Codice Penale art. 609 quinquies - Corruzione di minorenne 1 .Corruzione di minorenne 1. [I]. Chiunque compie atti sessuali in presenza di persona minore di anni quattordici, al fine di farla assistere, è punito con la reclusione da uno a cinque anni [604, 734-bis]. [II]. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, alla stessa pena di cui al primo comma soggiace chiunque fa assistere una persona minore di anni quattordici al compimento di atti sessuali, ovvero mostra alla medesima materiale pornografico, al fine di indurla a compiere o a subire atti sessuali. [III]. La pena è aumentata a) se il reato è commesso da più persone riunite; b) se il reato è commesso da persona che fa parte di un'associazione per delinquere e al fine di agevolarne l'attività; c) se il reato è commesso con violenze gravi o se dal fatto deriva al minore, a causa della reiterazione delle condotte, un pregiudizio grave 2. c-bis) se dal fatto deriva pericolo di vita per il minore 3. [IV]. La pena è aumentata fino alla metà quando il colpevole sia l'ascendente, il genitore, anche adottivo, o il di lui convivente, il tutore, ovvero altra persona cui, per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia, il minore è affidato, o che abbia con quest'ultimo una relazione di stabile convivenza.
competenza: Trib. monocratico arresto: facoltativo fermo: non consentito custodia cautelare in carcere: consentita (v. art. 391, comma 5, c.p.p.) altre misure cautelari personali: consentite (v. art. 282-bis, sesto comma, 288, secondo comma, e 384-bis c.p.p.) procedibilità: d'ufficio [1] Articolo inserito dall'art. 6 l. 15 febbraio 1996, n. 66, e poi sostituito dall'art. 4, l. 1° ottobre 2012, n. 172. Il testo precedente recitava: «Chiunque compie atti sessuali in presenza di persona minore di anni quattordici, al fine di farla assistere, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni». [2] Comma inserito dall'art. 1, d.lgs. 4 marzo 2014, n. 39. [3] Lettera inserita dall'art. 20, comma 1, lett. e), l. 23 dicembre 2021, n. 238. InquadramentoIl delitto di corruzione di minorenni è stato costruito attraverso la previsione di tre diversi titoli di reato (collocati uno nel primo comma e gli altri due nel secondo comma dell'art. 609-quinquies) ed appresta tutela alla libertà sessuale del minore infraquattordicenne, mirando a salvaguardare il suo sano sviluppo psico-sessuale compromesso sia dal compimento di atti sessuali commessi in presenza del minore, al fine di farlo assistere (primo comma), e sia da altre condotte, originariamente escluse dal perimetro disegnato dalla fattispecie incriminatrice ed ora (secondo comma) sulla base dell'art. 22 della Convenzione di Lanzarote ricomprese, salvo che il fatto costituisca più grave reato, tra quelle punibili (visione di materiale pornografico oppure far assistere il minore infraquattordicenne al compimento di atti sessuali), in quanto condotte parimenti idonee a ledere il bene giuridico protetto. Sono state infine previste (commi 3 e 4) alcune circostanze aggravanti in parte omologhe ad alcune circostanze catalogate nell'art. 609-ter. In conseguenza della riscrittura dell’art. 131-bis c.p. , ad opera dell’art. 1 del d.lgs. 10 ottobre 2022 , n. 150 nella parte in cui ha modificato - a decorrere dal 30 dicembre 2022 ex art. 6 d.l. 31 ottobre 2022, n. 162 - il terzo comma dell’art. 131-bis c.p. (cfr. sub art. 131-bis), è stato escluso che si possa configurare il fatto di particolare tenuità quando si procede per il delitto, consumato o tentato, di cui all’art. 609-quinquies c.p. SoggettiSoggetto attivo Il delitto di corruzione di minorenne è un reato comune, potendo essere commesso da chiunque (Beltrani-Marino, 63). Soggetto passivo Soggetto passivo del reato in questione è il minore degli anni quattordici. L'art. 530 (corruzione di minorenni nel testo poi abrogato dalla legge