Codice Penale art. 429 - Danneggiamento seguito da naufragio.Danneggiamento seguito da naufragio. [I]. Chiunque, al solo scopo di danneggiare [635; 1141 c. nav.] una nave [136 c. nav.], un edificio natante o un aeromobile [743 c. nav.], ovvero un apparecchio prescritto per la sicurezza della navigazione, lo deteriora, ovvero lo rende in tutto o in parte inservibile, è punito, se dal fatto deriva pericolo di naufragio, di sommersione o di disastro aviatorio, con la reclusione da uno a cinque anni [432, 450] (1). [II]. Se dal fatto deriva il naufragio, la sommersione o il disastro, la pena è della reclusione da tre a dieci anni [428, 449]. (1) V. anche l. 10 maggio 1976, n. 342 e art. 3 l. 28 dicembre 1989, n. 422. competenza: Trib. monocratico (udienza prelim.); Trib. collegiale (secondo comma) arresto: facoltativo (primo comma); obbligatorio (secondo comma) fermo: non consentito (primo comma); consentito (secondo comma) custodia cautelare in carcere: consentita altre misure cautelari personali: consentite procedibilità: d'ufficio InquadramentoIl reato in esame punisce — al fine di tutelare l'incolumità pubblica — la condotta del soggetto che, al solo scopo di danneggiare una nave, un edificio natante o un aeromobile, ovvero un apparecchio prescritto per la sicurezza della navigazione, lo deteriora ovvero lo rende in tutto o in parte inservibile. La punibilità è subordinata al sorgere del pericolo di un naufragio, di una sommersione o di un disastro aviatorio. La pena è inasprita là dove al fatto segua il disastro non voluto. SoggettiSoggetto attivo Il delitto di danneggiamento seguito da naufragio può essere commesso da chiunque. Bene giuridicoIl reato in esame disciplina il trattamento sanzionatorio di condotte che preludono alla verificazione di uno dei disastri descritti dalla norma, ossia di condotte idonee a far sorgere anche solo il pericolo di un naufragio, di una sommersione o di un disastro aviatorio, integrando pertanto un'anticipazione della tutela del bene della pubblica incolumità. MaterialitàModalità della condotta La condotta che integra il reato in commento consiste nel deteriorare o rendere in tutto o in parte inservibili, un edificio natante o un aeromobile, ovvero un apparecchio prescritto per la sicurezza della navigazione, allo specifico scopo di danneggiamento. Per deterioramento deve intendersi la perdita di integrità o lo scadimento di qualità di una delle cose descritte dalla norma. Rendere inservibile totalmente o parzialmente può consistere, tanto in una rottura o in un deterioramento totali o parziali, quanto nell'inserzione di un corpo estraneo nei meccanismi del bene danneggiato. Gli eventi del pericolo di disastro e del disastro vanno considerati quali condizioni obiettive di punibilità (Erra, 5; Vassalli, 656; contra, nel senso di eventi di aggravamento del delitto v. Vannini, 142). Forma della condotta Il reato in esame è un reato a forma libera, nel senso che vale a integrarlo qualunque condotta mediante la quale si dà luogo al deterioramento o all'inservibilità totale o parziale delle cose descritte dalla norma. Natura della condotta Le condotte dirette a integrare la fattispecie criminosa in esame possono essere tanto attive, quanto omissive: in tal ultimo caso, ai sensi dell'art. 40, co. 2, il reo risponde del delitto là dove, al solo scopo di danneggiamento, avendone l'obbligo giuridico, abbia consapevolmente e volontariamente omesso di impedire la manomissione delle cose descritte. Evento Il reato di danneggiamento seguito da naufragio è un reato di evento, consistente alternativamente o cumulativamente nel deterioramento o nell'inservibilità totale o parziale delle cose descritte dall'art. 429. Elemento soggettivoIl dolo Il delitto in esame richiede il dolo intenzionale di danneggiamento, ossia la coscienza e volontà di deteriorare o rendere in tutto o in parte inservibili le cose descritte dalla norma in commento (Ardizzone, 227). La colpa Il reato di danneggiamento seguito da naufragio non è punibile a titolo di colpa. ConsumazioneIl reato de quo si consuma nel momento in cui l'agente deteriora o rende in tutto o in parte inservibili le cose indicate dall'art. 429. Profili processualiGli istituti Il reato di danneggiamento seguito da naufragio è reato procedibile d'ufficio e di competenza del Tribunale monocratico nel caso di cui al primo comma; del Tribunale collegiale nel caso di cui al secondo comma. Per tale reato: a) l' arresto in flagranza è facoltativo in relazione all'ipotesi di cui al 1° comma; è obbligatorio in relazione all'ipotesi di cui al 2 comma; b) il fermo non è consentito in relazione all'ipotesi di cui al primo comma; è consentito in relazione all'ipotesi di cui al 2 comma; c) l'applicazione della custodia in carcere delle altre misure cautelari personali è consentita. Le misure di prevenzione V. sub art. 423. BibliografiaAngioni, Il pericolo concreto come elemento della fattispecie penale. La struttura oggettiva, 2a ed., Milano, 1994; Ardizzone, Naufragio, disastro aviatorio, disastro ferroviario, in Dig. pen., VIII, Torino, 1994; Battaglini, Bruno, Incolumità pubblica (delitti contro la), in Nss. D.I., VIII, Torino, 1962, 542; Canestrari, Reato di pericolo, in EG, XXVI, Roma, 1991; Erra, Disastro ferroviario, marittimo, aviatorio, in Enc. dir., XIII, Milano, 1963; Parodi Giusino, I reati di pericolo tra dogmatica e politica criminale, Milano, 1990; Reinotti, Sicurezza della navigazione (delitti contro la), in Dig. pen., XIII, Torino, 1997, 279; Vassalli, Considerazioni sul principio di offensività, in Scritti in memoria di Pioletti, Milano, 1982. |