pubblici ufficiali sia il direttore che i professori di un istituto scolastico legalmente riconosciuto in quanto l'insegnamento è pubblica funzione e le scuole secondarie private sono equiparate alle scuole pubbliche (Cass. n. 38466/2015; Cass. V, n. 3004/1999). Sono pubblici ufficiali i dipendenti della Università che siano muniti di potestà certificativa ed autorizzativa (Cass. n. 4955/1997). È pubblico ufficiale il direttore di biblioteca di un ente ecclesiastico soppresso per legge pur non essendovi un rapporto di impiego con la p.a. (Cass. n. 12385/2015). Poste Nell'ambito dell'attività di Poste spa (e in precedenza dell'Ente Poste), che rimane regolata da disciplina pubblicistica nonostante la sua trasformazione in società per azioni (Cass. n. 26098/2013), sono stati ritenuti pubblici ufficiali: il direttore dell'ufficio postale in considerazione della natura pubblicistica dei servizi postali e comunque dei suoi poteri certificativi per i movimenti di denaro effettuati e per la relativa contabilizzazione (Cass VI. n. 6600/2021; Cass. VI, n. 40747/2016), i dipendenti dell'ufficio postale in relazione alla attività postale (ma si consideri anche quanto precisato nel successivo art. 358 a proposito di attività secondarie (Cass. VI, n. 3282/1999); Il dipendente dell'impresa esercente servizi postali in appalto, cui sia attribuito il compito di rilasciare e farsi rilasciare ricevuta (Cass. n. 28527/2005); il dipendente dell'ufficio postale che falsifica una distinta di versamento sul conto corrente postale, esercitando un potere certificativo attraverso il rilascio di un documento analogico con efficacia probatoria (Cass. n. 2757/2011). Ferrovie I dipendenti dell'ente Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana possono essere pubblici ufficiali od incaricati di pubblico servizio in base al criterio funzionale delle attività svolte. Sono pubblici ufficiali il capotreno e il controllore dei biglietti in quanto muniti di poteri autoritativi e certificativi (Cass. VI, n. 15113/2016; Cass. n. 11395/2015) nonché l'addetto al magazzino centrale della rete ferroviaria italiana per la gestione del materiale “fuori uso” (Cass. n. 8933/2008). Lavori pubblici Sono stati ritenuti pubblici ufficiali: il direttore dei lavori di un'opera pubblica commissionata da un ente pubblico in quanto gli atti posti in essere nell'esercizio delle sue attività hanno natura di atti pubblici (Cass. V, n. 36641/2008); I soggetti che partecipano alla attività di collaudo dell'opera pubblica (Cass. VI, n. 6026/1996); il presidente del consiglio di amministrazione ed il direttore dei lavori della società concessionaria dell'Anas per la cura della viabilità autostradale in riferimento alle procedure per l'assegnazione degli appalti, le procedure espropriative ed i controlli sull'esecuzione lavori (Cass. VI, n. 5116/1998); il soggetto che in base ad una concessione amministrativa per la realizzazione dell'opera pubblica acquisti la facoltà di stipulare contratti di appalto per conto dell'ente concedente (Cass. VI, n. 7240/1998). Servizi automobilistici Il titolare della agenzia automobilistica è pubblico ufficiale laddove gestisca il cosiddetto sportello telematico dell'automobilista formando un atto pubblico con le informazioni del privato ai fini del rilascio della carta di circolazione (Cass. n. 28086/2011). È pubblico ufficiale il gestore di fatto di una delegazione dell'A.C.I. nell'esercizio della funzione pubblica di riscossione delle tasse automobilistiche (Cass. n. 31425/2007) Nell'ambito della attività di revisione dei veicoli, sono pubblici ufficiali nella attestazione della avvenuta revisione mediante certificazione apposta sul libretto di circolazione: il capotecnico della Motorizzazione civile addetto all'espletamento delle pratiche di revisione (Cass. n. 35839/2008) ed il responsabile tecnico dell'attività di revisione (Cass. n. 6343/2013), anche laddove operi nell'ambito di una officina privata autorizzata (Cass. n. 14256/2008). Attività sportive; scommesse I dirigenti delle federazioni sportive, di per sé esercenti attività privata, assumono il ruolo di pubblici ufficiali laddove operino quale organo del C.O.N.I. in ordine a specifiche materie previste dallo statuto di quest'ultimo (Cass. n. 38562/2015); parimenti è pubblico ufficiale il responsabile della cassa delle medesime federazioni con riferimento alla gestione dei fondi pubblici erogati per la promozione dell'attività sportiva (Cass. n. 53578/2014). È pubblico ufficiale il componente una commissione del C.O.N.I. per attribuire licenze per l'esercizio di attività di ricevitoria del Totocalcio (Cass. n. 28412/2013). Altre fattispecie Sono stati ritenuti pubblici ufficiali: il dipendente dell'Agenzia delle Entrate esercitando poteri autoritativi, o deliberativi o certificativi connessi alla gestione delle entrate erariali (Cass. V, n. 34912/2016); il dipendente di un istituto di credito per la attività di incasso per conto dell'amministrazione finanziaria di somme a titolo di pagamento di imposte (Cass. n. 39397/2007); i dirigenti amministrativi pur dopo la privatizzazione del rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti (Cass. n. 38537/2015); Il soggetto che determina le scelte di investimento dell'Enasarco, che utilizza tali investimenti per la gestione del servizio di previdenza obbligatoria degli associati (Cass. VI, n. 23236/2016); il titolare del magazzino di vendita di generi di monopolio (Cass. n. 48738/2011); gli ufficiali esattoriali nominati dall'esattore concessionario del servizio di riscossione delle imposte dirette (Cass. n. 5012/2012); il direttore del consorzio di bonifica, attività disciplinata da norme di diritto pubblico (Cass. n. 8494/1998); l'impiegato dell'ufficio provinciale del lavoro addetto alla formazione della graduatoria del collocamento obbligatorio, partecipando con attività certificatoria alla formazione della volontà dell'ente (Cass. n. 18372/2013); il concessionario di una pesa pubblica, nell'attività di rilascio delle bolle di pesatura (Cass. n. 30856/2005); la persona che cura gli investimenti di un ente previdenziale (Cass. n. 34400/2001); coloro che formano la volontà ed attuano gli scopi istituzionali dei consorzi costituiti da enti pubblici per lo sviluppo industriale del mezzogiorno (Cass. n. 6038/1999); il presidente di un Istituto autonomo per le case popolari in relazione alla stipula di contratti assicurativi per la conservazione del patrimonio immobiliare (Cass. n. 8172/1999). I dipendenti dei consorzi agrari incaricati della gestione degli ammassi obbligatori e facoltativi, secondo le attività, possono essere pubblici ufficiali ovvero incaricati di pubblico servizio (Cass. n. 7959/2008). Il segretario che verbalizza i lavori di una commissione pubblica pur senza formale investitura (Cass. VI, n. 19217/2017). Componenti delle Camere Sulla scorta di quanto detto sopra, il Parlamentare riveste la qualifica di pubblico ufficiale per tutte le attività tipiche della carica. Casi di esclusione della qualità Non sono pubblici ufficiali: gli esercenti attività bancaria, trattandosi di attività privatistica (Cass. n. 708/1999); il consigliere politico del Ministro che non ricopre un incarico istituzionalizzato, né i consigli politici sono assimilabili all'esercizio di pubbliche funzioni (Cass. n. 51688/2014); il liquidatore giudiziale nominato della procedura di concordato preventivo in quanto la legislazione fallimentare attribuisce la qualifica soltanto al curatore, commissario giudiziale ed al commissario liquidatore (Cass. n. 15951/2015); il presidente di un ente pubblico economico nel contesto di rapporti commerciali di natura privatistica (Cass. n. 33549/2013); le guardie giurate al di fuori delle loro attribuzioni istituzionali (Cass. n. 45444/2008); il delegato dell'ente pubblico all'esercizio delle attività di socio di una società per azioni a partecipazione pubblica (Cass. n. 20414/2013); il progettista incaricato della mera redazione di un progetto di riqualificazione urbanistica (Cass. VI, n. 24744/2018); il componente del consiglio di amministrazione di una azienda speciale aeroportuale (Cass. n. 6427/2010). BibliografiaBenedetto, Pubblico ufficiale e incaricato di un pubblico servizio, in Dig. pen., Torino, 1995; D'Arma, La norma «...di diritto pubblico... » (art. 357 cpv. c.p.) quale criterio di qualificazione penalistica dell'attività sanitaria libero-professionale c.d. intra moenia (Nota a Cass., sez. VI, 12 dicembre 1996, Manno), in Cass. pen. 1998, 485; Goisis, Gli amministratori e funzionari di società in mano pubblica come pubblici ufficiali ed incaricati di pubblico servizio, in Dir. proc. ammin. 2002, 774; Lanucara, Note in tema di pubblico servizio con particolare riferimento alla figura del bidello («collaboratore scolastico»), in Riv. pen. 2007, 3; Lepera, Atti pubblici e qualifiche soggettive pubblicistiche, in Giust. pen. 2012, II, 556; Macrì, Il dipendente bancoposta e la raccolta del risparmio tra il pubblico tra attività d’impresa e pubblico servizio (Nota a Cass. pen., sez. V, 13 febbraio 2015, n. 31660), in Cass. pen. 2016, 3695, Manes, Le qualifiche penali nel settore del credito e dell'intermediazione finanziaria, in Banca, borsa ecc. 2001, I, 599; Prete, Servizi pubblici e qualifiche soggettive nei reati contro la pubblica amministrazione, in Riv. pen. 2006, 501; Rosini, Il pubblico ufficiale, l'incaricato di pubblico servizio e l'esercente un servizio di pubblica necessità, Padova, 1988; Rossi, Incaricato di pubblico servizio e «concezione oggettiva»: permangono le incertezze giurisprudenziali (Nota a Cass., sez. VI, 19 aprile 2007, Nicolò), in Dir. pen. e proc. 2008, 611; Severino Di Fiorella, Ufficiale pubblico, incaricato di un pubblico servizio o di un servizio di pubblica necessità, in Enc. dir., XLV, Milano, 1992; Tamburro, Considerazioni critiche sulla definizione di incaricato di pubblico servizio (art. 358 c.p.), in Riv. pen. 2016, 740; Vallini, La nozione di «incaricato di pubblico servizio» e l'odierna realtà dei servizi di interesse generale, in Cass. pen. 2012, 4293; Vallini, Quando e perché i commissari di una gara indetta da una spa possono ritenersi pubblici ufficiali (Nota a G.u.p. T. Padova, 5 ottobre 2011), in Dir. pen. e proc. 2012, 1089. |