Codice Penale art. 461 - Fabbricazione o detenzione di filigrane o di strumenti destinati alla falsificazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata.

Francesca Romana Fulvi

Fabbricazione o detenzione di filigrane o di strumenti destinati alla falsificazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata.

[I]. Chiunque fabbrica, acquista, detiene o aliena filigrane, programmi e dati informatici o strumenti destinati alla contraffazione o alterazione di monete [458], di valori di bollo [459 2] o di carta filigranata è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da 103 euro a 516 euro [463]  1.

[II]. La stessa pena si applica se le condotte previste dal primo comma hanno ad oggetto ologrammi o altri componenti della moneta destinati ad assicurarne la protezione contro la contraffazione o l'alterazione  2.

 

competenza: Trib. monocratico (udienza prelim.)

arresto: facoltativo

fermo: non consentito

custodia cautelare in carcere: consentita

altre misure cautelari personali: consentite

procedibilità: d'ufficio

[1]  Comma modificato dall'art. 5, comma 01, d.l. 25 settembre 2001, n. 350, conv., con modif., nella l. 23 novembre 2001, n. 409. Successivamente l'articolo 1, comma 1, lettera b), numero 1), d.lgs. 21 giugno 2016, n. 125, ha inserito le parole «e dati» dopo la parola: «programmi» e il numero 2) del medesimo comma 1, lettera b), d.lgs. n. 125, cit.. ha soppresso la parola «esclusivamente» al presente comma. Per la confisca di danaro, beni o altre utilità di non giustificata provenienza, nel caso di condanna o di applicazione della pena su richiesta, v. ora artt. 240-bis c.p., 85-bis d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 e 301, comma 5-bis,d.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43 (per la precedente disciplina, v. l'art. 12-sexies d.l. 8 giugno 1992, n. 306, conv., con modif., in l. 7 agosto 1992, n. 356).

[2] Comma aggiunto dall'art. 5, comma 1, d.l. n. 350, cit.

Inquadramento

Il delitto in esame è una delle fattispecie previste in materia di falsificazione di monete, valori di bollo e o di carta filigranata. Attraverso questa figura di reato, e quella contemplata all'art. 460, il legislatore ha voluto rafforzare la repressione della falsità in monete, carte di pubblico credito e valori di bollo, prevedendo, come autonomi titoli di reato, una serie di attività preparatorie rispetto alle fattispecie incriminatrici di falso, così da anticipare la soglia della punibilità. Si tratta di un delitto sussidiario che ricorre solo quando la condotta non costituisce un più grave reato e consiste nel fatto di chi fabbrica, acquista, detiene o aliena filigrane, programmi informatici o strumenti destinati alla contraffazione o alterazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata o fabbrica, acquista, detiene o aliena ologrammi o altri componenti della moneta destinati ad assicurarne la protezione contro la contraffazione o l'alterazione. Tali condotte costituiscono una pericolosa insidia per la regolarità della circolazione monetaria.

A seguito dell’entrata in vigore del d.lgs. 21 giugno 2016, n. 125 (cfr. sub art. 453 § 1) il reato consiste anche nel fatto di chi fabbrica, acquista, detiene o aliena dati informatici. Con il d.lgs. 29 ottobre 2016, n. 202 è stata introdotta anche in riferimento a questa fattispecie l’obbligatorietà della confisca, anche per equivalente, delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e delle cose che ne sono il prodotto, il prezzo o il profitto.

Il delitto de quo, inoltre, è incluso nel catalogo dei reati dalla cui commissione può scaturire l'applicazione di sanzioni pecuniarie, nonché della sanzione interdittiva per una durata non superiore ad un anno, in forza dell'art. 25-bis comma 1 e 2 d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (in particolare, l'art. 25-bis comma 1 lett. b) prevede proprio per il delitto di cui all'art. 461 la sanzione pecuniaria di cinquecento quote).

Bene giuridico

Cfr. sub artt. 453 e 459.

Soggetti

Soggetto attivo

Si tratta di un reato comune, che può essere commesso da “chiunque”.

Soggetto passivo

Cfr. sub artt. 453 e 459.

Elemento oggettivo

Oggetto materiale

L'oggetto materiale è costituito dalle filigrane, dai programmi informatici, dei dati informatici dagli strumenti destinati alla contraffazione od alterazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata, dagli ologrammi e dagli altri componenti della moneta destinati ad assicurarne la protezione contro la contraffazione o l'alterazione.

