Codice Penale art. 540 - Rapporto di parentela (1).Rapporto di parentela (1). [I]. Agli effetti della legge penale, quando il rapporto di parentela [307 4] è considerato come elemento costitutivo o come circostanza aggravante o attenuante o come causa di non punibilità, la filiazione fuori del matrimonio [250, 251 c.c.] è equiparata alla filiazione nel matrimonio [231-235 c.c.]. [II]. Il rapporto di filiazione fuori del matrimonio è stabilito osservando i limiti di prova indicati dalla legge civile [251, 269, 278 c.c.], anche se per effetti diversi dall'accertamento dello stato delle persone [308 c.p.p.]. (1) L'art. 93, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154, ha sostituito la parola: «illegittima» con le parole: «fuori del matrimonio» e la parola: «legittima» con le parole: «nel matrimonio». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica entra in vigore a partire dal 7 febbraio 2014. InquadramentoL'art. 540, comma 1, detta una regola di equivalenza tra i figli nati “fuori dal matrimonio” e figli nati “nel matrimonio” (tale dizione sostituisce quella preesistente di figli “legittimi” e figli “illegittimi”, conformemente a quanto stabilito in sede civilistica dal d.lgs. n. 154/2013 (Dolcini-Gatta, 2624) Profili processualiAi fini della procedibilità d'ufficio ai sensi dell'art. 542, deve qualificarsi come “genitore” la persona che tale figuri secondo la legge del codice civile; ne consegue che è irrilevante la circostanza che questi abbia iniziato — o addirittura favorevolmente concluso — un procedimento civile di disconoscimento della propria paternità in epoca successiva alla commissione del reato (Cass. III, n. 8061/1985). La S.C. ha inoltre stabilito come, in tema di reati contro la moralità pubblica commessi dal genitore, al fine di stabilirne la procedibilità d'ufficio, il giudice non sia tenuto a sospendere il procedimento penale in attesa dell'esito del giudizio civile di disconoscimento di paternità, iniziato dopo la commissione dell'illecito, infatti per gli effetti del terzo comma dell'art. 542, si intende “genitore” la persona che tale appaia, secondo la legge civile, all'epoca del reato (Cass. III, n. 8061/1985). La norma di cui all'art. 540 non può essere applicata per la ricerca degli elementi qualificanti un rapporto di filiazione illegittima, ai fini dell'accertamento di un presupposto del reato; essa può essere invece utilizzata solamente ai fini dell'accertamento degli elementi costitutivi di un reato, delle relative circostanze e delle eventuali esimenti. La previsione in parola, pertanto, non consente l'accertamento del rapporto di filiazione illegittima, come “presupposto” del reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare (Cass. VI, n. 2968/1972). BibliografiaDolcini - Gatta, Art. 540, in Codice penale commentato, a cura di Dolcini, Gatta, II, Artt. 314-592, Milano, 2015; Gambardella, Art. 540, in Codice penale. Rassegna di giurisprudenza e di dottrina, a cura di Lattanzi, Lupo, Milano, X, 2010. |