del 1996) estendeva la tutela penale al minore degli anni sedici e, sul punto, è stata sollevata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1 l. n. 66/1996 nella parte in cui, restringendo la tutela penale per eliminazione della fascia dai quattordici ai sedici anni, aveva abrogato l'art. 530, in relazione agli artt. 2, 29, comma 1, 31, comma 2, e 32 Cost., questione dichiarata dalla Corte cost. n. 355/1997 manifestamente inammissibile in quanto, se accolta, avrebbe comportato la creazione o il ripristino di fattispecie incriminatrici diverse e ulteriori rispetto a quelle legislativamente introdotte, in contrasto con il principio di stretta legalità (Romano, 291). La norma incriminatrice assicura quindi protezione al diritto del minore infraquattordicenne ad un corretto sviluppo della sessualità e dunque mira a salvaguardare un sereno sviluppo psichico della sfera sessuale di tali soggetti, che non devono essere turbati dal trauma che può derivare loro dalla visione di materiale pornografico o dall'assistere ad atti sessuali compiuti, in loro presenza (comma 1) o meno (comma 2), da altri (Cass. III, n. 44681/2005). MaterialitàCondotta L'elemento materiale che caratterizza il reato di corruzione di minorenne è costituito (comma 1) dal compimento di atti sessuali in presenza del minore al preciso fine di farlo assistere, è poi costituito dal mostrare materiale pornografico (cfr. art. 600-ter) al fine di indurre il minore infraquattordicenne a compiere o subire atti sessuali oppure dal far assistere la persona minore degli anni quattordici al compimento di atti sessuali (secondo comma), salvo che il fatto costituisca, in tali due ultime ipotesi, più grave reato. Affinché si realizzi la condotta costitutiva del titolo di reato di cui al comma 2 (sub specie di fare assistere il minore al compimento di atti sessuali) è necessario che ciò avvenga non in presenza del minore e che il soggetto attivo del reato, qualora gli atti sessuali dovessero essere compiuti alla presenza del minore, sia persona diversa da quella o da quelle che compiono gli atti sessuali, cui il minore a loro insaputa assiste. Diversamente, la condotta, se del caso ai sensi dell'art. 110, sarebbe comunque sussumibile nel primo comma dell'art. 609-quinquies. La clausola di riserva “salvo che il fatto costituisca più grave reato”, è anche qui espressione del principio di sussidiarietà, con la conseguenza che, al cospetto di un fatto sussumibile in una fattispecie incriminatrice che comporta un carico sanzionatorio maggiore, la norma che prevede il reato di corruzione di minorenne non sarà in alcun modo applicabile. La nozione di atti sessuali di cui all'art. 609-quinquies coincide con quella di cui all'articolo 609-bis (cfr. art. 609-bis). La giurisprudenza di legittimità ha in proposito affermato che nella nozione di atto sessuale rilevante ai fini della configurabilità del reato di corruzione di minorenne rientra qualsiasi comportamento, anche di mero intenzionale esibizionismo, collegabile alle manifestazioni della vita sessuale (Cass. III, n. 24417/2016). L'estrinsecazione della condotta punibile non richiede l'esercizio di modalità costrittive. Resta tuttavia fermo che il minore non deve compiere o subire ad atti sessuali, configurandosi in tal caso la fattispecie di cui all'art. 609-quater e non essendo ravvisabile un'ipotesi di concorso apparente di norme tra il reato di atti sessuali con minorenne ed il reato di corruzione di minorenne (Cass. III, n.4718/2007). Il delitto ex art. 609-quinquies è un reato: a) a forma libera: in quanto la norma tipicizza una condotta lesiva della corretta educazione sessuale del minore infraquattordicenne senza, però, che ricorrano i fatti tipici della costrizione o della induzione (esclusivamente nella visione di materiale pornografico è previsto il fine induttivo che però è una