Codice Penale art. 452 sexies - Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività (1).

Alessandro Trinci

Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività (1).

[I]. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 10.000 a euro 50.000 chiunque abusivamente cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene, trasferisce, abbandona o si disfa illegittimamente di materiale ad alta radioattività.

[II]. La pena di cui al primo comma è aumentata se dal fatto deriva il pericolo di compromissione o deterioramento:

1) delle acque o dell'aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo;

2) di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna.

[III]. Se dal fatto deriva pericolo per la vita o per l'incolumità delle persone, la pena è aumentata fino alla metà.

(1) Articolo introdotto dall'art. 1, l. 22 maggio 2015, n. 68.

competenza: Trib. monocratico

arresto: facoltativo

fermo: non consentito (primo e secondo comma); consentito (terzo comma)

custodia cautelare in carcere: consentita

altre misure cautelari personali: consentite

procedibilità: d'ufficio

Inquadramento

Il delitto di traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività consiste nel fatto di chi chiunque abusivamente cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene, trasferisce, abbandona o si disfa illegittimamente di materiale ad alta radioattività.

Il delitto è aggravato se dal fatto deriva il pericolo di compromissione o deterioramento: 1) delle acque o dell'aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sotto-suolo; 2) di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna; 3) pericolo per la vita o per l'incolumità delle persone.

Con l'introduzione del delitto in esame il nostro ordinamento, oltre a colpire duramente un fenomeno criminale capace di generare un rilevante pericolo per l'ambiente e per la vita e l'incolumità della collettività, ha dato esecuzione agli Emendamenti alla Convenzione sulla protezione fisica dei materiali nucleari del 3 marzo 1980, adottati a Vienna l'8 luglio 2005, e alla Direttiva 2008/99/CE ove si richiedeva (art. 3 lett. e) che venissero sanzionati, i comportamenti illeciti concernenti “la produzione, la lavorazione, il trattamento, l'uso, la conserva-zione, il deposito, il trasporto, l'importazione, l'esportazione e lo smaltimento di materiali nucleari o di altre sostanze radioattive pericolose”

Soggetti

Soggetto attivo

Il traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività è un reato comune, che può essere commesso da «chiunque»

Materialità

Condotta

La condotta è a forma vincolata e consiste nel cedere, acquistare, ricevere, trasportare, importare, esportare, pro-curare ad altri, detenere, trasferire o abbandonare materiale ad alta radioattività oppure nel disfarsi illegittimamente del predetto materiale.

Trattasi di una norma a più fattispecie. Ne consegue che il reato è con-figurato anche se il soggetto agente ha posto in essere una sola delle condotte di cui sopra. Viceversa, l'integrazione contestuale (ovvero senza un'apprezzabile soluzione di continuità) di più condotte tipiche da parte dello stesso soggetto non comporta una pluralità di reati, e quindi un concorso formale fra gli stessi, ma rileva unicamente sul piano della dosimetria della pena ai sensi dell'art. 133.

Le clausole di illiceità espressa

Le suddette condotte devono essere abusive. Trattasi di una nota di illiceità speciale che serve ad escludere la rilevanza penale delle condotte di gestione di materiale ad alta radioattività regolarmente autorizzate dalla pubblica autorità o comunque conformi alla legge (si pensi, ad esempio, allo stoccaggio di scorie nucleari). La presenza di tale clausola consente di ritenere punibili le gestioni autorizzate ma svolte in concreto in modo sostanzialmente difforme dalle prescrizioni o dalle disposizioni legislative o regolamentari di settore.

Va aggiunto che per la sola condotta di disfacimento è richiesto anche un ulteriore profilo di illegittimità che non ha ragione di essere in presenza del carattere abusivo previsto per tutte le possibili articolazioni del traffico di materiale radioattivo (Siracusa, 28).

L'oggetto materiale

Oggetto materiale della condotta è il materiale ad alta radioattività, verso il quale si dirige l'azione criminosa dell'agente.