Per filigrane s'intendono i punzoni, le forme o le tele utilizzate per fabbricare la carta filigranata (Fais, 610; Fiandaca, Musco, 2012, 556) ovvero quegli  strumenti utilizzabili per imprimere sulla carta l'immagine in trasparenza (Cass. V, n. 1495/2021).

I programmi informatici sono stati inseriti dall'art. 5 d.l. 25 settembre 2001, n. 350 convertito in l. 23 novembre 2001, n. 409, al fine di adeguare la legislazione alle più recenti innovazioni tecnologiche.

Per lo stesso scopo sono stati recentemente aggiunti dall'art. 1 comma 1 lett. b), d.lgs. n. 125/2016 i dati informatici.

Gli strumenti destinati alla contraffazione od alterazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata sono le impronte, i coni, gli stampi e ogni altro mezzo meccanico lavorato idoneo al processo esecutivo anche parziale della contraffazione o alterazione (Fais, 610).

Il d.lgs. n. 125/2016 ha espunto dalla formulazione della norma l'avverbio “esclusivamente”. Di conseguenza gli strumenti indicati possono non essere destinati soltanto alla contraffazione o alterazione.

In merito alla versione previgente occorre precisare che l'espressione «esclusivamente destinati» poteva essere valutata sia sotto un profilo oggettivo, che pertiene allo strumento in sé e sia sotto quello soggettivo che riguarda la destinazione che viene data allo strumento da chi l'utilizza. L'esclusiva destinazione oggettiva rappresenta una caratteristica propria ed intrinseca dello strumento, indipendentemente dalla destinazione soggettiva impressa dall'autore o dall'impiego dello strumento. Occorre, inoltre, che lo strumento sia non solo esclusivamente destinato, ma anche oggettivamente idoneo a realizzare la contraffazione. Pertanto nella previgente fattispecie doveva risultare che la detenzione di punzoni o altri strumenti fosse volta in concreto esclusivamente alla destinazione vietata dalla legge (Cristiani, 1994, 73): si pensi, ad esempio, a una piastra di zinco con l'impronta di un biglietto da lire 100.000 e con i relativi materiali litografici pronti per la stampa. Secondo un altro orientamento l'espressione «esclusivamente destinati» si riferiva allo scopo della fabbricazione e non alla idoneità intrinseca dello strumento, che non consente di stabilirne la destinazione anche a scopi diversi dalla falsificazione (Fais, 610).

A seguito dell'espunzione dell'avverbio, invece, non è più necessario che lo strumento presenti come caratteristica propria e tipica l'esclusiva destinazione né, tantomeno, l'idoneità intrinseca al raggiungimento dello scopo.

Il termine ologramma sta ad indicare un'immagine ottenuta con una particolare tecnica che, utilizzando la radiazione monocromatica prodotta da un laser, è in grado di riprodurre l'apparenza di un oggetto, reale o virtuale, nella sua tridimensionalità, conservandone i colori e i dettagli compositivi.

Nel sistema di fabbricazione delle banconote, l'ologramma è impresso a caldo sul supporto cartaceo incorporandosi in esso. Per tale motivo, l'immagine risulta più resistente rispetto ai normali inchiostri e si adatta meglio ad una circolazione prolungata nel tempo.

Condotta

Per le condotte di contraffazione, acquisto e detenzione cfr. sub art. 453, sub art. 454 e sub art. 455.

La fabbricazione consiste nella produzione, mediante il lavoro del reo, di una o più delle suddette filigrane, o di uno o più degli indicati strumenti, tanto se ne conservi la detenzione, tanto se li abbia ceduti ad altri (Cincotta, 242).

Per alienazione si intende il trasferimento, a titolo oneroso o a titolo gratuito, delle filigrane, dei programmi informatici, dei dati informatici, degli strumenti destinati alla contraffazione o alterazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata o degli ologrammi.

Per la definizione di carta filigranata cfr. sub art. 460.

Per la definizione di monete cfr. sub art. 453.

Per la definizione di valori di bollo cfr. sub art. 459.

