Codice Penale art. 486 - [Falsità in foglio firmato in bianco. Atto privato] (1).[Falsità in foglio firmato in bianco. Atto privato] (1). (1) Articolo abrogato dall'art. 1 d.lg. 15 gennaio 2016, n. 7. Il testo recitava: «[I]. Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, abusando di un foglio firmato in bianco, del quale abbia il possesso per un titolo che importi l'obbligo o la facoltà di riempirlo, vi scrive o fa scrivere un atto privato produttivo di effetti giuridici, diverso da quello a cui era obbligato o autorizzato, è punito, se del foglio faccia uso o lasci che altri ne faccia uso, con la reclusione da sei mesi a tre anni. [II]. Si considera firmato in bianco il foglio in cui il sottoscrittore abbia lasciato bianco un qualsiasi spazio destinato a essere riempito». V. sub art. 485. InquadramentoIl delitto di “falsità in foglio firmato in bianco. Atto privato” è stato abrogato dall'art. 1 del d.lgs. 15 gennaio 2016, n. 7 (recante «Disposizioni in materia di abrogazione di reati e introduzione di illeciti con sanzioni pecuniarie civili, a norma dell'art. 2 comma 3 l. 28 aprile 2014, n. 67»). L'art. 486 puniva la condotta del soggetto che, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, abusando di un foglio firmato in bianco, del quale aveva il possesso per un titolo che importava l'obbligo o la facoltà di riempirlo, vi scriveva o faceva scrivere un atto privato produttivo di effetti giuridici, diverso da quello a cui era obbligato o autorizzato. Contemporaneamente all'eliminazione del reato dal codice penale l'art. 4 comma 4 lett. b) del d.lgs. n. 7/2016 ha previsto che realizza un illecito civile punito con una sanzione pecuniaria civile da euro duecento a euro dodicimila chi, abusando di un foglio firmato in bianco, del quale abbia il possesso per un titolo che importi l'obbligo o la facoltà di riempirlo, vi scrive o fa scrivere un atto privato produttivo di effetti giuridici, diverso da quello a cui era obbligato o autorizzato, se dal fatto di farne uso o di lasciare che se ne faccia uso, deriva un danno ad altri. L'abrogazione del reato di falsità in foglio firmato in biancoIn relazione ad un inquadramento generale in merito alle abrogazioni disposte dal d.lgs. n. 7/2016 vedi sub art. 495. Il d.lgs. n. 7/2016 ha disposto la trasformazione dei reati abrogati in illeciti civili sottoposti a sanzioni pecuniarie. L'art. 4 comma 4 lett. a) del d.lgs. n. 7/2016 dispone che realizza un illecito civile punito con una sanzione pecuniaria civile da euro duecento a euro dodicimila chi, abusando di un foglio firmato in bianco, del quale abbia il possesso per un titolo che importi l'obbligo o la facoltà di riempirlo, vi scrive o fa scrivere un atto privato produttivo di effetti giuridici, diverso da quello a cui era obbligato o autorizzato, se dal fatto di farne uso o di lasciare che se ne faccia uso, deriva un danno ad altri. Il fatto descritto se doloso, obbliga, oltre che alle restituzioni e al risarcimento del danno secondo le leggi civili, anche al pagamento della sanzione pecuniaria civile. Ai sensi del d.lgs. n. 7/2016, infatti, il giudice civile, in sede di esercizio dell'azione di risarcimento del danno, irroga d'ufficio la sanzione pecuniaria civile, devolvendola alla Cassa delle ammende, senza che per essa sia necessaria alcuna ulteriore attività istruttoria. Rispetto alla previgente formulazione è scomparso il riferimento alla finalità “di arrecare a sé o ad altri un vantaggio”: nella relazione illustrativa l'eliminazione è giustificata in considerazione della stretta connessione con l'azione di risarcimento del danno. Non è possibile, infatti, applicare una sanzione pecuniaria nelle ipotesi in cui il fatto sia stato commesso al fine di profitto, ma senza arrecare danno: in questo caso difetta il presupposto principale (il danno) che consente di promuovere l'azione (che come si vedrà è l'azione di risarcimento danni) e, dunque, di adire l'autorità competente ad irrogarla. Soggetti
Soggetto attivo Soggetto attivo può essere chiunque. Presupposto della condotta è che il soggetto attivo sia in possesso di un foglio firmato in bianco per un titolo che importi l'obbligo e la facoltà di riempirlo. Elemento oggettivo
Oggetto materiale Oggetto materiale dell'illecito sono le scritture private, specificamente il foglio firmato in bianco. Per la nozione cfr. sub art. 485. Ai sensi dell'art. 4 comma 5 d.lgs. n. 7/2016 le falsità possono avere ad oggetto anche documenti informatici privati aventi efficacia probatoria (per la nozione di documento informatico cfr. sub art. 491 bis). Si considera firmato in bianco il foglio in cui il sottoscrittore ha lasciato bianco un qualsiasi spazio destinato a essere riempito. Tale definizione era contenuta nel secondo comma dell'art. 486 e, a seguito della riforma operata dal d.lgs. n. 7/2016, è stata trasfusa all'art. 4 comma 7 del predetto decreto. Il foglio firmato in bianco può essere destinato a ricevere sia una scrittura privata che un atto pubblico. Costituisce, pertanto, foglio in bianco ogni mezzo di documentazione che contenga la sottoscrizione di colui che lo ha rilasciato ovvero una dichiarazione incompleta, destinata ad essere integrata con qualche elemento essenziale (una data o una cifra). L'integrazione