Codice Penale art. 569 - Pena accessoria.

Maria Teresa Trapasso

Pena accessoria.

[I]. La condanna pronunciata contro il genitore per alcuno dei delitti preveduti da questo capo importa la decadenza dalla responsabilità genitoriale [34] (1) (2).

(1) L'art. 93, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154, ha sostituito alle parole: «potestà dei genitori» le parole: «responsabilità genitoriale». Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica entra in vigore a partire dal 7 febbraio 2014. Originariamente il testo recitava «perdita della patria potestà o della tutela legale», ma l'espressione «potestà dei genitori» fu sostituita all'originaria espressione dall'art. 146, l. 24 novembre 1981, n. 689.

(2) La Corte cost., ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo, sia, con sentenza 23 febbraio 2012, n. 31, nella parte in cui prevede che «in caso di condanna pronunciata contro il genitore per il delitto di alterazione di stato di cui all’art. 567, secondo comma, c.p., debba conseguire automaticamente la perdita della potestà genitoriale, così precludendo al giudice ogni possibilità di valutazione dell’interesse del minore nel caso concreto», sia, con sentenza 23 gennaio 2013, n. 7, nella parte in cui stabilisce che: «in caso di condanna pronunciata contro il genitore per il delitto di soppressione di stato, previsto dall'articolo 566, secondo comma, del codice penale, consegua di diritto la perdita della potestà genitoriale, così precludendo al giudice ogni possibilità di valutazione dell'interesse del minore nel caso concreto».

Inquadramento

La previsione di cui all'art. 569 è stata interessata da vari interventi da parte della Corte Costituzionale. Inizialmente, a fronte del rilievo secondo il quale l'applicazione della pena accessoria avrebbe penalizzato il minore, la Corte aveva respinto la censura di illegittimità costituzionale (Corte cost. n. 723/1988, sulla scorta dei seguenti argomenti: le eventuali ripercussioni negative su terze persone, non possono valere a fondare l'affermazione di illegittimità costituzionale di una norma; nel caso di incapacità genitoriale, i minori sono affidati a terzi; la pena accessoria salvaguarda anche i minori, in quanto la commissione dei delitti contro lo stato di famiglia fa venir meno le garanzie per la corretta gestione dei loro interessi; Del Tufo, 442).

Successivamente la Corte costituzionale ha mutato il proprio orientamento giurisprudenziale, dichiarando costituzionalmente illegittimo l'art. 569 (con riguardo al delitto di alterazione di stato, Corte cost. n. 31/2012 ed a quello di soppressione di stato, Corte cost. n. 7/ 2013), nella parte in cui stabilisce la perdita di diritto della potestà genitoriale, precludendo al giudice la possibilità di valutare l'interesse del minore nel caso concreto.

In sede interpretativa si è sottolineata la rilevanza di tali pronunce, sia con riguardo a profilo della censura dell'automatismo dell'applicazione della pena accessoria, sia per la centralità che viene riconosciuta alla tutela dell'interesse del minore (Del Tufo, 443).

Bibliografia

V. sub art. 566

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