componente del dolo specifico). b) che può essere integrato, di regola, da condotte attive. c) di danno, la cui consumazione richiede una lesione all'ordinato sviluppo della sessualità del minore infraquattordicenne, che non deve subire traumi psichici da siffatte condotte dirette a turbare una regolare educazione sessuale. Evento Il delitto in esame configura un reato di evento nel senso che la condotta ossia il compimento di atti sessuali deve avvenire alla presenza del minore (primo comma) oppure questi deve assistere ad atti sessuali ovvero, infine, gli deve essere mostrato materiale pornografico. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di corruzione di minorenne, è sufficiente l'esibizione, a persona minore degli anni 14, di foto pedopornografiche, in modo tale da coinvolgere emotivamente la persona offesa e compromettere la sua libertà sessuale (Cass. III, n. 31263/2017). Rapporto di causalità Tra la condotta dell'agente e l'evento previsto dall'art. 609-quinquies, deve quindi ricorrere un idoneo nesso di causalità nel senso che la condotta deve realizzare, in rapporto di stretta causalità, l'evento. Elemento psicologicoIl dolo Il dolo del delitto in esame è specifico (primo e secondo comma limitatamente, in quest'ultimo caso, alla condotta diretta a mostrare materiale pornografico), in quanto è necessario (con riferimento al titolo di reato di cui al comma 1) che gli atti sessuali siano compiuti al fine di far assistere il minore, ovvero nella consapevolezza dell'agente di agire allo scopo specifico di far assistere il minore agli atti sessuali commessi in sua presenza (Cass. III, n. 29983/2016; Romano, 292), ovvero è necessario (con riferimento al titolo di reato di cui al comma 2) che il materiale sia mostrato al fine di indurre il minore a compiere o subire atti sessuali. Quanto all'altro titolo di reato indicato nel comma 2 dell'art. 609-quinquies (fare assistere il minore al compimento di atti sessuali), il dolo è generico ed è configurabile il dolo eventuale. È stato invece ritenuto che il dolo specifico richiesto ai fini della configurabilità del delitto di corruzione di minorenne (art. 609-quinquies, comma 1) è incompatibile con il dolo eventuale (Cass. III, n. 15633/2008). Identico approdo è pronosticabile per il rato commesso mostrando materiale pornografico al fine di indurre il minore infraquattordicenne a compiere o subire atti sessuali. Consumazione e tentativoConsumazione Il delitto di corruzione di minorenne è consumato con il compimento di atti sessuali alla presenza del minore infraquattordicenne (primo comma) oppure quando il minore vi assiste o dallo stesso è mostrato materiale pornografico (comma secondo). Il delitto è consumato anche quando la presenza del minore sia temporanea (Cass. III, n. 9111/2008). Per la decorrenza del termine di prescrizione per reati commessi dopo il 3 agosto 2017 nei confronti di minore, cfr. articoli 158 e 609-bis del codice penale. Tentativo Il tentativo è ritenuto configurabile come nel caso di chi proponga ad un minore di mostrargli il proprio pene descrivendo dettagliatamente la manovra della masturbazione maschile, pur senza commettere atti sessuali, sul rilievo che i predetti atti devono ritenersi idonei e diretti in modo non equivoco alla commissione del reato di cui all'art. 609-quinquies, pur arrestandosi ad una fase in cui non abbia avuto ancora inizio l'attività sessuale (Cass. III, n. 9223/2000, critico sul punto, Romano, 294). Forme di manifestazioneCfr. art. 609-ter. Circostanze Il reato è aggravato (art. 609-quinquies, comma 3) se è commesso da più persone riunite e ciò richiede la simultanea presenza di non meno di due persone nel luogo ed al momento di realizzazione del reato (Cass.S.U., n. 21837/2012); se il reato è commesso da persona che fa parte di un'associazione per delinquere e al fine di agevolarne