può anche consistere in un solo elemento, come la cifra o la data, e non è comunque necessario, ai fini della sussistenza dell'illecito, che sia totale, cioè relativa ad ogni altra dichiarazione ad eccezione della firma. È necessario che il foglio in bianco sia già firmato nel momento in cui viene riempito anche se in dottrina è stato rilevato, criticando l'attuale assetto legislativo, che l'abuso potrebbe sussistere anche quando la sottoscrizione segue al riempimento. Presupposti della condotta Presupposto della condotta è che il soggetto attivo sia in possesso di un foglio firmato in bianco per un titolo che importi l'obbligo e la facoltà di riempirlo. Il concetto di possesso è identificabile in quello di tipo civilistico. Ne consegue che, ai fini della realizzazione del reato, non è sufficiente la semplice detenzione, ma occorre anche l'animus possidendi (Catelani, 1989, 310). In dottrina si è affermato che si può disporre del documento anche per tramite di terzi, di conseguenza è indifferente che il possessore lo completi egli stesso o lo faccia completare da altri (Antolisei, 1958, 184). Il mandato ad scribendum può derivare da una norma giuridica, da un semplice accordo tra sottoscrittore e possessore del foglio (assuma o meno tale accordo i caratteri del mandato) o, eventualmente, da un mero fatto giuridico (come nel caso di semplice affidamento). L'accordo può essere implicito o condizionato e nel caso di mandato alla sottoscrizione proveniente da più soggetti è necessario che il consenso di tutti permanga fino al momento del riempimento materiale (Catelani, 1989, 222). In dottrina si è discusso se, nel caso in cui il titolo sia costituito da un accordo, esso debba essere legittimo: secondo un orientamento tale profilo è irrilevante (Antolisei, 1958, 184), secondo un'altra impostazione, invece, si deve distinguere fra cause di nullità e cause di annullabilità per cui solo le prime, determinando l'inefficacia dell'accordo, escluderebbero l'illecito (Nappi, 1999, 102). Qualora il soggetto agente sia sfornito del diritto di riempire il documento, per averne acquistato il possesso in modo illegittimo o, comunque, pur avendone acquistato legittimamente il possesso, per non essere provvisto al momento del riempimento di un valido mandato ad scribendum, o perché esso non è mai stato conferito o perché si tratta di mandato nullo, la fattispecie è punibile ai sensi dell'art. 488. Condotta La condotta consiste: a) nello scrivere un atto privato produttivo di effetti giuridici diverso da quello per il quale vi era l'obbligo o l'autorizzazione; b) nel far scrivere un atto privato produttivo di effetti giuridici diverso da quello per il quale vi era l'obbligo o l'autorizzazione. La condotta, pertanto, consiste nel completamento (anche parziale ed eventualmente ad opera di terzi) del foglio firmato in bianco in modo non conforme all'obbligo o alla facoltà di riempimento e nel successivo uso della scrittura così formata. Con l'abusivo riempimento si attribuisce al foglio un tenore diverso da quello che l'avente diritto prescriveva: si pone in essere un comportamento che attinge il suo disvalore dalla mancanza di correlazione con il titolo del possesso, e quindi dalla mancanza di legittimazione a formare il documento (De Marsico, 1967, 593; Ramacci, 1966, 163). L'abuso cui fa riferimento la norma, quindi, si riferisce esclusivamente alla violazione dei limiti e delle condizioni inerenti all'obbligo o alla facoltà di riempimento. La fattispecie materiale si perfeziona con la spendita del foglio firmato in bianco, il quale deve, quindi, una volta riempito, uscire dalla disponibilità dell'agente e se dal fatto di farne uso o di lasciare che se ne faccia uso, deriva un danno ad altri. Elemento psicologico
Il dolo L'art. 3 del d.lgs. n. 7/2016 stabilisce una regola “generale”: l'illecito civile è integrato solo se doloso. Nello specifico il dolo deve consistere non solo nella coscienza e nella volontà della falsificazione ovvero del riempimento del foglio in bianco al di fuori dei limiti dell'autorizzazione, nonché nel successivo uso del documento da parte dell'agente o di altri, ma anche nella consapevolezza che l'intera attività criminosa è tesa ad arrecare un danno. Consumazione e tentativo
Consumazione L'illecito si consuma nel momento e nel luogo in cui viene fatto uso del foglio riempito. Tentativo In merito all'ammissibilità del tentativo sussistono orientamenti contrastanti. Forme di manifestazione
Concorso di persone L'art. 7 del d.lgs. n. 7/2016 prevede espressamente che ogni concorrente soggiace alla sanzione pecuniaria civile stabilita per il fatto commesso. Reiterazione dell'illecitoL'art. 6 d.lgs. n. 7/2016 stabilisce che si ha reiterazione quando si compie un illecito della stessa indole accertato con provvedimento esecutivo nel termine di quattro anni dalla commissione di altra violazione sottoposta a sanzione pecuniaria civile. Trattamento sanzionatorioCfr. sub art. 485. Disciplina transitoriaCfr. sub art. 485. Profili processualiCfr. sub art. 485. BibliografiaBorgogno, Falsità in foglio firmato in bianco. Atto privato, in Trattato di diritto penale, Parte speciale, Reati contro la fede pubblica, a cura di Ramacci, vol. X, Milano, 2013. V. anche sub art. 476. |