Codice Penale art. 462 - Falsificazione di biglietti di pubbliche imprese di trasporto.Falsificazione di biglietti di pubbliche imprese di trasporto. [I]. Chiunque contraffà o altera biglietti di strade ferrate [431 3] o di altre pubbliche imprese di trasporto, ovvero, non essendo concorso [110] nella contraffazione o nell'alterazione, acquista o detiene al fine di metterli in circolazione, o mette in circolazione tali biglietti contraffatti o alterati, è punito con la reclusione fino a un anno e con la multa da 10 euro a 206 euro [463, 465, 466]. competenza: Trib. monocratico arresto: non consentito fermo: non consentito custodia cautelare in carcere: non consentita altre misure cautelari personali: non consentite procedibilità: d'ufficio InquadramentoIl delitto in esame costituisce la terza ipotesi di falsità in valori. Bene giuridicoCfr. sub artt. 453 e 459. Secondo un orientamento dottrinario la fattispecie appronta una tutela di interessi patrimoniali “pubblici”, attuata attraverso la fede pubblica. Appare, infatti, prevalente l'interesse patrimoniale delle pubbliche imprese di trasporto a non vedersi defraudati dal corrispettivo del servizio offerto all'utente, leso quando il mezzo per non ottemperare al pagamento del servizio consista nella “falsificazione” del biglietto (Neppi Modona, 627). La Cassazione ha affermato che il bene giuridico protetto dall'art. 462 deve essere individuato nell'esigenza che l'attività delle imprese di pubblico trasporto sia posta al riparo da un diffuso utilizzo di titoli di viaggio falsificati (Cass. VI, n. 32816/2007). SoggettiSoggetto attivo Si tratta di un reato comune, che può essere commesso da “chiunque”. Soggetto passivo Cfr. sub artt. 453 e 459. Elemento oggettivoOggetto materiale Oggetto materiale sono i biglietti di strade ferrate o di altre pubbliche imprese di trasporto. Il biglietto costituisce un contrassegno di prestazione (Neppi Modona, 627) e la sua nozione è molto ampia perché ricomprende i biglietti di ogni tipo, purché abbiano la funzione di rappresentare un credito verso l'impresa di trasporto. L'art. 431 al comma 3 riporta la nozione legale di strada ferrata: le strade ferrate ordinarie e ogni altra strada con rotaie metalliche, sulla quale circolino veicoli mossi dal vapore, dall'elettricità o da altro mezzo di trazione meccanica. Le pubbliche imprese di trasporto sono imprese che, non avvalendosi di strade ferrate, sono esercitate dallo Stato o da un ente pubblico o da un privato concessionario di servizio pubblico. Il termine “pubbliche” è assunto in senso oggettivo: è sufficiente, infatti, che l'impresa, debitamente autorizzata, serva il pubblico, anche se non svolge né una pubblica funzione, né un pubblico servizio. Basta, quindi, che l'impresa eserciti un servizio di pubblica necessità, quale è quello dei pubblici trasporti, anche quando non è un “pubblico servizio”. Sono escluse dall'ambito di applicazione della norma le imprese che non sono di trasporto, ma possono emettere biglietti di accesso a luoghi determinati (Manzini, 603). Secondo la dottrina la tutela penale prevista dall'art. 462 si estenda anche ai biglietti di accesso alle stazioni e a quelli di deposito (Nappi, 1989, 5). Ai fini penali non rileva che il biglietto sia stato emesso dal titolare erogatore del servizio o da un concessionario a ciò legittimato. È indifferente, inoltre, il mezzo con cui il trasporto pubblico viene svolto (Cadoppi, Canestrari, Manna, Papa, 134). Condotta L'art. 462 sanziona l'intero iter criminis della contraffazione dei biglietti di trasporto che ricomprende sia le condotte di contraffazione e alterazione, sia quelle di acquisto, detenzione e messa in circolazione, che assumono rilievo penale se non vi è stato concorso nella contraffazione o nell'alterazione. Per un'analisi dettagliata cfr. sub art. 453, sub art. 454 e sub art. 