Codice Civile art. 106 - Luogo della celebrazione.InquadramentoLa celebrazione del matrimonio davanti all'Ufficiale dello Stato Civile è un atto di carattere amministrativo i cui requisiti di forma e procedura sono regolati (non in via esclusiva) dagli artt. 106-113. L'art. 114 indica il luogo in cui la celebrazione deve avvenire e ne definisce talune modalità in particolare predicando la natura pubblica della cerimonia, da tenere nella casa comunale. Celebrazione del matrimonioLa fase che prelude alla celebrazione del matrimonio è quella della pubblicazione che deve essere richiesta all'ufficiale dello stato civile del comune dove uno degli sposi ha la residenza (art. 94): è davanti a questo Ufficiale di Stato Civile che gli sposi devono celebrare il matrimonio (art. 106), salvo il caso delle deroghe previste ex lege (v. artt. 109, 110). La presenza dell'ufficiale è requisito fondamentale per la validità del vincolo e, pertanto, salvo il caso eccezionale di cui all'art. 113, l'unione si ha per non avvenuta ove questi manchi. Il matrimonio deve essere pubblico: la pubblicità è forma fondamentale poiché l'ordinamento non ammette il matrimonio segreto. D'altro canto, ove la pubblicità sia omessa si versa in una ipotesi analoga a quella del matrimonio celebrato con omissione delle pubblicazioni e, pertanto, la conseguenza non sarà sul piano invalidatorio bensì su quello sanzionatorio (art. 138). La cerimonia deve tenersi nella casa comunale o in altro ufficio dell'ente locale a ciò preposto: in genere, deve trattarsi di una sede fissa e predeterminata di cui la generalità dei consociati abbia conoscenza e ciò per garantire in senso sostanziale la pubblicità della celebrazione. Al lume delle regole sin qui richiamati, dalla norma si traggono due regole in merito alla competenza. L'ufficiale competente a compiere l'atto è quello che ha ricevuto la richiesta di pubblicazioni; il luogo competente è il Comune nella sua casa comunale. L'ufficiale dello stato civile che celebri un matrimonio per cui non era competente è sanzionato in via amministrativa con somma da euro 30 ad euro 206 (v. art. 137). Durante la cerimonia, l'ufficiale celebrante deve dare lettura agli sposi degli artt. 143, 144 e 147 e ricevere la loro dichiarazione di volersi prendere rispettivamente in marito e in moglie. Al termine del rito, l'ufficiale dichiara che gli sposi sono uniti in matrimonio. Ai sensi dell'art. 70 d.P.R. n. 396/2000, l'ufficiale dello stato civile, nel celebrare il matrimonio, deve indossare la fascia tricolore di cui all'art. 50, comma 12, d.lgs. n. 267/2000, da portarsi a tracolla. Ciò vuol dire che, durante la cerimonia, egli non agisce come rappresentante dell'amministrazione civile bensì in qualità di rappresentante dello Stato (Sesta, 353). Le conseguenze pratico-applicative sono rilevanti: infatti, nel caso di controversia giurisdizionale, legittimato passivo non è il Comune bensì lo Stato (Cass. n. 2039/1959; Cass. n. 3415/1977). Al riguardo, la Suprema Corte ha più volte affermato che, nell'esercizio della funzione di tenuta dei registri dello stato civile, il Sindaco assumendo la veste di ufficiale di Governo, agisce quale organo dello Stato in posizione di dipendenza gerarchica rispetto agli organi statali centrali (Ministero della Giustizia) e, pertanto, nelle controversie relative allo svolgimento di tale funzione la legittimazione passiva appartiene non al Comune, ma allo Stato (Cass. n. 1599/2000). Unioni CiviliPer le unioni civili, v. d.lgs. n. 5/2017 (adeguamento delle disposizioni dell'ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni, nonché modificazioni ed integrazioni normative per la regolamentazione delle unioni civili, ai sensi dell'articolo 1, comma 28, lett. a) e c), l. n. 76/2016). Alle unioni civili, in punto di luogo e tempi della costituzione, non può essere riservato un trattamento deteriore rispetto a quello previsto per il matrimonio (Tar Lombardia Brescia I, 14 - 29 dicembre 2016; Tar Veneto I, ord. n. 640/2016). BibliografiaBenedetti, Il procedimento di formazione del matrimonio e le prove della celebrazione, in Trattato di diritto di famiglia, diretto da Paolo Zatti, I, Milano, 2011; Cian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Lipari, Del matrimonio celebrato davanti all'ufficiale dello stato civile in Comm. Dif., II, Padova, 1992; Perlingieri, Manuale di Diritto Civile, Napoli, 2005; Sesta ( a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015; Spallarossa, Le condizioni per contrarre matrimonio, in Trattato di diritto di famiglia, diretto da Paolo Zatti, I, Milano, 2011. |