Codice Penale art. 589 ter - Fuga del conducente in caso di omicidio stradale e nautico 1 2

Maria Teresa Trapasso

Fuga del conducente in caso di omicidio stradale e nautico1 2

[I] Nel caso di cui all'articolo 589-bis, se il conducente si dà alla fuga, la pena è aumentata da un terzo a due terzi e comunque non può essere inferiore a cinque anni.

 

competenza: Tribunale collegiale

arresto: obbligatorio (nelle ipotesi di cui al 2° e 3° comma dell’art. 589-bis); facoltativo (nelle altre ipotesi)

fermo: consentito

custodia cautelare in carcere: consentita

altre misure cautelari personali: consentite

procedibilità: d’ufficio

 

[1] Articolo inserito dall'art. 1, comma 1, l. 23 marzo 2016, n 41 , con effetto a decorrere dal 25 marzo 2016, ai sensi dell’art. 1, comma 8,  l. n. 41, cit.

[2] Rubrica modificata dall'art. 1, comma 2, l. 26 settembre 2023, n. 138.

Inquadramento

Con la l. n. 41/2016, l'ordinamento ha introdotto un'autonoma previsione, l'art. 589 ter c.p., che prevede l'applicazione di un'aggravante ad effetto speciale — la pena è aumentata da un terzo a due terzi (comunque non inferiore a cinque anni) — nel caso in cui il conducente responsabile del reato di omicidio stradale si sia dato alla fuga. L'aggravante ad effetto speciale in commento trova ora applicazione anche nell'ambito della navigazione, secondo quanto stabilito dall'art. 1, comma 2, l. 26 settembre 2023, n. 138, che ha integrato la rubrica aggiungendo il riferimento all'omicidio nautico (“Fuga del conducente in caso di omicidio stradale e nautico”).

Rapporti con altri reati

L'introduzione dell'aggravante pone dei problemi di coordinamento con la previsione concernente l'omissione di soccorso, di cui all'art. 593, e di “fuga” in caso di incidente, di cui all'art. 189, commi 6 e 7, d.lgs. n. 285/1992cod. strada. In particolare, queste ultime disposizioni sanzionano, rispettivamente, il soggetto che, in caso di incidente con danno alle persone, ricollegabile alla sua condotta, non ottemperi all'obbligo di fermarsi (“fuga”), impedendo l'accertamento della propria identità personale e la ricostruzione delle modalità del sinistro e la condotta di chi non ottemperi all'obbligo di prestare assistenza alle persone ferite (“omessa assistenza”).

In assenza di indicazioni normative di coordinamento, al fine di evitare la duplicazione sanzionatoria, si ritiene che nel caso di omicidio stradale (e lesioni stradali, art. 590 bis, cui è estesa l'applicazione dell'aggravante), l'ipotesi aggravata di cui all'art. 589 ter, configurabile nel caso di “fuga”, trovi esclusiva applicazione quale ipotesi speciale rispetto alla previsioni generali (di cui agli artt. 593 c.p. e 189, d.lgs. n. 285/1992cod. strada). In sede di legittimità, con recente sentenza si è affermato come il reato di omicidio stradale aggravato dalla fuga può concorrere con quello di omessa prestazione di assistenza stradale, in quanto le fattispecie di cui ai commi 6 e 7 dell'art. 189 cod. strada costituiscono due distinte ipotesi di reato e soltanto la condotta di fuga dopo un incidente stradale è assorbita nella fattispecie complessa di cui al combinato disposto degli artt. 589-bis e 589-ter c.p. (Cass. IV, n. 25842/2019).

L'estensione dell'aggravante anche all'omicidio nautico pone la questione dell'eventuale concorso di reati con le previsioni relative all' ‘omissione di soccorso' previste dalle fattispecie del codice della navigazione agli artt. 1113 e 1158; in dottrina si è osservato (Demuro, Uguali ma diversi: sul reato di omicidio stradale o nautico, in sistema penale.it, p.34), come l'ipotesi da considerare potrebbe essere rappresentata, più che dall'art. 1113 cod.nav. (“Omissione di soccorso”, che prevede tra i presupposti la ‘richiesta dell'autorità competente'), dall' art. 1158 cod. nav.(“Omissione di assistenza a navi o persone in pericolo”), per il quale l'omessa assistenza o tentativo di salvataggio, nei casi in cui il soggetto attivo – il ‘comandante' – sia obbligato secondo le norme del codice della navigazione, determina la pena della reclusione da tre a otto anni, se dal fatto derivi la morte; la riduzione delle pene della metà, se il fatto è commesso per colpa.

Profili processuali

Si tratta di un reato procedibile d'ufficio.

La competenza è del Tribunale collegiale.

 L' arresto è obbligatorio nelle ipotesi di cui ai commi 2 e 3 dell'art. 589-bis; mentre è facoltativo nelle altre ipotesi.

È consentito: il fermo, la custodia cautelare in carcere, le altre misure cautelari personali.

Bibliografia

V. sub artt. 589 e 589 bis.

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