Codice Civile art. 48 - Curatore dello scomparso.Curatore dello scomparso. [I]. Quando una persona non è più comparsa nel luogo del suo ultimo domicilio [43] o dell'ultima sua residenza [43 2] e non se ne hanno più notizie, il tribunale dell'ultimo domicilio o dell'ultima residenza, su istanza degli interessati o dei presunti successori legittimi o del pubblico ministero [69 c.p.c.], può nominare un curatore che rappresenti la persona in giudizio o nella formazione degli inventari e dei conti e nelle liquidazioni o divisioni in cui sia interessata, e può dare gli altri provvedimenti necessari alla conservazione del patrimonio dello scomparso [721 c.p.c.; 206 ss., 834 ss. c. nav.]. [II]. Se vi è un legale rappresentante, non si fa luogo alla nomina del curatore. Se vi è un procuratore, il tribunale provvede soltanto per gli atti che il medesimo non può fare. InquadramentoGli artt. 48-73 regolano vicende anomale nella vita delle persone fisiche e, segnatamente, la scomparsa, l'assenza e la morte presunta. La persona si considera “scomparsa” quanto non è più comparsa nel luogo del suo ultimo domicilio o dell'ultima sua residenza e non se ne hanno più notizie. La scomparsa è un fatto giuridico che si identifica nella irreperibilità della persona, di cui si siano perdute le tracce oltre quel periodo di tempo che, secondo le circostanze, può essere giustificato dai normali allontanamenti della persona per ragioni di lavoro, di salute, di svago (Bianca C. M., 2014, 120). L'allontanamento della persona dalla sua sede non è, però, elemento sufficiente per la scomparsa occorrendo, altresì, che esso allontanamento abbia generato una situazione di incertezza sulla sorte della persona (ubi sit et an sit; v. Romagnoli, in Comm. S. B., 1970, 82). Scomparsa della persona fisicaLa ratio dell'istituto, di applicazione relativamente scarsa, consiste nell'approntare gli strumenti necessari alla «conservazione del patrimonio», determinandosi, con la scomparsa, una situazione di quiescenza dei rapporti giuridici facenti capo allo scomparso, senza immissione neppure temporanea degli eredi nel possesso dei beni, né liberazione o sospensione delle obbligazioni assunte nei confronti dello scomparso (ex plurimis, Cass. n. 1253/2005). È, però, istituto che tutela anche i terzi, colpiti negativamente dal fatto della scomparsa. La mancanza assoluta di notizie in ordine ad un soggetto allontanatosi dal luogo del suo ultimo domicilio (an et ubi sit) determina, infatti, una paralisi di attività per chi vanta diritti o abbia aspettative nei confronti dello scomparso, privo di un rappresentante legale o di un procuratore (Cass. n. 1906/1974). L'art. 48 introduce uno strumento giuridico ad hoc per far fronte a questa situazione: a essa è possibile ovviare attraverso l'emanazione di un provvedimento giudiziale di nomina di un curatore speciale, nei cui confronti è consentito instaurare un regolare rapporto processuale. La designazione del curatore speciale è, invero, eventuale: ad essa non si fa riferimento se già esiste un legale rappresentante; inoltre, se è stato designato già un procuratore, la nomina del curatore può intervenire soltanto per gli atti che il procuratore medesimo non può fare. Nel caso in cui sia necessaria la curatela speciale, essa può essere aperta facendo ricorso al Tribunale dell'ultimo domicilio o dell'ultima residenza della persona scomparsa su istanza degli interessati, dei presunti successori o del pubblico ministero. Per effetto della nomina, il curatore rappresenta la persona scomparsa in giudizio o nella formazione degli inventari e dei conti e nelle liquidazioni o divisioni in cui sia interessata, e può dare gli altri provvedimenti necessari alla conservazione del patrimonio dello scomparso. La nomina del curatore speciale non produce, di per sé, conseguenze sulla legittimazione passiva del soggetto ovvero sulla sua capacità processuale, con la conseguenza che ove tale nomina non sia stata formalmente comunicata a colui che agisce, legittimamente la domanda viene proposta nei confronti dello scomparso, essendo onere del curatore rendere noto il potere di rappresentanza e costituirsi al suo posto (Cass. n. 7364/ 1991). Il fatto giuridico della scomparsa si differenzia in modo importante dal fatto giuridico della assenza: la scomparsa consente di nominare un curatore che rappresenti lo scomparso in giudizio ovvero in determinati negozi od operazioni e