Codice Penale art. 360 - Cessazione della qualità di pubblico ufficiale.

Pierluigi Di Stefano

Cessazione della qualità di pubblico ufficiale.

[I]. Quando la legge considera la qualità di pubblico ufficiale [357], o di incaricato di un pubblico servizio [358], o di esercente un servizio di pubblica necessità [359], come elemento costitutivo o come circostanza aggravante di un reato, la cessazione di tale qualità, nel momento in cui il reato è commesso, non esclude la esistenza di questo né la circostanza aggravante, se il fatto si riferisce all'ufficio o al servizio esercitato.

Inquadramento

La disposizione prevede che nel caso in cui, nella fattispecie concreta, la qualifica di pubblico ufficiale, incaricato di pubblico servizio od esercente il servizio di pubblica necessità sia stata determinante nella commissione del reato (sia quale elemento costitutivo che quale circostanza aggravante), non rilevi che al momento della commissione del reato la qualità fosse cessata.

La ragione per cui rileva una qualifica non più esistente al momento della commissione reato è vista, secondo la giurisprudenza, nell'essersi in presenza di una tutela penale “disposta nel pubblico interesse” che può essere leso indipendentemente dalla attualità della qualifica.

Il nuovo art. 375 (frode in processo penale e depistaggio) ha introdotto una disposizione simile (“La pena … si applica anche quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio siano cessati dal loro ufficio o servizio”) per lo specifico reato senza, però, la limitazione espressa “se il fatto si riferisce all'ufficio o al servizio esercitato”.

La norma ha trovato varie applicazioni:

Nel caso della concussione commessa da un ex dirigente di una Asl che, per le sue relazioni, era in condizione di continuare ad incidere indebitamente sui procedimenti amministrativi di pertinenza dell'ente (Cass. n. 39010/2013); nel caso dell'omessa restituzione di fascicoli da parte di un giudice di pace cessato dalle funzioni (Cass. n. 20558/2010); nel caso dell'omessa restituzione di schede telefoniche da parte di un sindaco, che continuava ad utilizzarle con costo a carico del comune (Cass. VI, n. 2230/2020); nel caso del procuratore della Repubblica sospeso dalle funzioni (Cass. n. 22203/2008) e nel caso di un commissario straordinario di un ente, cessato dall'incarico (Cass. V, n. 8430/2020) che realizzavano atti falsi consistenti in atti dell'ufficio con data anticipata rispetto a quella reale, nel caso di un testimone di un processo quando sia successivamente vittima di reati a ragione della attività prestata (Cass. n. 8245/1993); nel caso della persona vittima di diffamazione a mezzo stampa in riferimento di pubblico ufficiale, pur dopo la cessazione della sua attività (Cass. n. 443/1971). SI veda anche il caso, descritto sub art. 357, dell’albergatore per il ruolo, poi cessato, di agente contabile del Comune al fine della riscossione dell’imposta di soggiorno.

Bibliografia

Vedi sub art. 357

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