Codice Civile art. 84 - Età (1).Età (1). [I]. I minori di età non possono contrarre matrimonio [2] (2). [II]. Il tribunale, su istanza dell'interessato, accertata la sua maturità psico-fisica e la fondatezza delle ragioni addotte, sentito il pubblico ministero, i genitori o il tutore, può con decreto emesso in camera di consiglio ammettere per gravi motivi al matrimonio chi abbia compiuto i sedici anni [90, 165, 183; 38 att.; 737 ss. c.p.c.]. [III]. Il decreto è comunicato al pubblico ministero, agli sposi, ai genitori e al tutore. [IV]. Contro il decreto può essere proposto reclamo, con ricorso alla corte d'appello, nel termine perentorio di dieci giorni dalla comunicazione [38 4 att.; 739, 740 c.p.c.]. [V]. La corte d'appello decide con ordinanza non impugnabile, emessa in camera di consiglio. [VI]. Il decreto acquista efficacia quando è decorso il termine previsto nel quarto comma, senza che sia stato proposto reclamo [741 c.p.c.]. (1) Articolo così sostituito dall'art. 4 l. 19 maggio 1975, n. 151. (2) V. art. 8 Accordo 18 febbraio 1984 ratificato e reso esecutivo con l. 25 marzo 1985, n. 121. InquadramentoIl matrimonio civile — celebrato davanti all'ufficiale dello Stato Civile — richiede che il nubendo goda della maggiore età, che ovviamente può essere conseguita fino al momento della celebrazione del vincolo. La dottrina tende a inquadrare l'incapacità del minore a contrarre matrimonio in termini di incapacità di agire, poiché per effetto del negozio matrimoniale questi acquista la capacità di compiere atti giuridici. Non convince la tesi che predica una incapacità giuridica di carattere speciale poiché la disciplina di cui all'art. 117, ove permette la sanabilità del vizio, consente di accostare il difetto di età ad una causa di annullabilità scaturente da incapacità di agire piuttosto che ad una forma di incapacità giuridica (Ferrando, 293). In tale prospettiva, l'autorizzazione alle nozze si configura come ipotesi eccezionale di capacità di agire, anticipata e accordata al minore in vista del compimento si un singolo e specifico atto (Sesta, 321). Con il decreto di cui all'art. 84 il tribunale o la corte d'appello nominano, se le circostanze lo esigono, un curatore speciale che assista il minore nella stipulazione delle convenzioni matrimoniali (v. art. 90). Impedimenti matrimoniali. EtàPer contrarre matrimonio civile occorre che gli sposi abbiano determinati requisiti legali, positivi e negativi. Questi requisiti risultano da proibizioni legali tradizionalmente conosciute come impedimenti matrimoniali (Bianca C. M., 2014, 728): alcuni di questi impedimenti sono dispensabili (cioè suscettibili di essere rimossi mediante autorizzazione del Tribunale, concessa nell'esercizio di una attività di volontaria giurisdizione). Altri impedimenti sono non dispensabili. Tra questi impedimenti rientrano: l'interdizione, la mancanza di stato libero, la parentela, l'affinità, l'adozione (nei limiti previsti dalla legge), il delitto (ex art. 88). L'età può rientrare in entrambe le categorie: l'impedimento legato all'età non è dispensabile quando la persona ha meno di 16 anni; compiuti 16 anni, questo impedimento è dispensabile con autorizzazione giudiziale. Le conseguenze che discendono dalla violazione delle norme in materia di impedimenti sono contenute nell'art. 117 Sussistono dubbi in merito all'applicazione del regime in parola al minore straniero, là dove ad esempio la legge straniera preveda per il matrimonio una età diversa e inferiore agli anni 18. Deve, invero, ritenersi che l'art. 84, nell'attuale contesto ordinamentale, corrisponda anche a una visione “protettiva” del minore e innesti un regime giuridico di ordine pubblico teso soprattutto ad evitare che i minori possa essere “oggetto” del matrimonio piuttosto che soggetto. Si tratta, pertanto, di un regime giuridico vincolante anche per i minori stranieri. Costrizione o induzione al matrimonioLe persone di minore età e quelle vulnerabili sono più esposte a fenomeni di mercificio che sovente si traducono in matrimoni forzati, per induzione o vera e propria costruzione. In tempi recenti, il Legislatore, con la l. n. 69/2019 (cd. Codice rosso) ha introdotto nel codice penale una fattispecie incriminatrice ad hoc: l'art. 558-bis c.p. In virtù di questo nuovo delitto, “chiunque, con violenza o minaccia, costringe una persona a contrarre matrimonio o unione civile è punito con la reclusione da uno a cinque anni”. La stessa pena si applica a chiunque, approfittando delle condizioni di