Codice Civile art. 12 - [Persone giuridiche private] (1).[Persone giuridiche private] (1). (1) Articolo abrogato dall'art. 11 d.P.R. 10 febbraio 2000, n. 361. Il testo recitava: «[I]. Le associazioni, le fondazioni e le altre istituzioni di carattere privato acquistano la personalità giuridica mediante il riconoscimento concesso con decreto del Presidente della Repubblica. [II]. Per determinate categorie di enti che esercitano la loro attività nell'ambito della provincia, il Governo può delegare ai prefetti la facoltà di riconoscerli con loro decreto». InquadramentoL'art. 12 regolava l'acquisto della personalità giuridica da parte delle persone giuridiche private, realizzato attraverso l'istituto del riconoscimento. Nella disposizione previgente, le associazioni, le fondazioni e le altre istituzioni di carattere privato acquistavano “la personalità giuridica mediante il riconoscimento concesso con decreto del presidente della Repubblica”. Per determinate categorie di enti, il Governo poteva delegare ai prefetti la facoltà di riconoscerli con loro decreto. L'intero addentellato normativo è stato espunto dal sistema codicistico con il d.P.R. n. 361/2000 che oggi enuclea la nuova disciplina vigente. Regime giuridico vigenteLa disciplina sostitutiva dell'art. 12 è oggi contenuta nel d.P.R. n. 361/2000: le associazioni, le fondazioni e le altre istituzioni di carattere privato acquistano la personalità giuridica mediante il riconoscimento determinato dall'iscrizione nel registro delle persone giuridiche, istituito presso le prefetture (art. 1, comma 1, d.P.R. n. 361/2000). La domanda per il riconoscimento di una persona giuridica, sottoscritta dal fondatore ovvero da coloro ai quali è conferita la rappresentanza dell'ente, è presentata alla prefettura nella cui provincia è stabilita la sede dell'ente. Ai fini del riconoscimento è necessario che siano state soddisfatte le condizioni previste da norme di legge o di regolamento per la costituzione dell'ente, che lo scopo sia possibile e lecito e che il patrimonio risulti adeguato alla realizzazione dello scopo. Una volta presentata la domanda, il Prefetto provvede all'iscrizione entro centoventi giorni. Se, però, dovesse ravvisare ragioni ostative all'iscrizione ovvero la necessità di integrare la documentazione presentata, entro il medesimo termine ne dà motivata comunicazione ai richiedenti, i quali, nei successivi trenta giorni, possono presentare memorie e documenti. Se, nell'ulteriore termine di trenta giorni, il prefetto non comunica ai richiedenti il motivato diniego ovvero non provvede all'iscrizione, questa si intende negata. Il riconoscimento delle fondazioni istituite per testamento può essere concesso dal prefetto, d'ufficio, in caso di ingiustificata inerzia del soggetto abilitato alla presentazione della domanda (art. 1 comma 7, d.P.R. n. 361/2000). Per il riconoscimento delle persone giuridiche che operano nelle materie di competenza del Ministero per i beni e le attività culturali è necessario il preventivo parere della stessa amministrazione, da esprimersi nel termine di sessanta giorni dalla richiesta del prefetto. In mancanza del parere il prefetto procede comunque alla coltivazione del procedimento, seguendo il suo percorso fisiologico. Ai sensi dell'art. 7 comma 1, d.P.R. 361/2000, “il riconoscimento delle persone giuridiche private che operano nelle materie attribuite alla competenza delle regioni dall'articolo 14 d.P.R. n. 616/1977, e le cui finalità statutarie si esauriscono nell'ambito di una sola regione, è determinato dall'iscrizione nel registro delle persone giuridiche istituito presso la stessa regione”. In questo caso, dunque, il registro è regionale. In conclusione, al lume delle nuove norme, occorre constatare come sia stato soppresso il registro delle persone giuridiche tenuto dai Tribunali e siano stati istituiti un registro regionale ed uno prefettizio. Terzo settore, enti no-profitCon il d.lgs. n. 117/2017 (da ultimo modificato dal d.lgs. n. 105/2018), il Legislatore ha dato corpo al “codice del Terzo settore”, a norma dell'art. 1, comma 2, lett. b), della l. n. 106/2016. Questo codice riconosce «il valore e la funzione sociale degli enti del Terzo settore, dell'associazionismo, dell'attività di volontariato e della cultura e pratica del dono quali espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo» e ne promuove «lo sviluppo salvaguardandone la spontaneità ed autonomia», favorendo «l'apporto originale per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, anche mediante forme di collaborazione con lo Stato, le Regioni, le Province autonome e gli enti locali». Ai sensi dell'art. 4 del Codice, sono enti del Terzo settore le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le associazioni, riconosciute o non riconosciute, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi, ed iscritti nel registro unico nazionale del Terzo settore. Imprese e pubblicitàLe imprese sono, in linea di principio, persone giuridiche private. Esse sono sottoposte a un regime tipico di pubblicità legale, mediante l'iscrizione nel registro imprese. Il Registro Imprese può essere definito come l'anagrafe delle imprese: vi si trovano infatti i dati (costituzione, modifica, cessazione) di tutte le imprese con qualsiasi forma giuridica e settore di attività economica, con sede o unità locali sul territorio nazionale, nonché degli altri soggetti previsti dalla legge. Il Registro Imprese contiene tutte le principali informazioni relative alle imprese (denominazione, statuto, amministratori, sede, eccetera) e tutti i successivi eventi che le hanno interessate dopo l'iscrizione (ad es. modifiche dello statuto e di cariche sociali, trasferimento di sede, liquidazione, procedure concorsuali, eccetera). Il Registro Imprese fornisce quindi un quadro completo della situazione giuridica di ciascuna impresa ed è un archivio fondamentale per l'elaborazione di indicatori di sviluppo economico ed imprenditoriale in ogni area di appartenenza. Nel Registro Imprese sono iscritti i soggetti previsti dalla legge, tra cui in particolare: gli imprenditori individuali, le società commerciali, i consorzi con attività esterna e le società consortili, i gruppi europei di interesse economico, gli enti pubblici che hanno per oggetto esclusivo o principale un'attività commerciale, le società costituite all'estero che hanno nel territorio italiano la sede dell'amministrazione o l'oggetto principale dell'impresa (soggette alla legge italiana ai sensi della l. n. 218/1995), le società cooperative, le società estere con sede secondaria in Italia, le aziende speciali degli enti locali, gli imprenditori agricoli, i piccoli imprenditori, tra cui rientrano anche i coltivatori diretti, le società semplici, le società tra avvocati, le organizzazioni con qualifica di impresa sociale, le società che esercitano attività di direzione e coordinamento e quelle che vi sono soggette (v. registroimprese.it). BibliografiaBessone, Istituzioni di diritto privato, Torino, 2013;; Cendon (a cura di), Commentario al codice civile. Artt. 1 - 142, Milano, 2009; Casetta, Manuale di diritto amministrativo, Milano, 2014; Cian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Galgano, Trattato di Diritto Civile, Padova, 2014; Perlingieri P., Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Sandulli, Manuale di Diritto Amministrativo, Napoli, 1989. |