Codice Penale art. 730 - Somministrazione a minori di sostanze velenose o nocive.Somministrazione a minori di sostanze velenose o nocive. [I]. Chiunque, essendo autorizzato alla vendita o al commercio di medicinali, consegna a persona minore degli anni sedici sostanze velenose o stupefacenti, anche su prescrizione medica, è punito con l'ammenda fino a 516 euro [689] (1). [II]. Soggiace all'ammenda fino a 103 euro chi vende o somministra tabacco a persona minore degli anni quattordici. (1) V. anche art. 44 d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309. InquadramentoLa contravvenzione prevista dall'art. 730 è rivolta a tutelare la salute dei soggetti minori di anni sedici, prevenendo, con l'ipotesi prevista nel primo comma, che gli stessi facciano uso di sostanze velenose; con l'ipotesi prevista nel secondo comma si mira, invece, a tutelare la salute di soggetti minori di anni quattordici, vietando la somministrazione agli stessi di tabacco. Soggetto attivoL'ipotesi prevista nell'art. 730 comma 1 costituisce un reato proprio, che può essere commesso solo dal soggetto che sia autorizzato alla vendita o al commercio di medicinali. Si tratta, quindi, dei farmacisti, ivi compresi coloro che legalmente rappresentano o sostituiscono il titolare (Manzini X, 1143). Ma possono commettere il reato anche i produttori e grossisti di medicinali, che sono autorizzati a vendere soltanto alle farmacie, ed i commercianti di prodotti chimici. L'ipotesi prevista nell'art. 730 comma 2 ha, invece, natura di reato comune, nel senso che può essere commesso da chiunque. Elemento materialeCome si è detto nell'art. 730 sono previste due ipotesi di reato. Nella prima l'elemento materiale consiste nella consegna a persona minore di anni sedici di sostanze velenose. La norma incriminatrice fa riferimento anche alla consegna al minore di sostanze stupefacenti, ma, per questa parte, deve ritenersi tacitamente abrogata dall'art. 44 l. 22 dicembre 1975 n. 685; oggi la materia è disciplinata dall'art. 44 d.P.R. 9 ottobre 1990 n. 309 che prevede il divieto di consegna a persona minore o inferma di mente di sostanze o preparazioni stupefacenti o psicotrope. La dottrina definisce le sostanze velenose come quelle idonee a produrre lesioni personali o la morte aggredendo gli organi del corpo o operando sulle funzioni necessarie per la vita animale in virtù del loro potere tossico (Vigna-Bellagamba, 239). Nell'ipotesi prevista nell'art. 730 comma 2 l'elemento materiale consiste nel vendere o somministrare tabacco a persona minore di anni quattordici. Deve, al riguardo, evidenziarsi che la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'art. 20 l. 8 agosto 1977 n. 556, sollevata in riferimento agli artt. 3, 31 e 32 Cost., escludendo che l'installazione di distributori automatici di sigarette all'esterno delle rivendite di generi di monopolio o nelle immediate loro adiacenze possa integrare la contravvenzione prevista dall'art. 730 comma 2 (C. cost. n. 49/1985). Elemento soggettivoPer l'integrazione del reato, da un punto di vista soggettivo, non è necessario il dolo, ma è sufficiente la colpa. Si è ritenuto che l'errore sull'età della persona alla quale le cose sono consegnate, vendute o somministrate scrimina il fatto solo se non è stato determinato da colpa (Manzini X, 1155). La norma, comunque, impone, sia pure implicitamente, a colui che è autorizzato alla vendita o al commercio di medicinali di accertare l'età della persona alla quale consegna sostanze velenose. ConsumazioneIl reato viene a consumazione nel tempo e nel luogo ove avviene la consegna, la vendita o la somministrazione al minore delle cose previste nell'art. 730 (Manzini X, 1153). Con particolare riferimento all'ipotesi prevista dall'art. 730 comma 2, si è precisato che, ai fini dell'integrazione del reato, occorra la consegna del tabacco, non essendo sufficiente il raggiungimento fra venditore ed acquirente dell'accordo sulla cosa e sul prezzo (Manzini X, 1153). Nel caso in cui siano più i minori ai quali le cose vengono consegnate, si configureranno tanti reati, quanti sono i minori. Il minore al quale le cose sono consegnate, vendute o somministrate non concorre nel reato in nessuna delle due ipotesi previste nella fattispecie incriminatrice, in quanto si tratta del soggetto portatore dell'interesse protetto dalla norma. CasisticaDistributori automatici di sigarette Coordinando l'art 730 comma 2 c.p., che punisce la vendita o la somministrazione di tabacco a minori di anni quattordici con la successiva legislazione, che consente l'impiego in luogo aperto al pubblico dei distributori automatici di sigarette, ne discende che e legittima l'offerta al pubblico di sigarette, mediante macchine automatiche appositamente autorizzate, in quanto tale offerta non realizza un atto concreto di vendita o somministrazione di sigarette (Cass. VI, n. 55/1978). Profili processualiIl reato è procedibile d'ufficio. In entrambe le ipotesi è ammessa l'oblazione ai sensi dell'art. 162 c.p. BibliografiaAntolisei, Manuale di diritto penale parte speciale II, Milano, 1999; Manzini, Trattato di diritto penale italiano, Torino, 1981; Vigna-Bellagamba, Le contravvenzioni nel codice penale, Milano, 1974. |