455. La dottrina ha evidenziato che l'alterazione deve essere definita tenendo in considerazione anche il disposto dell'art. 466, per cui non rientra nell'ambito di applicazione dell'art. 462 l'eliminazione sui biglietti di trasporto dei segni di vidimazione che ne attestano il già avvenuto utilizzo per renderli “spendibili” (Cadoppi, Canestrari, Manna, Papa, 131). L'espressione “messa in circolazione”, inoltre, non può essere intesa in senso tecnico giuridico, perché i biglietti di imprese pubbliche di trasporto non sono strumenti atti a far circolare un credito, neppure se si tratta di un credito di prestazione e non di valuta. Il biglietto non circola, non è cedibile e perde il suo valore al suo primo ed unico utilizzo, senza possibilità di essere rinnovato ex lege (Cadoppi, Canestrari, Manna, Papa, 131). L'acquisto e la detenzione sono penalmente rilevanti soltanto se destinati ad immettere in circolazione il biglietto falso, mentre non sono punibili se sono esclusivamente destinati all'uso da parte dello stesso soggetto. Elemento psicologicoIl dolo Il reato è punito titolo di dolo generico, tranne che nei casi dell'acquisto e della detenzione, in riferimento ai quali è necessario che sussista il dolo specifico, che consiste nella finalità di mettere in circolazione. Consumazione e tentativoConsumazione Il reato si consuma al momento dell'avvenuta contraffazione o alterazione. Di conseguenza se il falsificatore successivamente usa il biglietto falso, può rispondere, ricorrendone i requisiti, anche del reato di truffa (ferma restando l'applicazione dell'illecito amministrativo depenalizzato di cui all'art. 465, così come modificato dall'art. 41 d.lgs. 30 dicembre 1999, n. 507). Tentativo Il tentativo è ammesso nel caso della contraffazione, alterazione e acquisto, mentre è escluso in quello della detenzione. Cfr. sub art. 453. Forme di manifestazioneCircostanze Cfr. sub art. 453. Rapporti con altri reati
Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici Cfr. sub art. 476. Concorso di reatiIl concorso tra la falsificazione di biglietti di pubbliche imprese di trasporto e la truffa è escluso attraverso l’applicazione del principio di specialità. Nel caso dell’immissione in circolazione, invece, è ammesso il concorso di reati perché tale condotta comprende sia il caso in cui chi riceve è consapevole della falsità sia quello in cui è in buona fede, non essendo prevista l’ipotesi della spendita. Cause di non punibilitàCfr. sub art. 463. CasisticaNon rientrano nell'ambito di applicazione della noma la contraffazione di biglietti per il trasporto aereo nelle date, negli itinerari e nell'importo che sia meramente finalizzata alla falsa attestazione di un pregresso espletamento di missioni e non alla loro messa in circolazione quali titoli di viaggio. In tale ipotesi la falsa attestazione è stata realizzata predisponendo in modo artificioso tabelle di indennità di missione con l'allegazione di biglietti d'aereo contraffatti (Cass. VI, n. 32816/2007). Profili processualiGli istituti Si tratta di reato procedibile d'ufficio, e di competenza del tribunale in composizione monocratica. Per la falsificazione di biglietti di pubbliche imprese di trasporto: a) l'azione penale deve essere esercitata nelle forme della citazione diretta ai sensi dell'art. 550 c.p.p.; b) non sono consentiti il fermo e l'arresto in flagranza; c) non sono consentite l'applicazione della custodia in carcere e delle altre misure cautelari personali. L'interesse ad impugnare Cfr. sub art. 453. BibliografiaCincotta, Falsificazione di biglietti di pubbliche imprese di trasporto, in Trattato di diritto penale, Parte speciale, Reati contro la fede pubblica, a cura di Ramacci, vol. X, Milano, 2013; Neppi Modona, Falsità in valori di bollo e in biglietti di trasporto, in Enc. dir., Milano, 1967, XVI, 629. V. anche sub art. 463. |