vulnerabilità o di inferiorità psichica o di necessità di una persona, con abuso delle relazioni familiari, domestiche, lavorative o dell'autorità derivante dall'affidamento della persona per ragioni di cura, istruzione o educazione, vigilanza o custodia, la induce a contrarre matrimonio o unione civile. La pena è aumentata se i fatti sono commessi in danno di un minore di anni diciotto. La pena è da due a sette anni di reclusione se i fatti sono commessi in danno di un minore di anni quattordici. Le nuove norme sopra menzionate si applicano anche quando il fatto è commesso all'estero da cittadino italiano o da straniero residente in Italia ovvero in danno di cittadino italiano o di straniero residente in Italia. DispensaIl minore che abbia compiuto sedici anni può chiedere di essere ammesso eccezionalmente a contrarre matrimonio nonostante difetti della maggiore età: l'istanza va presentata al tribunale che deve accertare la maturità psico-fisica del minore e la fondatezza delle ragioni addotte. È parte necessaria il Pubblico Ministero che va sentito; il Tribunale deve anche sentire i rappresentanti del minore, siano essi i genitori o il tutore. All'esito del procedimento, il Tribunale pronuncia la dispensa con decreto suscettibile di reclamo, con ricorso in Corte di Appello. La domanda fa capo a un diritto che il minore stesso deve esercitare e, pertanto, va presentata da questi. La competenza è funzionalmente stabilita in favore del Tribunale per i Minorenni (art. 38 disp. att. comma 1). Il procedimento è finalizzato ad accertare la maturità psico-fisica del minore e la fondatezza delle ragioni; ma devono anche sussistere gravi motivi. In merito al primo requisito, il soggetto minore di età deve risultare dotato di piena capacità di discernimento e di uno sviluppo consono all'età tale da consentirgli di comprendere il valore del matrimonio e i suoi effetti. Le ragioni addotte devono essere fondate ossia riferirsi a ciò che normalmente secondo l'id quod plerumque accidit costituisce motivo per contrarre l'unione matrimoniale. Infine, i gravi motivi, devono legarsi a situazioni in concreto valutate tali da giustificare una anticipazione dell'età matrimoniale, altrimenti la dispensa diventerebbe uno strumento per disapplicare l'impedimento ex art. 84. Valgano alcuni esempi. Non è una ragione fondata, voler contrarre matrimonio per lasciare la casa familiare o per altre motivazioni superficiali. Nemmeno è motivazione valida quella di voler contrarre matrimonio per motivi religiosi ad esempio per evitare una convivenza more uxorio. Nell'ipotesi in cui il sedicenne richieda di essere ammesso a contrarre matrimonio in ragione dello stato di gravidanza della fidanzata (cd. matrimonio riparatore), il Tribunale deve muovere da una scarsa maturità psico-fisica del richiedente poiché “utilizza” l'istituto matrimoniale come “strumento” per fini diversi da quello a cui esso è preposto. Matrimonio canonicoNella sua versione anteriore alla revisione, il Concordato non prevedeva limiti matrimoniali analoghi a quelli di cui all'art. 84. La Corte cost. n.16/1982 aveva però dichiarato la illegittimità costituzionale dell'art. 12 l. n. 847/1929 (Disposizioni per l'applicazione del Concordato dell'11 febbraio 1929 tra la Santa Sede e l'Italia, nella parte relativa al matrimonio), nella parte in cui non disponeva che non si faccia luogo alla trascrizione anche nel caso di matrimonio canonico contratto da minore infrasedicenne o da minore che avesse compiuto gli anni sedici ma non fosse stato ammesso al matrimonio ai sensi dell'art. 84. La revisione del Concordato ha risolto però in radice il problema prevedendo che il matrimonio canonico non possa essere trascritto quando gli sposi non rispondano ai requisiti della legge civile circa l'età richiesta per la celebrazione. Unione civileIn virtù della l. n. 76/2016, solo il maggiorenne può essere ammesso alla costituzione di unione civile mentre il minore che abbia compiuto sedici anni può essere autorizzato dal tribunale a contrarre matrimonio: si tratta di una delle differenze sussistenti tra i due istituti. BibliografiaBuffone, Volontaria Giurisdizione: tutela dei soggetti deboli, in Officina del Diritto, Milano, 2012;Cian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Ferrando, L'invalidità del matrimonio, in Trattato di diritto di famiglia, diretto da Paolo Zatti, Milano, I, 2002; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Sesta (a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015. |