Codice Penale art. 637 - Ingresso abusivo nel fondo altrui (1).

Roberto Carrelli Palombi di Montrone

Ingresso abusivo nel fondo altrui (1).

[I]. Chiunque senza necessità entra [614, 633] nel fondo altrui recinto da fosso, da siepe viva o da un altro stabile riparo è punito, a querela della persona offesa [120], con la multa fino a 103 euro [649] (2).

(1) V. art. 4 d.lg. 28 agosto 2000, n. 274, in tema di competenza penale del giudice di pace. V. inoltre la norma transitoria di cui all'art. 64 d.lg. n. 274, cit. Per le ipotesi di reato attribuite alla competenza del giudice di pace si applicano le pene pecuniarie vigenti (art. 521 d.lg., cit.).

(2) Per l'aumento delle pene, qualora il fatto sia commesso da persona sottoposta a misura di prevenzione, v. art. 71, d.lg. 6 settembre 2011, n. 159, che ha sostituito l'art. 7 1 l. 31 maggio 1965, n. 575.

competenza: Giudice di pace; Trib. monocratico (aggravanti ex art. 4 3 d.lg. n. 274 del 2000)

arresto: non consentito

fermo: non consentito

custodia cautelare in carcere: non consentita

altre misure cautelari personali: non consentite

procedibilità: a querela di parte

Inquadramento

L'oggetto giuridico del reato previsto dall'art. 637 c.p. è rappresentato dalla tutela del potere di godimento spettante al proprietario del fondo, al titolare di altro diritto reale o al titolare di un diritto di godimento fondato su un rapporto obbligatorio. Al riguardo la Cassazione ha avuto occasione di affermare che il diritto al godimento esclusivo dei fondi privati, tutelato dall'art. 637 c.p., viene violato — e il delitto e quindi perfetto — con la semplice introduzione del colpevole nel fondo, mediante il superamento dell'ostacolo costituito dalla recinzione, qualunque sia il motivo ultimo dell'agente e qualunque sia l'interesse, più o meno particolare, dell'avente diritto (Cass. II, n. 901/1966).

Soggetti

Soggetto attivo

Trattasi di un reato comune che può essere commesso da chiunque. Dalla formulazione della fattispecie criminosa sembrerebbe essere escluso dai possibili soggetti attivi del reato il proprietario del fondo, essendo espressamente previsto il requisito dell'altruità del fondo (Manzini, 615).

Soggetto passivo

Soggetto passivo può essere chiunque, persona fisica o giuridica, che abbia sul fondo interessato dall'ingresso abusivo un potere di godimento derivante dalla proprietà, da altro diritto reale o da un diritto personale (Antolisei, 404).

Elemento materiale

L'oggetto materiale del reato è costituito dall'altrui fondo, recinto da fosso, siepe viva o altro stabile riparo; potrà trattasi di un fondo rustico o anche di un fondo urbano, sempre che non si tratti della pertinenza di un'abitazione, nel qual caso la condotta di ingresso abusivo varrebbe ad integrare il diverso reato di violazione di domicilio.

Trattasi di un reato a forma libera, essendo indifferenti i mezzi e le modalità utilizzate per porre in essere la condotta vietata.

Per la sussistenza del reato, da un punto di vista materiale, è richiesta la sussistenza del requisito oggettivo dell'assenza di necessità dell'introduzione. Al riguardo si è precisato che il concetto di necessità di cui alla norma in esame non può confondersi con l'esimente dello stato di necessità di cui all'art. 54 ; in tal senso nell'art. 637  ci si intende riferire ad un qualsiasi motivo che abbia una propria concretezza secondo il giudizio corrente nella comunità sociale e che risponda ad un'esigenza il cui soddisfacimento sia tale da non comportare uno sproporzionato sacrificio dell'altrui ius escludendi (Cass. II, n. 38725/2009).                                                                                                               

Elemento psicologico

Per l'integrazione del reato, sul piano psicologico, è sufficiente il dolo generico consistente nella coscienza e volontà di entrare nel fondo altrui recintato nei modi previsti nell'art. 637 c.p., con la consapevolezza della mancanza di necessità dell'ingresso (FiandacaMusco, 259). Al riguardo si è ritenuto che il diritto al godimento esclusivo dei fondi privati, tutelato dall'art. 637 c.p., viene violato — e il delitto e quindi perfetto — con la semplice introduzione del colpevole nel fondo, mediante il superamento dell'ostacolo costituito dalla recinzione, qualunque sia il motivo ultimo dell'agente e qualunque sia l'interesse, più o meno particolare, dell'avente diritto.

Nel caso di specie si è ritenuto integrato il reato con ingresso senza biglietto e scavalcando la recinzione in un campo di motocross ove si svolgeva una manifestazione sportiva (Cass. II, n. 901/1966).

Consumazione

Trattasi di un reato istantaneo che viene a consumazione nel momento in cui l'agente si introduce nel fondo altrui, essendo irrilevante il fine perseguito dall'agente. È configurabile il tentativo.

Rapporti con altri reati

Il reato di ingresso abusivo nel fondo altrui può concorrere con quello di danneggiamento.

Si è ritenuto che integra il delitto di ingresso abusivo nel fondo altrui e non quello di invasione di terreni o edifici colui che a bordo del proprio veicolo transiti abusivamente, danneggiando la recinzione, attraverso il fondo altrui (Cass. II, n. 11544/2011).

Profili processuali

La procedibilità è a querela di parte.

Il delitto è punito con la multa fino ad € 103,00.

Bibliografia

Antolisei, Manuale di diritto penale, parte speciale, Milano, 1997; Fiandaca - Musco, Diritto penale, parte speciale II, Bologna, 1997; Manzini, Trattato di diritto penale italiano, Torino 1981; Marini, Delitti contro il patrimonio, Torino, 1999.

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