Codice Civile art. 125 - Azione del pubblico ministero.Azione del pubblico ministero. [I]. L'azione di nullità non può essere promossa dal pubblico ministero dopo la morte di uno dei coniugi [117]. InquadramentoIl matrimonio contratto in violazione degli artt. 86, 87, 88 (v. art. 117) o dalla persona che sia interdetta (v. art. 119) può essere impugnato anche dal P.M., a difesa dell'interesse pubblico sotteso alla protezione di valori fondamentali. La norma contenuta nell'art. 125, tuttavia, in questo caso, limita nel tempo questa facoltà impugnatoria prevedendo che il pubblico ministero non possa coltivare il giudizio invalidatorio dopo la morte di uno dei coniugi. Azione promossa dal P.M.Il Pubblico Ministero è legittimato a promuovere l'azione civile nei casi previsti dall'art. 69 c.p.c. e deve intervenire obbligatoriamente nelle ipotesi contemplate dall'art. 70 c.p.c. L'art. 69 c.p.c. richiama i casi previsti dalla Legge e, in questo richiamo, va collocata la disposizione di cui all'art. 125. Quando il p.m. è legittimato ad agire, a questi competono tutti i poteri processuali che spetterebbero alla parte privata anche se la domanda è ispirata dalla tutela di un interesse pubblico (da qui il fatto che l'azione è di nullità). Il limite introdotto all'azione del Pubblico Ministero è limite a una facoltà esercitata dalla parte pubblica a difesa di valori fondamentali e a presidio di interessi pubblici: ne consegue che si tratta di limite eccezionale. La norma va dunque interpretata in senso stretto: ebbene, essa applica il limite solo alla “promozione” dell'azione e non anche alla “prosecuzione”; ne consegue che il P.M. può portare a termine il giudizio sino al giudicato nonostante la morte del coniuge, ostativa all'azione del pubblico ministero solo se ancora il giudizio non è iniziato. Questa tesi trova conforto in certa dottrina (Finocchiaro F., in Comm. S. B., 1993, 180) ma risulta obliterata in giurisprudenza e da altri commentatori. In particolare, secondo la (scarna) giurisprudenza in materia, la legittimazione del p.m. viene meno se la morte del coniuge sopraggiunga nel corso del giudizio da lui validamente instaurato che non può essere più proseguito (Cass. n. 2671/1955). Unione civileLa norma in esame si applica anche all'unione civile, atteso il richiamo contenuto nell'art. 1 comma 20, l. n. 76/2016. BibliografiaCian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Sesta ( a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015. |