l'attività (cfr. art. 609- ter); se il reato è commesso con violenze gravi o se dal fatto deriva al minore, a causa della reiterazione delle condotte, un pregiudizio grave (cfr. art. 609-ter). La legge 23 dicembre 2021, n. 238 (Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2019-2020) ha introdotto un'ulteriore circostanza aggravante “se dal fatto deriva un pericolo di vita per il minore” (cfr. art. 609-ter par. 4). La modifica è diretta ad integrare l'elenco delle circostanze aggravanti del reato, ottemperando alla disposizione della Direttiva 2011/93/UE contenuta nell'art. 9, lett. f). Il reato è aggravato (art. 609-quinquies, comma 4, tanto che la pena è aumentata fino alla metà) quando il colpevole sia l'ascendente, il genitore, anche adottivo, o il di lui convivente, il tutore, ovvero altra persona cui, per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia, il minore è affidato, o che abbia con quest'ultimo una relazione di stabile convivenza (cfr. art. 609- quater ). Le prime sono circostanze aggravanti ad effetto comune in quanto prevedono il mero aumento della pena, mentre la seconda è una circostanza aggravante ad effetto speciale. Rapporti con altri reatiÈ stato ritenuto che non è ravvisabile un'ipotesi di concorso apparente di norme tra il delitto di atti sessuali con minorenne e quello di corruzione di minorenne, così da ritenere il secondo assorbito nel primo, in quanto mentre la fattispecie di cui all'art. 609-quater presuppone il compimento di atti sessuali attraverso un contatto corporeo con la vittima, il reato di cui al successivo art. 609-quinques ricorre solo quando il soggetto minorenne non è il destinatario degli atti sessuali, ma si limita a fare da spettatore rispetto ad atti sessuali commessi da altri cosicché è stato escluso che il palpeggiamento di zone erogene della vittima rientrasse nel paradigma di corruzione di minorenne (Cass. III, n. 15827/2014). Concorso di reatiIl delitto di corruzione di minorenne e quello di atti osceni in luogo pubblico concorrono formalmente se la condotta dell'agente non si limita ad offendere il pudore o l'onore sessuale ma emotivamente il minore infraquattordicenne (Cass. III, n. 3196/2008). CasisticaÈ stato ritenuto integrato l'elemento soggettivo del reato di corruzione di minorenne in un caso in cui l'imputata aveva condotto con sé i figli minori all'esterno della struttura protetta dove essi risiedevano, per farli assistere a rapporti sessuali con il proprio partner all'interno di una autovettura (Cass. III, n. 12537/2015). E’ stato ritenuto che non integra il reato di corruzione di minorenni la condotta tenuta da una donna e dal suo nuovo compagno, che si erano scambiati baci in presenza dei figli minori della donna, allorché tale comportamento rientra in un contesto relazionale di manifesta affettuosità estesa anche ai minori stessi, rispetto ai quali il nuovo compagno della donna serbava un comportamento di confidenza e amorevolezza (Cass. III, n. 41483/2016). Diritto penitenziarioCfr. art. 609-bis Profili processualiGli istituti Il reato ex art. 609-quinquies, è procedibile di ufficio. La competenza appartiene al tribunale in composizione monocratica. Per il reato di corruzione di minorenne: a) è possibile disporre intercettazioni esclusivamente nel caso in cui ricorra l'aggravante di cui al quarto comma dell'art. 609-quinquies. Nei restanti casi non è possibile disporre intercettazioni; b) l'arresto in flagranza è facoltativo; non è consentito il fermo; c) è consentita l'applicazione della custodia in carcere (v. art. 391, comma 5, c.p.p.) e delle altre misure cautelari personali (v. art. 282-bis, comma 6, 288, comma 2, e 384-bis c.p.p.). BibliografiaBeltrani-Marino, Le nuove norme sulla violenza sessuale, Napoli, 1996; B. Romano, Reati contro la persona, III. Reati contro la libertà individuale, Milano 2015. |