I rifiuti radioattivi sono rappresentati da materiale radioattivo in forma solida, liquida, o gassosa per il quale non è previsto alcun ulteriore uso. L'Iaea (International Atomic Energy Agency) definisce il rifiuto radioattivo “qualsiasi materiale che contiene o è contaminato da radionuclidi a concentrazioni o livelli di radioattività superiori alle ‘quantità esenti' stabilite dalle Autorità Competenti, e per i quali non è previsto alcun uso”. La stessa definizione si ricava dall'art. 2 punto «h» della Joint Convention on the Safety of Spent Fuel Management and on the Safety of Radioactive Waste Management, secondo cui è “materiale radioattivo in forma solida, liquida o gassosa per il quale non è previsto alcun ulteriore uso e che è tenuto sotto controllo come rifiuto radioattivo dall'Organismo Nazionale a ciò preposto secondo le norme e le leggi nazionali”.

Il d.lgs. n. 230/1995 (come modificato dal d.lgs. n. 241/2000) individua il rifiuto radioattivo in “qualsiasi materia radioattiva, ancorché contenuta in apparecchiature o dispositivi in genere, di cui non è previsto il riciclo o la riutilizzazione”.

La materia è regolata dal d.lgs. n. 230/1995 successivamente modificato; in seguito è stato emanato il d.P.C.M. 10 febbraio 2006, contenete le “Linee guida per la pianificazione di emergenza per il trasporto di materie radioattive e fissili”, in attuazione dell'articolo 125 d.lgs. n. 230/1995; a ciò va aggiunta la l. n. 282/2005, di ratifica ed esecuzione della Convenzione congiunta in materia di sicurezza della gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi, fatta a Vienna il 5 settembre 1997 e, infine, la l. n. 368/2003, di conversione, con modificazioni, del d.l. n. 314/2003, recante disposizioni urgenti per la raccolta, lo smaltimento e lo stoccaggio, in condizioni di massima sicurezza, dei rifiuti radioattivi.

Va osservato che l'espressione “materiale ad alta radioattività”, senza alcuna ulteriore specificazione, pecca di determinatezza, costringendo il giudice a un delicato compito di specificazione interpretativa della reale portata della norma, con evidenti rischi di decisioni discordanti (Telesca, 29).

Elemento psicologico

Il dolo

Il dolo richiesto è generico e consiste nella consapevolezza e volontà di porre in essere una delle condotte descritte dalla norma. Per integrare il dolo occorre anche che l'agente sia consapevole dell'abusività della propria condotta o, nel caso del disfacimento, della illegittimità dello stesso.

Consumazione e tentativo

Consumazione

Il delitto di traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività si consuma nel momento e nel luogo in cui l'agente tiene la condotta di cessione, acquisto, ricezione, ecc.

Tentativo

Il tentativo non sembra ammissibile, in quanto, trattandosi di reato di pericolo, si avrebbe un eccessivo arretramento della soglia di punibilità.

Forme di manifestazione

 

Circostanze

Il capoverso della norma in commento prevede una circostanza aggravante ad effetto comune (aumento della pena fino ad un terzo) per le ipotesi in cui dal fatto sia derivato il pericolo di compromissione o deterioramento delle acque o dell'aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo oppure di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna. Si tratta degli stessi oggetti materiali di cui all'art. 452-bis (al cui commento si rinvia), ma rispetto all'inquinamento ambientale non è richiesto che il deterioramento o la compromissione siano significativi e misurabili; inoltre, è sufficiente il pericolo di deterioramento o compromissione e non il loro effettivo verificarsi.

Se si considera che l'abusivo traffico di materiale radioattivo è una condotta in sé assai pericolosa, data la possibilità che possano sprigionarsi radiazioni o contaminazioni pregiudizievoli per l'ambiente e l'incolumità pubblica, la previsione di una circostanza aggravata “di pericolo” lascia perplessi, in quanto rischia di punire il “pericolo di un pericolo” con una eccessiva anticipazione dell'intervento punitivo. Essa, inoltre, affida all'interprete il delicato compito di individuare un confine fra il pericolo generico di cui al primo comma e quello specifico di cui ai commi successivi.

