Codice Penale art. 544 sexies - Confisca e pene accessorie (1) (2).

Maria Teresa Trapasso

Confisca e pene accessorie (1) (2).

[I]. Nel caso di condanna, o di applicazione della pena su richiesta delle parti a norma dell'articolo 444 del codice di procedura penale, per i delitti previsti dagli articoli 544-ter, 544-quater e 544-quinquies, è sempre ordinata la confisca dell'animale, salvo che appartenga a persona estranea al reato. È altresì disposta la sospensione da tre mesi a tre anni dell'attività di trasporto, di commercio o di allevamento degli animali se la sentenza di condanna o di applicazione della pena su richiesta è pronunciata nei confronti di chi svolge le predette attività. In caso di recidiva è disposta l'interdizione dall'esercizio delle attività medesime.

(1) V. nota al tit. IX-bis.

(2) V. l'art. 19-quater coord.

Inquadramento normativo

L'art. 544-sexies è stato introdotto dall'art. 1, l. n. 189/2004; esso prevede la confisca obbligatoria dell'animale non appartenente a persona estranea al reato, nel caso di condanna o applicazione della pena su richiesta delle parti ex art. 444 c.p.p., per i seguenti delitti: maltrattamento di animali (art. 544 ter); spettacoli o manifestazioni vietate (art. 544-quater); divieto di combattimento tra animali (art. 544-quinquies). La tutela degli animali, con l'introduzione della legge costituzionale n. 1/2022 è ora oggetto di previsione costituzionale all'art.9, comma 3, Cost.

Come precisato in sede di legittimità, nei delitti contro il sentimento degli animali, ai fini della confisca di cui all'art. 544-sexies, l'animale rileva non come corpo del reato o cosa ad esso pertinente, né come bene patrimoniale produttivo di frutti, ma esclusivamente come essere vivente dotato, in quanto tale, di una propria sensibilità psico-fisica (così Cass. III, n. 20934/2017).

Alla condanna seguono pene accessorie consistenti nella sospensione dell'attività di trasporto, commercio o allevamento degli animali; è prevista l'interdizione dall'esercizio di tali attività nel caso di recidiva. La previsione delle predette pene, stabilita dalla l. n. 189/2004 solo con riferimento ai delitti, ne ha consentito l'effettività dell'applicazione, prima vanificata dalla loro riferibilità alla contravvenzione di cui all'art. 727, dunque alla possibilità di oblazione (si v. Napoleoni, 1118)

Confisca

La confisca ha natura obbligatoria (Cass. III, n. 14793/2015).

Non è prevista la confisca in caso di uccisione di animali (art. 544-bis). In senso critico rispetto alla mancata previsione si è osservato come, se è vero che nel caso di uccisione di animali non esista un animale vivo che possa essere oggetto del provvedimento ablatorio, tuttavia una tale esclusione impedisce l'applicazione della confisca nel caso di condanna per il tentativo di uccisione dell'animale (così Dolcini-Gatta, 2668).

Ai sensi dell'art. 19-quater disp. att., gli animali oggetto di sequestro o confisca sono affidati ad associazioni o enti che ne facciano richiesta (essi sono individuati con decreto del Ministero della Salute, adottato di concerto con il Ministero dell'Interno; tale decreto è stato emanato con provvedimento del 2 novembre 2006, in G.U. del 24 gennaio 2007, n. 19).

A tal proposito la S.C. ha affermato come non contrasti con la previsione di cui all'art. 19-quater disp. att. c.p., l'affidamento provvisorio degli animali oggetto di confisca o di sequestro effettuato nel corso del processo in attesa di individuare gli enti e le associazioni che si dichiarassero disponibili ad accoglierli (Cass. III, n. 22039/2010).

Pene accessorie

Il comma 2 dell'art. 544-sexies prescrive la sospensione da tre mesi a tre anni delle attività di trasporto, commercio o allevamento degli animali nel caso in cui la condanna sia stata pronunciata nei confronti di un soggetto che svolga tali attività. In sede interpretativa si è osservata l'incongruità della previsione, in quanto la sospensione ex art. 19, è pena accessoria prevista per le sole contravvenzioni (Basini, 252).

Con riguardo alla recidiva — presupposto dell'interdizione — essa deve intendersi, a parere della dottrina, quale “recidiva specifica” (Napoleoni, 1119).

Per quanto concerne la durata dell'interdizione, non vi è alcuna indicazione nella fattispecie; in dottrina si è sostenuto il richiamo alla regola generale di cui all'art. 37 c.p., che stabilisce la parificazione alla durata della pena inflitta, entro i limiti stabiliti dall'art. 30, comma 2 (da un mese a 5 anni) (così Napoleoni, 1119; vi è tuttavia chi ne sostiene la perpetuità, Pistorelli, 26).

Stante l'assenza nel testo dell'art. 544-sexies del richiamo all'art. 544-bis, le pene accessorie di cui comma 2, non trovano applicazione per la fattispecie “uccisione di animali”. In dottrina, al fine di riparare all'incongruenza dell'applicazione della previsione di cui all'art. 544-sexies a fattispecie meno gravi del delitto di “uccisione di animali” (quali l'art. 544-ter, che punisce il maltrattamento di animali) si è segnalata la necessità di un'interpretazione adeguatrice che estenda anche ad essa le misure stabilite dalla norma in commento (così Padovani, 2473).

Non è più prevista la pubblicazione della sentenza di condanna (in passato stabilita per la contravvenzione di cui all'art. 727).

La sentenza di condanna o di patteggiamento per i delitti di uccisione e di maltrattamento di animali impedisce (ex art. 20, comma 2 e art. 31 comma 10, d.lgs. n. 26/2014, attuativo della direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici) la concessione di autorizzazioni ministeriali necessarie per l'utilizzo di animali a fini scientifici e sperimentali (Dolcini-Gatta, 2670).

Bibliografia

si v. sub art. 544 bis.

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