Codice Civile art. 337 quinquies - Revisione delle disposizioni concernenti l'affidamento dei figli (1).Revisione delle disposizioni concernenti l'affidamento dei figli (1). [I]. I genitori hanno diritto di chiedere in ogni tempo la revisione delle disposizioni concernenti l'affidamento dei figli, l'attribuzione dell'esercizio della responsabilità genitoriale su di essi e delle eventuali disposizioni relative alla misura e alla modalità del contributo. (1) Articolo inserito dall'art. 55, d.lg. 28 dicembre 2013, n. 154. Ai sensi dell’art. 108, d.lg. n. 154 del 2013, la modifica è entrata in vigore a partire dal 7 febbraio 2014. InquadramentoRicalcando quanto già previsto dall'art. 155-ter, la norma in commento prevede la possibilità per ciascun genitore di chiedere in ogni tempo la revisione delle statuizioni sull'affido adottate dall'autorità giudiziaria nell'ambito del giudizio di separazione o divorzio, ovvero nell'ambito dei procedimenti riguardanti i figli nati fuori dal matrimonio. La revisione delle disposizioni in materia di affido della proleLe disposizioni sull'affido della prole, rappresentando provvedimenti pronunciati rebus sic stantibus, sono suscettibili di revisione in ogni tempo su istanza degli interessati, ove siano mutate le condizioni che ne abbiano giustificato l'adozione. Lo stesso vale per le disposizioni che regolamentano il concorso dei genitori al mantenimento dei figli. La sede processuale per chiedere la revisione è il procedimento camerale di cui all'art. 710 c.p.c. per le statuizioni adottate nel giudizio di separazione e quello di cui all'art. 9 l. n. 898/1970 per le statuizioni adottate nell'ambito del giudizio di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, mentre in caso di statuizioni riguardanti i figli nati fuori dal matrimonio occorrerà un autonomo ricorso al Tribunale ordinario, che deciderà nelle forme del procedimento camerale. Ciò per i procedimenti introdotti fino al 28 febbraio 2023, posto che anche le domande inquadrabili nella norma in esame saranno soggette successivamente al nuovo rito uniforme in materia di persone, famiglie e minori. La competenza territoriale si determina sempre in base alla residenza abituale dei figli minori, ancorché le statuizioni di cui si domanda la revisione siano contenute in una pronuncia di separazione personale o di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio (Cass. n. 15421/2020). Nell'ambito di un tale procedimento rettamente il tribunale provvede alla nomina di un tutore provvisorio - in modo da assicurare il contraddittorio anche nei confronti del minore, parte necessaria, tramite un rappresentante diverso dai genitori - nel momento in cui decide di adottare un provvedimento limitativo della responsabilità genitoriale per la coppia, in ragione del concreto conflitto di interessi evidenziatosi tra la posizione del figlio e quella dei genitori (Cass. 11786/2021). BibliografiaBellelli, I doveri del figlio verso i genitori nella legge di riforma della filiazione, in Dir. famiglia fasc.2, 2013, 645; Buffone, Le novità del «decreto filiazione», Milano, 2014, 1 e ss.; Collura-Zatti, Trattato di diritto di famiglia, Milano, 2012, 1449 e ss; Dogliotti, La filiazione fuori dal matrimonio, Milano, 2015, 197 e ss.; Figone, La riforma della filiazione e della responsabilità genitoriale, Torino, 2014, 1 e ss.; Montecchiari, La potestà dei genitori, Milano, 2006, 223 e ss; Ruscello, La potestà dei genitori. Usufrutto legale, Milano, 2010, 1 e ss. |