Codice Penale art. 640 quater - Applicabilità dell'articolo 322 ter 1 .Applicabilità dell'articolo 322 ter1. [I]. Nei casi di cui agli articoli 640, secondo comma, numeri 1 e 2-ter, 640-bis e 640-ter, secondo comma, con esclusione dell'ipotesi in cui il fatto è commesso con abuso della qualità di operatore del sistema, si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni contenute nell'articolo 322-ter2.
[1] Articolo inserito dall'art. 32l. 29 settembre 2000, n. 300. V. art. 15 l. n. 300, cit. [2] Comma modificato dall'art. 16, comma 1, lett. u) l. 28 giugno 2024, n. 90 che ha sostituito le parole «numeri 1 e 2-ter)» alle parole: «numero 1». InquadramentoL'art. 640-quater, introdotto dall'art. 2 comma 2 l. 29 settembre 2000 n. 300 come modificato dall'art. 16 comma 1 lett. u) l. 28 giugno 2024, n. 90, prevede l'applicabilità della confisca di cui all'art. 322- ter nei casi di cui agli artt. 640 comma 2 n. 1 e 2-ter, 640-bis e 640-ter comma 2 con esclusione del fatto commesso con abuso della qualità di operatore del sistema. Al riguardo la Cassazione ha affermato che, in tema di confisca per equivalente, le modifiche introdotte con la l. n. 190/2012 non hanno carattere innovativo rispetto al combinato disposto dall'art. 640-quater con l'art. 322-ter, in quanto, anche prima della novella, la misura ablatoria disposta per uno dei reati previsti dall'art. 640-quater poteva avere ad oggetto beni per un valore equivalente non solo al prezzo, ma anche al profitto del reato (Cass. II, n. 31299/2014). In applicazione del principio, la Cassazione ha ritenuto legittimamente adottato un provvedimento di sequestro preventivo del profitto del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche commesso in epoca antecedente all'entrata in vigore della l. n. 190/2012. In precedenza la giurisprudenza era diversamente orientata nel senso che era stato esclusa l'applicabilità della confisca per equivalente con riferimento a somme che siano state percepite anteriormente all'entrata in vigore delle norme che la consentono; di conseguenza si era affermato che l'inapplicabilità retroattiva delle disposizioni che prevedono la confisca per equivalente preclude la possibilità di disporre il sequestro dei beni di valore corrispondente al profitto del reato conseguito anteriormente all'entrata in vigore della l. n. 190/2012 (Cass. III, n. 30388/2011). Ed ancora si era affermato in modo chiarissimo che in tema di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, qualora il reato sia costituito da più violazioni commesse prima e dopo l'entrata in vigore della l. n. 300/2000 che ha previsto, introducendo l'art. 322-ter, la confisca per equivalente, la confisca medesima può eseguirsi solo relativamente alle violazioni commesse successivamente alla legge menzionata (Cass. II, n. 25910/2008). La confisca per equivalente disposta ai sensi dell'art. 640-quater (che richiama l'art. 322-ter) può riguardare contemporaneamente sia il prezzo che il profitto del reato presupposto (nella specie: truffa in danno di un ente pubblico), dovendosi intendere la «o» come congiunzione, ed essendo entrambi i predetti valori acquisiti in ragione dell'illecito commesso (Cass. II, n. 26792/2011). Si è ritenuto che il sequestro preventivo funzionale alla confisca disposta nelle forme per equivalente in relazione al reato di cui all'art. 640-bis può avere ad oggetto anche i beni acquisiti al patrimonio dell'indagato in epoca precedente all'entrata in vigore della l. n. 300/2000, che introducendo l'art. 640-quater, ha esteso la confisca prevista dall'art. 322 - anche alle ipotesi più gravi di truffa (Cass. II, n. 17584/2013). Nell'occasione la Cassazione ha precisato che la confisca per equivalente assolve ad una funzione ripristinatoria della situazione economica determinatasi a seguito del fatto illecito ed è finalizzata a sottrarre al patrimonio del reo beni per un valore corrispondente al profitto del reato, sicché è irrilevante l'epoca di acquisto dei beni oggetto della misura ablatoria. Si è ritenuto che il sequestro preventivo funzionale alla confisca, prevista dal combinato disposto degli artt. 322-ter e 640-quater, è applicabile anche al reato di frode informatica aggravato per essere stato il fatto commesso con abuso della qualità di operatore del sistema, se tale aggravante concorre con quella prevista dal numero 1) del comma 2 dell'art. 640 (Cass. VI, n. 8755/2009). CasisticaIntegrale restituzione all'erario La Cassazione ha affermato che in tema di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, la confisca del profitto non può essere disposta nel caso di restituzione integrale all'erario della somma anticipata dallo Stato, giacché tale comportamento elimina in radice l'oggetto della misura ablatoria che, se disposta, comporterebbe una duplicazione sanzionatoria contrastante i principi dettati dagli articoli 3, 23 e 25 Cost. ai quali l'interpretazione dell'art. 640-quater c.p. deve conformarsi (Cass. III, n. 44446/2013); nel caso concreto la restituzione del profitto e la correlata eliminazione del danno erariale erano avvenuti mediante l'escussione di una polizza fideiussoria bancaria prestata dallo stesso imputato. Nello stesso senso si è affermato che, in tema di responsabilità degli enti, l'utilità economica ricavata dalla persona giuridica a seguito della consumazione di una truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, non può essere confiscata come profitto del reato, nemmeno per equivalente, quando la stessa sia stata già restituita al soggetto danneggiato (Cass. II, n. 29512/2015). Contributi dell’Unione Europea all’agricoltura. Confisca per equivalente; modalità di determinazione del profitto La Cassazione ha stabilito che, in tema di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, il profitto del reato di cui all'art. 640-quater, commesso dal soggetto che abbia intenzionalmente dichiarato una superficie agricola maggiore di quella reale per conseguire indebitamente i contributi previsti dal regolamento (CE) n. 1122/2009 della Commissione del 30 novembre 2009, deve essere quantificato nella misura dell'intera somma percepita, e non soltanto della minor quota corrispondente alla divergenza tra la superficie agricola dichiarata e quella accertata, in quanto, per l'ipotesi di dichiarazione intenzionalmente non veritiera nel senso indicato, l'art. 60 reg. cit. prevede la perdita dell'intero aiuto (Cass. II, n. 52808/2016).
BibliografiaV. sub artt. 640-bis e 640-ter. |