Codice Penale art. 682 - Ingresso arbitrario in luoghi, ove l'accesso è vietato nell'interesse militare dello Stato.

Roberto Carrelli Palombi di Montrone

Ingresso arbitrario in luoghi, ove l'accesso è vietato nell'interesse militare dello Stato.

[I]. Chiunque s'introduce in luoghi, nei quali l'accesso è vietato nell'interesse militare dello Stato, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato [260], con l'arresto da tre mesi a un anno, ovvero con l'ammenda da 51 euro a 309 euro.

[II]. Le disposizioni del primo comma si applicano, altresì, agli immobili adibiti a sedi di ufficio, di reparto o a deposito di materiali dell'Amministrazione della pubblica sicurezza, il cui accesso è vietato per ragioni di sicurezza pubblica (1).

(1) Comma inserito dall'art. 7, comma 4, d.l. 14 agosto 2013 n. 93, conv. con modif. dalla l. 15 ottobre 2013 n. 119.

Inquadramento

L'interesse protetto dall'art. 682 è stato individuato nella tutela della segretezza o della riservatezza di luoghi militari e, quindi, nella prevenzione dei delitti di spionaggio militare (Manzini, X, 561).

La giurisprudenza ha, però escluso, che la norma in esame sia posta esclusivamente a tutela preventiva del segreto militare; difatti, ha precisato la Cassazione, la norma fa riferimento generico all'interesse militare dello Stato, per cui la valutazione delle esigenze da tutelare è rimessa all'autorità che istituisce il divieto; a ciò consegue che la sanzione penale è correlata ad un ingresso in un luogo vietato ed è prevista per il solo fatto che un divieto sia stato legittimamente imposto, indipendentemente dalle ragioni che in concreto hanno determinato la limitazione dell'accesso nella zona militare (Cass. I, n. 2350/1997).

Elemento materiale

La condotta punita consiste nel fatto di introdursi in luoghi nei quali l'accesso è vietato nell'interesse militare dello Stato. La dottrina ha, al riguardo, parlato di un reato di mero pericolo e di pericolo remoto, cioè il pericolo dello spionaggio militare. Il divieto d'accesso deve derivare da provvedimenti impositivi legittimi adottatati con una legge speciale o con un provvedimento dell'autorità competente (Cass. I, n. 9141/1996).

L'art. 682 è una norma di carattere sussidiario destinata a trovare applicazione solo quando il fatto non costituisca più grave reato e quindi, in particolare, quando non sia configurabile il delitto di cui all'art. 260 (introduzione clandestina in luoghi militari e possesso ingiustificato di mezzi di spionaggio) — o quello di cui all'art. 90 c.p.m.p. (esecuzione indebita di disegni; introduzione clandestina in luoghi militari e possesso ingiustificato di mezzi di spionaggio). In tale direzione si è ritenuto che l'introduzione abusiva deve avvenire senza clandestinità né inganno, perché, in presenza di tali elementi, troverà applicazione l'ipotesi delittuosa di cui all'art. 260.

Elemento psicologico

La dottrina ritiene necessario, per la configurazione dell'elemento soggettivo del reato, che l'agente sia a conoscenza dell'esistenza del divieto, pur non essendo richiesta la consapevolezza che il divieto sia posto a tutela dell'interesse militare dello Stato e la mancata conoscenza potrà derivare anche da colpa.

Rapporti con altri reati

Il reato in esame di distingue dal delitto di ingresso abusivo in un fondo chiuso altrui previsto dall'art. 637 sia per il diverso oggetto giuridico, sia per la natura dei luoghi, sia perché, per la contravvenzione, basta che l'accesso al luogo sia vietato, senza che occorra che il luogo sia anche chiuso.

Profili processuali

Il reato di ingresso arbitrario in luoghi ove l'accesso è vietato nell'interesse dello Stato è procedibile d'ufficio.

 

Bibliografia

Antolisei, Manuale di diritto penale parte speciale II, Milano, 1991; Manzini, Trattato di diritto penale italiano, Torino, 1981; Vigna-Bellagamba, Le contravvenzioni al codice penale, Milano, 1974.

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