di impartire altri provvedimenti necessari alla conservazione del suo patrimonio, ma, a differenza di quanto si verifica in conseguenza della dichiarazione di assenza o di morte presunta, non incide sulla capacità o sugli status del soggetto, e neppure sulla generalità dei rapporti che a lui fanno capo, unitariamente considerati (Cass. n. 2672/1983). Curatore specialeIl curatore speciale dello scomparso è titolare di un ufficio di diritto privato (Cian, Trabucchi (a cura di), 144). La sua designazione, in difetto di specificazioni, munisce il rappresentante del potere di compiere tutti gli atti di ordinaria amministrazione necessari alla conservazione del patrimonio, dovendosi ritenere l'elencazione contenuta nell'art. 48 comma I, come meramente esemplificativa. Il curatore può anche porre in essere atti di straordinaria amministrazione ma, in questo caso, è necessaria una specifica autorizzazione del Tribunale. L'inciso “conservazione del patrimonio” è interpretato dalla S.C. come assunzione di tutte le misure necessarie ad evitare la distruzione della ricchezza, conseguente allo stato di incertezza che si determina nei rapporti giuridici che fanno capo allo scomparso, là dove gli strumenti per raggiungere lo scopo non possono che essere individuati in funzione sia della complessità dei rapporti patrimoniali facenti capo allo scomparso, sia del contesto economico di riferimento (Cass. n. 4081/2014). La conservazione del patrimonio dello scomparso può implicare la «gestione» di attività economiche anche molto complesse come, ad esempio, la gestione di enti societari (v. Cass. n. 4081/2014 cit.). La curatela speciale cessa ipso iure ove lo scomparso faccia ritorno ma anche nel caso in cui diventi nota la morte del medesimo. Compenso del curatore Il curatore speciale dello scomparso ha diritto a un compenso per l'attività svolta. In linea di principio, questa attività può essere liquidata in via equitativa: tuttavia, ove il curatore appartenga a un determinato albo professionale (avvocato, commercialista, etc.) dovrà applicarsi la norma generale in materia di contratto d'opera intellettuale, ossia l'art. 2233, comma 1 e, per l'effetto, ove il compenso stesso non sia stato pattuito tra le parti, né sia determinabile in base a tariffe o usi, il giudice dovrà acquisire il parere dell'associazione professionale di appartenenza (Cass. n. 4081/2014). Profili processualiLa dichiarazione di scomparsa è pronunciata dal Tribunale, su ricorso degli interessati, sentito il pubblico ministero. Un'opinione largamente diffusa predica la competenza dell'ultimo domicilio e, solo in mancanza, quella dell'ultima residenza così interpretando la norma nel senso della sussidiarietà dell'un criterio rispetto all'altro (Jannuzzi - Lorefice, 2004, 271). Ove i luoghi di ultima residenza e domicilio non siano conosciuti, la competenza a pronunziare la dichiarazione di morte presunta spetta, in analogia a quanto dispone l'art 18 c.p.c., al tribunale del luogo in cui risiede colui che ha chiesto tale dichiarazione (Cass. n. 1588/1962). Nel giudizio promosso nei confronti del curatore dello scomparso è da ritenere valida la notifica eseguita nei suoi confronti anche qualora venga successivamente accertato che la morte dello scomparso è avvenuta in epoca antecedente alla notifica della citazione, essendo onere del notificante eseguire la notificazione nei confronti del soggetto legittimato a riceverla (Cass. n. 11181/2021). BibliografiaBuffone, Gattuso, Winkler, Unioen civile e convivenza, Milano, 2017;Callegari, Assenza in Nss. D. I., I, 2, Torino, 1957; Cian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Giorgianni, La dichiarazione di morte presunta, Milano, 1943; Jannuzzi - Lorefice, Manuale della volontaria giurisdizione, Milano, 2004; Jannuzzi - Lorefice, La volontaria giurisdizione, Milano, 2006; Montei, Detenzione, in Nss. D. I., V, Torino, 1960; Omodei - Salé, La detenzione e le detenzioni: unità e pluralismo nelle situazioni di fatto contrapposte al possesso, Padova, 2012; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Preite, Cagnazzo, Atti notarili - Volontaria giurisdizione 1 - Il procedimento. Incapaci, scomparsa, assenza e dichiarazione di morte presunta, Torino, 2012; Sesta (a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015; Zaccaria, Faccioli, Omodei Salè, Tescaro, Commentario all'ordinamento dello stato civile, Sant'Arcangelo di Romagna, 2013. |