L'ultimo comma della norma in esame prevede una circostanza aggravante ad effetto speciale (aumento della pena fino a metà) se dal fatto deriva pericolo per la vita o per l'incolumità delle persone. Si tratta di un evento di pericolo concreto da accertarsi secondo il quantitativo di materiale ad alta radioattività presente, della sua ubicazione, delle possibilità effettive di contaminazione e di interferenza con attività umane.

Si applicano le circostanze attenuanti (ad effetto speciale) di tipo premiale previste dall'art. 452-decies, al cui commento si rinvia.

Rapporti con altri reati

La norma in esame opera fuori dai casi in cui il fatto sia previsto da altra norma come reato punito più gravemente (si pensi, ad esempio, alla ricettazione di materiale radioattivo o ad atti terroristici consistenti nell'abbandono presso determinati siti di materiale radioattivo: Ruga Riva, 41).

Tale clausola di specialità dovrebbe comportare l'assorbimento del delitto in esame nella fattispecie di cui all'art. 260, commi 1 e 2, d.lgs. n. 152/2006 (articolo abrogato dall’art. 7, comma 1, lett. q), d.lgs. 1 marzo 2018, n. 21. V. ora art. 452-quaterdecies), che punisce con la reclusione da tre ad otto anni chiunque, al fine di conseguire un ingiusto profitto, con più operazioni e attraverso l'allestimento di mezzi e attività continuative organizzate, cede, riceve, trasporta, esporta, importa, o comunque gestisce abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti ad alta radioattività. Naturalmente, tale assorbimento potrà operare solo nei casi in cui il fatto concreto presenta tutti gli elementi costitutivi che rendono «speciale» il reato più grave (rifiuto a radioattività alta, attività di gestione dei rifiuti di tipo organizzato, fine di ingiusto profitto; ingente quantità di rifiuti).

Infine, occorre segnalare come la disposizione possa in astratto entrare in conflitto con un'analoga fattispecie incriminatrice prevista all'art. 3 l. 7 agosto 1982, n. 704 che punisce “Chiunque, senza autorizzazione, riceve, possiede usa, trasferisce, tra-sforma aliena o disperde materiale nucleare in modo da cagionare a una o più persone la morte o lesioni personali gravi o gravissime ovvero da determinare il pericolo dei detti eventi, ferme restando le disposizioni degli artT. 589 e 590, è punito con la reclusione fino a due anni. Quando è cagionato solo un danno alle cose di particolare gravità o si determina il pericolo di detto evento, si applica la pena della reclusione fino ad un anno”.

Il problema del coordinamento tra le due disposizioni si configura certamente per i casi in cui una delle condotte del traffico illecito cagioni un pericolo per la vita o per l'incolumità delle persone. Tuttavia, la sovrapposizione in sede applicativa potrebbe in ogni caso venire aggirata, interpretando la nozione di “materiale ad alta radioattività” di cui al nuovo art. 452-sexies  come più ristretta rispetto a quella generica ed più ampia di “materiale nucleare” di cui alla disposizione di legge speciale appena citata.

Termini di prescrizione

I termini di prescrizione per i delitti di cui al titolo VI-bis del codice penale sono raddoppiati (art. 157, comma 6). Ne consegue che per il delitto in esame la prescrizione matura in dodici anni (quindici anni in caso di atti interruttivi).

Responsabilità dell'ente

L'art. 25-undecies, comma 1, lett. e), d.lgs. n. 231/2001, così come modificato dall'art. 1, comma 8, l. n. 68/2015, prevede, per la violazione dell'art. 452-sexies, la sanzione pecuniaria da duecentocinquanta a seicento quote.

Profili processuali

Il traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività è reato procedibile d'ufficio, e di competenza della Tribunale in composizione monocratica.

Per il delitto di traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività:

a) è possibile disporre intercettazioni;

b) è consentito l'arresto facoltativo in flagranza, mentre il fermo è consentito solo nell'ipotesi di cui al terzo comma;

c) è consentita l'applicazione della custodia in carcere e delle altre misure cautelari personali.

Bibliografia

v. sub art. 452-bis.

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