Evento

La fabbricazione o detenzione di filigrane o di strumenti destinati alla falsificazione di monete, di valori bollo o di carta filigranata è caratterizzata da un evento di pericolo. Trattasi, infatti, di reato di pericolo astratto avente ad oggetto un'attività preparatoria rispetto alla falsificazione: la condotta, infatti, si presume legalmente pericolosa in relazione alla comune esperienza sul loro uso (Cincotta, 242).

Elemento psicologico

Il dolo

Il delitto è punito a titolo di dolo generico.

Consumazione e tentativo

Consumazione

Il reato si consuma nel momento in cui la fabbricazione, l’acquisto, la detenzione o l’alienazione sono portate a compimento (Antolisei, 2008, 94).

Tentativo

Una parte della dottrina non ritiene che si possa applicare l'art. 56 sul tentativo, poiché la fattispecie incriminatrice prevede proprio delle attività preparatorie rispetto al falso (cfr. Fiandaca, Musco, 556). In particolare nel caso della fabbricazione il delitto si consuma appena l'agente ha prodotto una filigrana o uno strumento completo rispetto alla sua particolare funzione, mentre in quello dell'acquisto e nella detenzione è la loro natura istantanea ad escluderne la configurabilità. Un diverso filone interpretativo, invece, ritiene che sebbene l'art. 461 si riferisca ad attività preparatorie, è comunque ravvisabile la configurabilità del tentativo (Antolisei, 94), come nel caso della realizzazione solo parziale della filigrana o degli strumenti destinati alla falsificazione.

Forme di manifestazione

Circostanze speciali

Art. 52-quater d.lgs. 24 giugno 1998, n. 213: cfr. sub art. 453.

Circostanze comuni

Si applicano le circostanze comuni. Cfr. sub art. 453. 

Rapporti con altri reati

Cfr. sub art. 460.

Contraffazione di carta filigranata in uso per la fabbricazione di carte di pubblico credito o di valori di bollo

Non è configurabile un'ipotesi di concorso di reati in quanto i fatti previsti all'art. 460 costituiscono una progressione criminosa di quelli previsti dall'art. 461 (Cass. V, n. 46819/2004).

Concorso di reati

Cfr. sub art. 460.

Falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate

In virtù della progressione criminosa che caratterizza le fattispecie di falsificazione, quest'ultime assorbono le attività preparatorie. Di conseguenza il concorso di reati è possibile solo in caso di soluzione di continuità tra le rispettive condotte. In particolare sussiste il concorso tra il reato di cui all'art. 453 e quello di cui all'art. 461 quando vi sia una soluzione di continuità tra l'azione che perfeziona il reato meno grave e la condotta che integra quello più grave e non si esaurisca in quest'ultimo il complesso dell'attività esplicatasi fin dall'inizio, in quanto, in tal caso, il reato di cui all'art. 461 mantiene carattere autonomo (Cass. V, n. 45327/2005).

Cause di non punibilità

Cfr. sub art. 463.

Confisca

Cfr. sub art. 466-bis. c.p.

L'art. 5 d.lgs. n. 202/2016, modificando l'art. 12-sexies del d.l. 8 giugno 1992, n. 306, conv. in l. 7 agosto 1992, n. 356, ha esteso tale ipotesi di confisca anche alla fattispecie di cui all'art. 461. Per il commento cfr. sub art. 240-bis. 

Profili processuali

Gli istituti

Si tratta di un reato procedibile d'ufficio, e di competenza del tribunale in composizione monocratica.

Per la fabbricazione o detenzione di filigrane o di strumenti destinati alla falsificazione di monete, di valori bollo o di carta filigranata:

a) è prevista l'udienza preliminare;

b) non è consentito il fermo e l'arresto in flagranza è facoltativo;

c) è consentita l'applicazione la custodia in carcere e delle altre misure cautelari personali.

L'interesse ad impugnare

Cfr. sub art. 453.

Bibliografia

Cincotta, Fabbricazione o detenzione di filigrane o di strumenti destinati alla falsificazione di monete, di valori bollo o di carta filigranata, in Trattato di diritto penale, Parte speciale, Reati contro la fede pubblica, a cura di Ramacci, vol. X, Milano, 2013; Neppi Modona, Falsità in valori di bollo e in biglietti di trasporto, in Enc. dir., Milano, 1967, XVI, 629. V. anche sub art. 453.

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