Codice Civile art. 46 - Sede delle persone giuridiche.Sede delle persone giuridiche. [I]. Quando la legge fa dipendere determinati effetti dalla residenza o dal domicilio, per le persone giuridiche si ha riguardo al luogo in cui è stabilita la loro sede [16, 19 1; 145 c.p.c.]. [II]. Nei casi in cui la sede stabilita ai sensi dell'articolo 16 o la sede risultante dal registro è diversa da quella effettiva, i terzi possono considerare come sede della persona giuridica anche questa ultima. InquadramentoQuando la legge fa dipendere determinati effetti dalla residenza o dal domicilio, l'art. 46, per le persone giuridiche, prevede si abbia riguardo «al luogo in cui è stabilita la loro sede» ossia il riferimento topico in cui l'ente svolge la sua attività direzionale (Cian, Trabucchi, 140). La norma non distingue tra “domicilio” e “residenza” poiché, per le persone giuridiche, non avrebbe senso parlare di luogo di “dimora” trattandosi di enti immateriali. La sede della persona giuridica è assistita da una pubblicità legale, garantita dall'art. 4 d.P.R. n. 361/2000, dalla sua iscrizione nel registro delle persone giuridiche. Inoltre, ai sensi dell'art. 16, la sede deve risultare nell'atto costitutivo e nello statuto. Può capitare che le due menzioni non corrispondano alla sede poi effettiva: ai sensi dell'art. 45 comma 2, nei casi in cui la sede stabilita ai sensi dell'art. 16 o la sede risultante dal registro è diversa da quella effettiva, i terzi possono considerare come sede della persona giuridica anche quest'ultima. Sede della persona giuridicaIn linea di principio, la sede “legale” è quella assistita da pubblicità ex lege ossia la sede che risulta dall'atto costitutivo e dallo statuto nonché dal registro delle persone giuridiche. La sede “effettiva” della persona giuridica è il luogo di concreto svolgimento delle attività amministrative, di direzione dell'ente e di convocazione delle assemblee e, quindi, il luogo stabilmente utilizzato per l'accentramento, nei rapporti interni e con i terzi, degli organi e degli uffici dell'ente in vista del compimento degli affari e dell'impulso dell'attività dell'ente stesso (v. ex multis, Cass. n. 36350/2022; Cass. n. 15184/2019; Cass. n. 6559/2014; Cass. n. 2869/2013). Essa, quale centro direzionale, organizzativo ed amministrativo della persona giuridica, si presume coincidente con la sede legale quando non risultino in contrario elementi sicuri e concreti (Cass. n. 12577/12; Cass. n. 4626/90; Cass. n. 2187/83), tutelandosi, in tal guisa, la posizione dei terzi che fanno affidamento sulle risultanze del registro delle imprese. L'ente può anche avere sedi secondarie: queste sedi, in genere, non godono di una è particolare autonomia e devono sottostare alle direttive di fondo impartite dalla sede principale. La giurisprudenza ha chiarito che l'art. 46 non è applicabile all'ente condominiale: il condominio di edifici, infatti, non è una persona giuridica, ma un ente di gestione e non ha, pertanto, una sede in senso tecnico; pertanto, ove non abbia designato, nell'ambito dell'edificio, un luogo espressamente destinato e di fatto utilizzato per l'organizzazione e lo svolgimento della gestione condominiale, ha il domicilio coincidente con quello privato dell'amministratore che lo rappresenta (Cass. n. 16141/2005). Sotto il profilo tributario, la Corte di Cassazione ha chiarito che, l'art. 73, comma 3, del d.P.R. n. 917 del 1986 individua i criteri di collegamento (la sede legale, la sede dell'amministrazione o l'oggetto principale), paritetici ed alternativi, delle società e degli enti con il territorio dello Stato, la cui ricorrenza, per la maggior parte del periodo d'imposta, determina la residenza in Italia e l'assoggettamento alla potestà impositiva del fisco italiano, a prescindere dall'accertamento di un'eventuale finalità elusiva della contribuente, che sia volta a perseguire uno specifico vantaggio fiscale che altrimenti non le spetterebbe (Cass.n. 23150/2022). Sede legale e sede effettivaSede legale e sede effettiva possono non coincidere: a tutela dei terzi, in questo caso, la sede effettiva è equiparata a quella legale. La giurisprudenza della S.C. ha acclarato che il principio contenuto nell'art. 46, comma 2, secondo cui in caso di divergenza tra la sede legale e la sede effettiva i terzi possono considerare come sede della persona giuridica anche quest'ultima, ha valenza generale, nel senso che individua qual è il concetto di «sede», al quale fare riferimento in tutti i casi in cui questo venga in rilievo, anche con riferimento alla competenza per territorio (Cass. n. 1813/2014). L'art. 46, pertanto, ha effetto anche ai fini della competenza ex art. 19 c.p.c. A proposito, la Cassazione ha affermato che, in tema di risarcimento del danno extracontrattuale per lesione del diritto alla reputazione di una persona giuridica, il «forum commissi delicti», ai fini della individuazione del giudice territorialmente competente a decidere la causa a norma dell'art. 20 c.p.c., va individuato nel luogo di verificazione dei lamentati danni in conseguenza dell'evento diffamatorio, e quindi coincide con il luogo in cui il soggetto offeso ha il proprio domicilio, atteso che, essendo il domicilio la sede principale degli affari e degli interessi, esso rappresenta il luogo in cui si realizzano le ricadute negative dell'offesa alla reputazione. BibliografiaCian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Sesta (a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015. |