Codice Civile art. 215 - Separazione dei beni (1).Separazione dei beni (1). [I]. I coniugi possono convenire che ciascuno di essi conservi la titolarità esclusiva dei beni acquistati durante il matrimonio [162 2]. (1) Articolo così sostituito dall'art. 83 l. 19 maggio 1975, n. 151. L'art. 82 della stessa legge, ha modificato l'intitolazione di questa Sezione. InquadramentoIl regime patrimoniale della separazione dei beni ha carattere convenzionale e, proprio come le comunioni convenzionali, si distingue per autonomia, generalità, completezza. È anche un regime residuale sussidiario che opera, automaticamente, allorché la comunione legale si scioglie. I coniugi possono optare per il regime della separazione dei beni già durante la celebrazione del matrimonio: nella prassi, si tratta del regime patrimoniale più diffuso; il regime che ha ormai superato con grande distacco quello della comunione legale. Regime giuridicoIl regime della separazione dei beni si instaura quando i coniugi convengono che ciascuno di essi conservi la titolarità esclusiva dei beni acquistati durante il matrimonio. La dottrina si è interrogata circa l'utilizzo dell'espressione «titolarità esclusiva dei beni» concludendo per una interpretazione estensiva, non limitata solo — per l'appunto — ai beni ma estesa in generale ai “diritti”. Il regime in esame ruota attorno alla disciplina degli “acquisti”: i beni che pervengono a titolo derivativo a uno solo dei coniugi, rimarranno di sua esclusiva proprietà; ciò nondimeno, in caso di acquisti comuni, si formerà una comunione ordinaria su questi beni. Pertanto, il regime di separazione dei beni può dar luogo a una pluralità di sub-regimi in ragione del modo in cui il bene è entrato nella famiglia. È bene ricordare che un regime di separazione dei beni può finanche instaurarsi in occasione della comunione legale. La Suprema Corte, al riguardo, ha chiarito che i coniugi in regime patrimoniale di comunione legale possono effettuare l'acquisto anche di un solo bene in regime di separazione (tale essendo l'eventuale acquisizione in comunione ordinaria, che esige un regime di separazione): tuttavia, perché ciò avvenga, sono tenuti a previamente stipulare una convenzione matrimoniale derogatoria del loro regime ordinario, ai sensi dell'art. 162, sottoponendola alla specifica pubblicità per essa prevista, non essendo al riguardo viceversa sufficiente una più o meno esplicita indicazione contenuta nell'atto di acquisto, posto che questo non viene sottoposto alla pubblicità delle convenzioni matrimoniali, le quali solo conferiscono certezza in ordine al tipo di regime (patrimoniale) cui sono sottoposti gli atti stipulati dai coniugi (Cass. n. 3647/2004; Cass. n. 17175/2020). Convenzione di separazioneLa convenzione di separazione, che i coniugi possono stipulare prima della celebrazione del matrimonio oppure successivamente, deve rivestire — come qualsiasi convenzione matrimoniale — la forma dell'atto pubblico a pena di nullità, secondo il disposto dell'art. 162 (Sesta, 916). Unione civileIn virtù dell'art. 1 comma 20, l. n. 76/2016, la disposizione qui in commento è applicabile anche all'unione civile. Sono pure applicabili all'unione civile, gli articoli successivi essendo richiamata l'intera Sezione IV. BibliografiaCian, Trabucchi (a cura di), Commentario breve al codice civile, Padova, 2011; Sesta (a cura di), Codice della famiglia, Milano, 2015. |